Come che discorso e'?
A mio avviso si tratta dell'essenza stessa del tifo, ovvero sostenere la squadra prescindendo dai risultati (posto che vi siano impegno ed attaccamento alla maglia, ovvia condizione preliminare), ecco cosa.
Per come la vedo io molti in realta' si configurano esclusivamente (e di fatto) come tifosi del risultato, non certo del Milan. In tal senso abbiamo infinitamente da imparare dagli inglesi, vedasi il Liverpool che anche in annate disgraziate in cui rischia magari la retrocessione viene convintamente sostenuto (io dico "amato") dai suoi tifosi, sempre e comunque. Ed e' qualcosa di quasi commovente, pur trattandosi solo di sport.
Fischiare un calciatore "scarso" che offre il massimo dell'impegno e' perfettamente legittimo, alla stregua di chi va a teatro e fischia sonoramente uno spettacolo che non lo aggrada. Si e' pero' a questo punto semplici spettatori, non tifosi (=supporters).
Va da se' che fischiare un calciatore svogliato e dall'atteggiamento indisponente e' opportuno e sacrosanto, in questi frangenti farsi sentire diventa quasi un obbligo.
Questo e' il mio parere