mistergao
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Piccola avvertenza: in questa lista non sono contemplati acquisti chiaramente di matrice berlusconiana (gente come Borghi, Futre o Ronaldinho vengono da Silvio) e giocatori che nel Milan non hanno fatto bene e poi si sono riscattati, tipo Davids, Kluivert o Papastathopoulos. Qui si trovano dei giocatori che quando il Gallo li ha presi si capiva lontano un miglio che avrebbero fatto schifo. E difatti l’hanno fatto.
Gli anni’90
Cominciamo questa carrellata nel 1991 con Aldo Serena: nulla di che, niente di paragonabile a ciò che sarebbe venuto dopo. A dire la verità, un colpetto da pochi soldi: serviva trovare una spalla a Van Basten e quindi il Condor era planato sul bolso attaccante dell’Inter. Solo lui poteva vedere nel buon Aldo, sostanzialmente un attaccante a fine carriera, la spalla ideale di van Basten. Dall’anno dopo la situazione comincia a farsi più spessa: il Milan fa una campagna acquisti faraonica e, tra i vari acquisti, ecco Fernando de Napoli, fortissimo centrocampista a fianco di Maradona nel Napoli degli anni’80. Fortissimo e fragilissimo: in totale giocherà nel Milan 19 partite in due anni, prima di essere congedato con disonore. Per il buon Nando erano stati spesi quasi 7 miliardi: ossigeno per le casse de Napoli ma bruscolini per quelle del Milan. L’estate del ’94 portò al Milan Gianluca Sordo. Quanti di voi se lo ricordano? Se la risposta è pochi, la spiegazione è semplice: ha giocato ben 17 partite, ed è stato pagato 5 miliardi, il che significa 300 milioni a partita. Complimenti geometra! Ma il meglio il Gallo lo dà nelle estati del ’96 e del ’97: Reiziger, Dugarry, Blomqvist, Bogarde, Ba, Andersson, Maini, Cruz, Ziege, Taibi e, dulcis in fundo, Nilsen. Un colpo più sballato dell’altro, un acquisto più inutile dell’altro, anche se, bisogna ammetterlo, nulla di devastante da un punto di vista economico, visto che tanti di essi erano arrivati a costo zero e venivano rivenduti guadagnandoci. Gli anni ’90 del Gallo si concludono con l’acquisto del talentuoso Josè Mari, che, dai, vi sfido a ricordarvelo.
Gli anni 2000
Passano gli anni, Berlusconi chiude i rubinetti e il Condor deve inventarsene sempre di nuove. Si rompe Redondo e serve un centrocampista? Et voilà Pablo Garcia. Serve un attaccante alla bisogna? Ed ecco il ritorno di Marco Simone! E poi gli svincolati, tipo Dhorasoo, Vieri, Vogel o Favalli. Nell’estate del 2006 è il turno di Ricardo Oliveira, anche se in questo caso ha pesato moltissimo il caos del dopo-calciopoli e l’acquisto da parte dell’Inter di Ibra. Ma è dall’estate del 2007 che il Gallo inizia a tirare fuori risorse fino ad allora insospettabili. Si parte in quarta con Emerson (generoso regalo di 5 milioni al Real) e Digao (professione: fratello di). L’anno dopo si butta a pesce sull’Arsenal con Senderos e Flamini. Nel 2009 il trionfo, con Onyewu, Mancini e Adiyah, che sembrava il fenomeno dei fenomeni. E invece…
Il decennio si chiude con Emanuelson e soprattutto con Didac Vila, uno così scarso che faceva schifo pure quando giocava con la primavera.
Gli anni ‘10
L’estate del 2011 è quella degli svincolati: ed ecco che arrivano Mexes e Taiwo, insieme ad Aquilani, una delle più grandi promesse mai mantenute degli ultimi 10 anni di calcio italiano. L’estate del 2012 è intensissima per il nostro uomo: ecco Zapata, Montolivo, Bojan e l'indispensabile Traorè. Anche quella del 2013 è pescosa: ed eccoci con i nuovi Silvestre, Vergara, Birsa e, per la modica cifra di 11 milioni di euro, Alessandro Matri. Nel 2014 sembra calmarsi un attimo, con i soli acquisti completamente sballati di Torres e Armero quindi decide di punirci ingaggiando, pochi mesi dopo, i fortissimi Paletta, Suso e Bocchetti. Nell’ultimo anno ecco che arrivano il Boa, Rodrigo Ely e il Balo.
