A parte che l'Irpef ha delle detrazioni che l'imposta sostitutiva sulle rendite finanziarie non ha, ma di bizzarro (per usare un termine tuo) c'è che gli investimenti finanziari di una persona "normale" sono molto probabilmente redditi su cui abbiamo già pagato l'IRPEF. L'abominio a me sembra palese, poi tu scrivi ad esempio del 23% ma NON SI SA di quanto aumenterà l'imposta che è già stata quasi RADDOPPIATA solo tre anni fa. Se per te è normale tutto questo...
Stai uscendo dal seminato.
Intanto è ovvio che l'irpef abbia detrazioni che altre imposte non hanno, perché semplicemente non tutti hanno redditi finanziari, mentre tutti pagano l'irpef (99%). Non vedo come possano essere accomunate le questioni di detraibilità. Se mettessi delle detrazioni su imposte che paga il 50% della popolazione, avrebbe molto meno senso che farlo su imposte che pagano tutti.
Secondariamente, non c'è nessun tipo di doppia imposizione (l'abominio) se si tassa una rendita finanziaria. Proprio perché stai tassando UNA RENDITA. Io guadagno 200. Pago 100 di irpef. Ho risparmiato 100. Questi 100 li investo. Mi rendono 10. Su questi 10 pago (oggi) il 20%. Netto, 8. Ma mica stanno tassando i 100, di patrimonio.
Poi sull'aliquota è ovvio che se ne parlerà, ma il fulcro del discorso non è mica quello, proprio perché potrebbe essere qualsiasi cosa. Se l'alzassero, per dire, del 3%, starebbero poi equiparando l'imposizione su partecipazione a quella minima dell'irpef. Non è una cosa così sconvolgente.