Tratto dal sole24ore:
Perché il conflitto di attribuzioni potrebbe fare saltare la sentenza
Non è immediatamente esecutiva la condanna ricevuta da Silvio Berlusconi alla interdizione per 5 anni dai pubblici uffici. Perché lo diventi servirà che la pronuncia diventi definitiva e quindi che il verdetto venga confermato sia in appello, visto che la difesa dell' ex premier ha già preannunciato l'impugnazione, sia, eventualmente in Cassazione. Morale: ci vorrà ancora parecchio tempo, minimo da un anno a un anno e mezzo. Tanto da oltrepassare sicuramente la data delle prossime elezioni politiche fissate per la primavera. Sospesa, poi, anche l'esecuzione della pena detentiva.
Sul processo concluso ieri grava però un'altra assai seria e del tutto inedita incognita giuridica. Il 5 ottobre 2011, poco più di un anno fa, la Corte costituzionale ha giudicato ammissibile il conflitto d'attribuzioni sollevato dallo stesso Berlusconi nei confronti dei giudici di Milano. Questi ultimi infatti avevano ritenuto di non dovere spostare lo svolgimento di un'udienza, malgrado la richiesta di Berlusconi allora capo del Governo di vedere riconosciuto un impegno istituzionale.
Malgrado il giudizio di ammissibilità della Consulta, che ancora deve pronunciarsi nel merito, i giudici milanesi avevano deciso di procedere sino alla sentenza odierna. Che però potrebbe essere messa in discussione in sede di appello se la Consulta dovesse ritenere fondate le ragioni di Berlusconi, azzerando gli elementi di prova raccolti nell'udienza contestata.
Perché il conflitto di attribuzioni potrebbe fare saltare la sentenza - Il Sole 24 ORE