A Torino, a torto o a ragione, hanno capito che intorno a giocatori di questo tipo possono ricostruirsi nuclei di squadre vincenti. Non sono in tanti ad avere in potenza questa prerogativa: Pjaca potrebbe essere tra questi. E dunque hanno deciso (potrebbero aver deciso) di intervenire per tagliare la testa prima che qualcosa si riformi a Milano, magari sottraendo un giocatore, per loro non importante, ma che può esserlo in un contesto e con programmi diversi. Dispotismo? No, segno di potenza. Ma è a questo potere che occorre opporre un contropotere, l'idea che sta iniziando un capitolo diverso della storia, con noi portatori della penna. Si, stavolta non si esce se non con il giocatore, e senza galanterie: inutili.