Per 8 ragazzi su 10 il cyberbullismo non è grave

tifoso evorutto

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Bah non è mai bello paragonare le generazioni e far confronti ma io che sono cresciuto dando calci a un pallone fossi nato oggi sarei stato infelice perchè avrei avuto grossa difficoltà a trovare qualche compagno di giochi.
E chi vede più bambini per strada tirar calci a un pallone???
Ma la specie si evolve, se in meglio o peggio non sta a me dirlo.
Il bullismo sarebbe sempre da condannare ma è sempre esistito, oggi esiste quello sui social addirittura. Evoluto.
Facile sfottere dietro una tastiera...

Domenica ho organizzato una partita, senior contro Junior, eravamo dispari,
mio figlio, circa una 30 di amici reali e 5/600 contatti "social"
non ha trovato un ragazzo disponibile a venire a giocare,
molti obiettivamente avevano giocato con le loro squadre al mattino,
ma ciumbia, io alla loro età giocavo dalle 4/6 ore di fila, quasi tutti i giorni.
 
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Domenica ho organizzato una partita, senior contro Junior, eravamo dispari,
mio figlio, circa una 30 di amici reali e 5/600 contatti "social"
non ha trovato un ragazzo disponibile a venire a giocare,
molti obiettivamente avevano giocato con le loro squadre al mattino,
ma ciumbia, io alla loro età giocavo dalle 4/6 ore di fila, quasi tutti i giorni.

ahhahahahah guarda che si ci pensi fa veramente effetto. Ci sarebbe da discutere per ore.
Tu pensa che io me la filavo di nascosto dai parenti fregandomene altamente del pranzo domenicale per andare ad occupare il campetto con gli amici sul quale si giocava 6-7 ore di fila : primo tempo rigorosamente da 45' , secondo da 5 ore con recupero del recupero del recupero.
Poi di buon ora arrivavano i più grandi e ci menavano affinchè liberassimo il campo ma vendevamo cara la pelle e senza chiamare il papino. Altri tempi.
Oggi quando organizzo un calcio a 5 o un calci8 e , in piena emergenza, ricorro al ragazzino di turno, non ti dico che impresa ottenere un 'si' ( con tanto di passaggio auto, campo pagato, bibita e magari pizza post partita inclusa) .
Tu pensa che io quando giocavano i grandi mi piazzavo a bordo campo per sperare in qualche forfait dell'ultima ora e misurarmi coi 'grandi'.
Altri tempi.
 

tifoso evorutto

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ahhahahahah guarda che si ci pensi fa veramente effetto. Ci sarebbe da discutere per ore.
Tu pensa che io me la filavo di nascosto dai parenti fregandomene altamente del pranzo domenicale per andare ad occupare il campetto con gli amici sul quale si giocava 6-7 ore di fila : primo tempo rigorosamente da 45' , secondo da 5 ore con recupero del recupero del recupero.
Poi di buon ora arrivavano i più grandi e ci menavano affinchè liberassimo il campo ma vendevamo cara la pelle e senza chiamare il papino. Altri tempi.
Oggi quando organizzo un calcio a 5 o un calci8 e , in piena emergenza, ricorro al ragazzino di turno, non ti dico che impresa ottenere un 'si' ( con tanto di passaggio auto, campo pagato, bibita e magari pizza post partita inclusa) .
Tu pensa che io quando giocavano i grandi mi piazzavo a bordo campo per sperare in qualche forfait dell'ultima ora e misurarmi coi 'grandi'.
Altri tempi.

HA ha, stessa pasta. avrei potuto scriverlo io il post.
 

tifoso evorutto

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Il bullismo non è tanto un'espressione animale, è piuttosto una necessità organizzativa, è un metodo sociale educativo, iniziatorio, forgiante.

Necessità organizzativa ? Modo sociale EDUCATIVO? Ma veramente ?


Calma, quella che potrebbe apparire una provocazione da parte di FiglioDelDioOdino, non lo è affatto,
fa parte della loro natura "animale", in un certo senso, come affermavo, in queste persone prevale il cervello "rettile",
quello delle emozioni primarie.

In questa ottica il bullismo va visto alla stregua dei giochi di lotta fra i cuccioli di altre specie, i lupi ad esempio,
in questi giochi i giovani lupachiotti stabiliscono le "gerarchie" del branco, o si allenano a farlo.
Un adulto le sue gerarchie le stabilisce magari nell'ambito lavorativo, con altri metodi, tutto sommato non molto dissimili,
un giovane studente sente questa necessità e lo fa tramite il "bullismo", la cosa è quasi sempre presente,
al massimo presenta toni più o meno "eccessivi".

