Referendum trivelle 17 aprile 2016. Orari, info, per cosa si vota.

Milanforever26

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L'astensionismo, in sé per sé considerato, diventa un problema per certe persone solo quando l'esito delle consultazioni non è quello sperato. In tal caso essi si sentono in diritto di sbandierare la propria coscienza civica, consistente nell'essersi svegliati la mattina ed aver messo una croce con una matita tra alternative calate dall'alto. Tutto ciò è ben oltre il ridicolo. L'astensione dal voto, oltre ad essere un comportamento pienamente legittimo, può anche risultare pienamente giustificato in relazione a determinate consultazioni. E' patetico accusare di difetto di civismo chi non vuole ridursi a scegliere il "meno peggio" tra un Berlusconi o un Prodi. Altrettanto patetico è sentirsi dei cittadini modello per il solo fatto di mettere una croce su un pezzo di carta una volta l'anno, salvo poi grattarsi le natiche per il resto dell'anno perché, come diceva Homer Simpson, "il motivo per cui abbiamo eletto dei funzionari è per non stare sempre a dover pensare". PER ESSERE DEI CITTADINI VERAMENTE PARTECIPI NON BASTA IL VOTO, E NEPPURE L'ATTIVISMO REFERENDARIO: OCCORRE LA PARTECIPAZIONE ATTIVA, OCCORRE LA MILITANZA. Solo allora forse potrete ergervi in cattedra e dispensare lezioni di civismo.

Io mi reco sempre a votare anche quando poi non esprimo preferenza annullando la scheda, lo faccio per onorare i poveracci che il diritto di votare se lo sognavano e sono morti per garantirlo a noi..
L'astensionismo come arma di "dissenso" lo capirei se a qualcuno fregasse se a votare ci vanno solo il 40% degli aventi diritto, ma visto che invece poi a nessuno interessa (salvo il dato sbandierato da chi perde le elezioni per non dover parlare della propria disfatta) la trovo un arma vuota di significato, purtroppo..
MAGARI servisse a qualcosa non recarsi alle urne..
Sull'attivismo posso essere d'accordo, ma credo anche che la politica non faccia per tutti, come non lo fa la scienza o lo sport..si può incolpare qualcuno se non ha voglia di mettersi lì a impegnarsi a fare i picchetti o andare alle riunioni o a fare i banchetti con le bandiere? Io non me la sento...c'è gente che lavora 6 giorni su 7 e lo fa 8-9 ore al giorno, se ci mettiamo anche i tragitti di lavoro fanno 12 ore dedicate al lavoro e anche oltre (e non sempre per stipendi da nababbi)...non mi stupisce se sta gente alla fine non ha voglia di smazzarsi anche per i problemi della politica, visto che poi hanno pure le loro famiglie...
MAGARI vivessimo in un mondo ideale dove tutti hanno il tempo di partecipare attivamente...
 
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Io mi reco sempre a votare anche quando poi non esprimo preferenza annullando la scheda, lo faccio per onorare i poveracci che il diritto di votare se lo sognavano e sono morti per garantirlo a noi..
L'astensionismo come arma di "dissenso" lo capirei se a qualcuno fregasse se a votare ci vanno solo il 40% degli aventi diritto, ma visto che invece poi a nessuno interessa (salvo il dato sbandierato da chi perde le elezioni per non dover parlare della propria disfatta) la trovo un arma vuota di significato, purtroppo..
MAGARI servisse a qualcosa non recarsi alle urne..
Sull'attivismo posso essere d'accordo, ma credo anche che la politica non faccia per tutti, come non lo fa la scienza o lo sport..si può incolpare qualcuno se non ha voglia di mettersi lì a impegnarsi a fare i picchetti o andare alle riunioni o a fare i banchetti con le bandiere? Io non me la sento...c'è gente che lavora 6 giorni su 7 e lo fa 8-9 ore al giorno, se ci mettiamo anche i tragitti di lavoro fanno 12 ore dedicate al lavoro e anche oltre (e non sempre per stipendi da nababbi)...non mi stupisce se sta gente alla fine non ha voglia di smazzarsi anche per i problemi della politica, visto che poi hanno pure le loro famiglie...
MAGARI vivessimo in un mondo ideale dove tutti hanno il tempo di partecipare attivamente...

Negli anni 70 praticamente chiunque aveva la tessera di partito, l'odierno disinteresse è dovuto al decadimento culturale, all'individualismo liberista - mercatista ed alla pubblica demonizzazione del partitismo portata avanti dai poteri finanziari per svuotare la sovranità degli Stati. Il tempo, se c'è la volontà di fare un sacrificio (perché è questo che i nostri tempi ci impongono) lo si trova. Del resto basta poco, non tutti devono essere dirigenti di partito.
Quanto all'astensionismo: io non dico che l'astensionismo sia un'efficace forma di dissenso, non ho scritto questo. Ho solo detto che criticare l'astensionismo in sé e per sé considerato, e non in relazione a determinate tornate elettorali, è ipocrita. VI possono benissimo essere ragioni che inducono legittimamente a non votare in una determinata tornata elettorale, ad esempio dal mio punto di vista, alle ultime politiche l'astensionismo poteva essere giustificato dalla povertà degli schieramenti e dalla loro sostanziale omogeneità. Reputo invece fondamentale andare a votare al prossimo referendum costituzionale, affinché non passi lo scempio Renziano - Boschiano
 
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