TO BE CONTINUED… (purtroppo)
Gli anni’90
Cominciamo questa carrellata nel 1991 con Aldo Serena: nulla di che, niente di paragonabile a ciò che sarebbe venuto dopo. A dire la verità, un colpetto da pochi soldi: serviva trovare una spalla a Van Basten e quindi il Condor era planato sul bolso attaccante dell’Inter. Solo lui poteva vedere nel buon Aldo, sostanzialmente un attaccante a fine carriera, la spalla ideale di van Basten. Dall’anno dopo la situazione comincia a farsi più spessa: il Milan fa una campagna acquisti faraonica e, tra i vari acquisti, ecco Fernando de Napoli, fortissimo centrocampista a fianco di Maradona nel Napoli degli anni’80. Fortissimo e fragilissimo: in totale giocherà nel Milan 19 partite in due anni, prima di essere congedato con disonore. Per il buon Nando erano stati spesi quasi 7 miliardi: ossigeno per le casse de Napoli ma bruscolini per quelle del Milan. L’estate del ’94 portò al Milan Gianluca Sordo. Quanti di voi se lo ricordano? Se la risposta è pochi, la spiegazione è semplice: ha giocato ben 17 partite, ed è stato pagato 5 miliardi, il che significa 300 milioni a partita. Complimenti geometra! Ma il meglio il Gallo lo dà nelle estati del ’96 e del ’97: Reiziger, Dugarry, Blomqvist, Bogarde, Ba, Andersson, Maini, Cruz, Ziege, Taibi e, dulcis in fundo, Nilsen. Un colpo più sballato dell’altro, un acquisto più inutile dell’altro, anche se, bisogna ammetterlo, nulla di devastante da un punto di vista economico, visto che tanti di essi erano arrivati a costo zero e venivano rivenduti guadagnandoci. Gli anni ’90 del Gallo si concludono con l’acquisto del talentuoso Josè Mari, che, dai, vi sfido a ricordarvelo.
Gli anni 2000
Passano gli anni, Berlusconi chiude i rubinetti e il Condor deve inventarsene sempre di nuove. Si rompe Redondo e serve un centrocampista? Et voilà Pablo Garcia. Serve un attaccante alla bisogna? Ed ecco il ritorno di Marco Simone! E poi gli svincolati, tipo Dhorasoo, Vieri, Vogel o Favalli. Nell’estate del 2006 è il turno di Ricardo Oliveira, anche se in questo caso ha pesato moltissimo il caos del dopo-calciopoli e l’acquisto da parte dell’Inter di Ibra. Ma è dall’estate del 2007 che il Gallo inizia a tirare fuori risorse fino ad allora insospettabili. Si parte in quarta con Emerson (generoso regalo di 5 milioni al Real) e Digao (professione: fratello di). L’anno dopo si butta a pesce sull’Arsenal con Senderos e Flamini. Nel 2009 il trionfo, con Onyewu, Mancini e Adiyah, che sembrava il fenomeno dei fenomeni. E invece…
Il decennio si chiude con Emanuelson e soprattutto con Didac Vila, uno così scarso che faceva schifo pure quando giocava con la primavera.
Gli anni ‘10
L’estate del 2011 è quella degli svincolati: ed ecco che arrivano Mexes e Taiwo, insieme ad Aquilani, una delle più grandi promesse mai mantenute degli ultimi 10 anni di calcio italiano. L’estate del 2012 è intensissima per il nostro uomo: ecco Zapata, Montolivo, Bojan e l'indispensabile Traorè. Anche quella del 2013 è pescosa: ed eccoci con i nuovi Silvestre, Vergara, Birsa e, per la modica cifra di 11 milioni di euro, Alessandro Matri. Nel 2014 sembra calmarsi un attimo, con i soli acquisti completamente sballati di Torres e Armero quindi decide di punirci ingaggiando, pochi mesi dopo, i fortissimi Paletta, Suso e Bocchetti. Nell’ultimo anno ecco che arrivano il Boa, Rodrigo Ely e il Balo.
TO BE CONTINUED… (purtroppo)