Il Re dell'Est
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GdS (Andrea Schianchi): "C'era una volta il Milan che vinceva in europa, quello composto dai senatori Maldini, Seedorf, Pirlo, Nesta, Inzaghi, ecc... poi c'è stato il Milan che vinceva in italia, composto dai senatori Robinho Pato Van Bommel Ibrahimovic... oggi che il Milan in Italia non vince e in europa faticherà a tornare, i senatori sono Montolivo, Abate e Bonaventura. Con tutto il rispetto per loro, buoni giocatori ma non campioni, la differenza col passato è abissale.
E la spiegazione è tutta qui. Il calcio lo fanno i calciatori. Se hai quelli bravi vinci, se hai quelli mediocri zoppichi, se hai quelli scarsi lotti per non retrocedere. Ragionamento semplice e banale, alla base di ogni progetto sportivo. Se il Milan è 6° in classifica è perché chi sta davanti è più forte. I problemi del Milan non sono soltanto psicologici, di atteggiamento, ma tecnici. Non basta dire <siamo il Milan>, bisogna dimostrarlo sul campo con i lanci, dribbling, le finte, i tiri, i goal... Il passato di gloria è un orgoglio da esibire, ma non un paravento dietro il quale nascondersi. E il discorso vale per i giocatori, ma pure per i dirigenti e per il presidente. Invece sapete cosa succederà? Che Mihajlovic verrà mandato a casa perché «la squadra non è padrona del campo e del giuoco» e perché «non vince e non convince», e così le responsabilità dell’ennesima stagione grigia finiranno soltanto sulle spalle dell’allenatore che avrà sì delle colpe, ma non tutte. E poi, se si voleva vedere calcio spettacolo, non è stato un errore chiamare Mihajlovic, tecnico che finora ha dimostrato di essere un ottimo motivatore ma non certo un raffinato esteta? Il Milan dovrebbe prendere esempio dalla Juve e dal Napoli, squadre che hanno saputo programmare e rilanciarsi. Cosa che poteva fare anche la Roma se si fosse liberata prima di Garcia. Al Milan queste lezioni le impareranno?"
E la spiegazione è tutta qui. Il calcio lo fanno i calciatori. Se hai quelli bravi vinci, se hai quelli mediocri zoppichi, se hai quelli scarsi lotti per non retrocedere. Ragionamento semplice e banale, alla base di ogni progetto sportivo. Se il Milan è 6° in classifica è perché chi sta davanti è più forte. I problemi del Milan non sono soltanto psicologici, di atteggiamento, ma tecnici. Non basta dire <siamo il Milan>, bisogna dimostrarlo sul campo con i lanci, dribbling, le finte, i tiri, i goal... Il passato di gloria è un orgoglio da esibire, ma non un paravento dietro il quale nascondersi. E il discorso vale per i giocatori, ma pure per i dirigenti e per il presidente. Invece sapete cosa succederà? Che Mihajlovic verrà mandato a casa perché «la squadra non è padrona del campo e del giuoco» e perché «non vince e non convince», e così le responsabilità dell’ennesima stagione grigia finiranno soltanto sulle spalle dell’allenatore che avrà sì delle colpe, ma non tutte. E poi, se si voleva vedere calcio spettacolo, non è stato un errore chiamare Mihajlovic, tecnico che finora ha dimostrato di essere un ottimo motivatore ma non certo un raffinato esteta? Il Milan dovrebbe prendere esempio dalla Juve e dal Napoli, squadre che hanno saputo programmare e rilanciarsi. Cosa che poteva fare anche la Roma se si fosse liberata prima di Garcia. Al Milan queste lezioni le impareranno?"