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Eravamo di fronte più classico degli "Sliding Doors". Di fronte ad un bivio:
Se ieri avessimo vinto a Madrid e ci fossimo qualificati ai quarti di Champions (MAGARI...), sarebbe partito il solito discorso sulla squadra competitiva, il Milan tra le prime 8 squadre d'Europa, etc etc etc.Tutte cose non vere, ma "sopportabili" di fronte ad una vittoria e ad una qualificazione.
Non è accaduto, come poteva essere ampiamente prevedibile. Siamo stati letteralmente sommersi ed umiliati. I giornali spagnoli stanno ancora ridendo.
Provando a guardare il bicchiere mezzo pieno in un periodo di siccità estrema, possiamo sperare che la DISFATTA di ieri serva in qualche modo ad accelerare quel processo (la vendita della società) che ormai dovrebbe essere la priorità principale di chi è a capo.
Come si può continuare a tenere una squadra (ricordiamo, parliamo del SECONDO CLUB AL MONDO PER PRESTIGIO) del genere? Una squadra che ormai non ha più nulla da dire e da dare. Che andrebbe rifondata comprando ALMENO 20-22 nuovi elementi. Gente forte, gente da Milan.
Le parole pronunciate ieri da Seedorf sono state emblematiche: il Milan voleva passare soprattutto per una questione economica: per intascare quei tre spicci e provare ad andare avanti con parametri zero e prestiti. Sperando, magari, in qualche regalo da parte di qualche club generoso. Le classiche briciole ai morti di fame.
Ma gli è andata male (ormai Berlusconi è in caduta libera, in tutti gli ambiti. Milan compreso). L'anno prossimo, senza Europa, non avremo nemmeno un centesimo per il mercato. Probabilmente non potremo nemmeno permetterci di riscattare Rami e Taarabt.
E tutto questo, per IL SECONDO CLUB AL MONDO, è inammissibile.
Serve una soluzione immediata. E questo può essere davvero l'anno buono, il periodo giusto.
Della serie: Ora o mai più più. Entro l'estate si capirà se il Milan continuerà ad esistere come top club o se finirà nella tomba di Berlusconi.
Se ieri avessimo vinto a Madrid e ci fossimo qualificati ai quarti di Champions (MAGARI...), sarebbe partito il solito discorso sulla squadra competitiva, il Milan tra le prime 8 squadre d'Europa, etc etc etc.Tutte cose non vere, ma "sopportabili" di fronte ad una vittoria e ad una qualificazione.
Non è accaduto, come poteva essere ampiamente prevedibile. Siamo stati letteralmente sommersi ed umiliati. I giornali spagnoli stanno ancora ridendo.
Provando a guardare il bicchiere mezzo pieno in un periodo di siccità estrema, possiamo sperare che la DISFATTA di ieri serva in qualche modo ad accelerare quel processo (la vendita della società) che ormai dovrebbe essere la priorità principale di chi è a capo.
Come si può continuare a tenere una squadra (ricordiamo, parliamo del SECONDO CLUB AL MONDO PER PRESTIGIO) del genere? Una squadra che ormai non ha più nulla da dire e da dare. Che andrebbe rifondata comprando ALMENO 20-22 nuovi elementi. Gente forte, gente da Milan.
Le parole pronunciate ieri da Seedorf sono state emblematiche: il Milan voleva passare soprattutto per una questione economica: per intascare quei tre spicci e provare ad andare avanti con parametri zero e prestiti. Sperando, magari, in qualche regalo da parte di qualche club generoso. Le classiche briciole ai morti di fame.
Ma gli è andata male (ormai Berlusconi è in caduta libera, in tutti gli ambiti. Milan compreso). L'anno prossimo, senza Europa, non avremo nemmeno un centesimo per il mercato. Probabilmente non potremo nemmeno permetterci di riscattare Rami e Taarabt.
E tutto questo, per IL SECONDO CLUB AL MONDO, è inammissibile.
Serve una soluzione immediata. E questo può essere davvero l'anno buono, il periodo giusto.
Della serie: Ora o mai più più. Entro l'estate si capirà se il Milan continuerà ad esistere come top club o se finirà nella tomba di Berlusconi.