Poi la palla passa alla società, stabilito che il comportamento è del tutto naturale, occorre stabilire se vogliamo restare animali tecnogicamente avanzati o raggiungere veramente le frontiere di quello che noi consideriamo comunemente l'umanità,
cioè qualcosa di elevato rispetto alla "bestialità".
Come dicevo i destrorsi rappresentano la parte di umanità restia ad abbandonare i propri istinti primari,
e non mi riferisco solo ad istinti negativi in assoluto, il senso di appartenenza alla famiglia tradizionale che tanto difendono e in genere al "branco" sono comunque retaggi importanti.

Notate bene, da tutto questo i "sinistrorsi" potrebbero in apparenza apparire più evoluti, ma in realtà rappresentano
una deriva del progresso dell'umanità, forse anche peggiore...

Come uscirne e evolversi realmente? Boh, mi sembra evidente che guardandosi in giro ancora non l'abbiamo compreso,
forse perchè sono processi molto lunghi, mentre noi andiamo di fretta.

Direi che la maniera migliore di uscirne sia utilizzare la armi diverse di cui la natura stessa ci ha fornito rispetto agli altri animali:
il raziocinio, l'empatia, la capacità di sognare qualcosa di diverso. :)
 

Milanforever26

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ahhahahahah guarda che si ci pensi fa veramente effetto. Ci sarebbe da discutere per ore.
Tu pensa che io me la filavo di nascosto dai parenti fregandomene altamente del pranzo domenicale per andare ad occupare il campetto con gli amici sul quale si giocava 6-7 ore di fila : primo tempo rigorosamente da 45' , secondo da 5 ore con recupero del recupero del recupero.
Poi di buon ora arrivavano i più grandi e ci menavano affinchè liberassimo il campo ma vendevamo cara la pelle e senza chiamare il papino. Altri tempi.
Oggi quando organizzo un calcio a 5 o un calci8 e , in piena emergenza, ricorro al ragazzino di turno, non ti dico che impresa ottenere un 'si' ( con tanto di passaggio auto, campo pagato, bibita e magari pizza post partita inclusa) .
Tu pensa che io quando giocavano i grandi mi piazzavo a bordo campo per sperare in qualche forfait dell'ultima ora e misurarmi coi 'grandi'.
Altri tempi.

Dalle mie parti quando si era in pochi ovvero non si potevano fare due squadre da almeno 5 per parte (i portieri erano rigorosamente "volanti") si passava al piano B ovvero si giocava "alla tedesca" (mai capito da dove venisse il nome)
In pratica il gioco consiste in tutti contro il portiere: i gol sono validi solo se arrivati dopo almeno tre passaggi "al volo" e a seconda del coefficiente di difficoltà (di piede, di testa, in rovesciata) avevano un punteggio che si scalava dal monte punti di chi era in porta..chi calciava fuori finiva a sua volta in porta..
Il bello veniva alla fine, chi perdeva (cioè arrivava a -1 coi punti) subiva la punizione finale ribattezzata "scalda cuate" (che tradotto significa scalda chiappe): piazzato a centro porta di spalle piegato a 90° e tutti gli altri a turno dal dischetto a calciargli il pallone addosso mirando al sedere...
Ricordo che c'erano alcuni dei ragazzi più grandi veri e proprio incubi di noi più piccoli..in estate poi in pantaloncini corti...tornavi a casa con le tacche del pallone che ti restavano 2 giorni..
Ma che bello era
 

FiglioDelDioOdino

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parte della loro natura "animale", in un certo senso, come affermavo, in queste persone prevale il cervello "rettile",
quello delle emozioni primarie.

No, è più frutto dell'intelligenza umana (corteccia frontale); negli animali non esiste un bullismo sociale come negli uomini, è una cosa prettamente civile.
 
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Dalle mie parti quando si era in pochi ovvero non si potevano fare due squadre da almeno 5 per parte (i portieri erano rigorosamente "volanti") si passava al piano B ovvero si giocava "alla tedesca" (mai capito da dove venisse il nome)
In pratica il gioco consiste in tutti contro il portiere: i gol sono validi solo se arrivati dopo almeno tre passaggi "al volo" e a seconda del coefficiente di difficoltà (di piede, di testa, in rovesciata) avevano un punteggio che si scalava dal monte punti di chi era in porta..chi calciava fuori finiva a sua volta in porta..
Il bello veniva alla fine, chi perdeva (cioè arrivava a -1 coi punti) subiva la punizione finale ribattezzata "scalda cuate" (che tradotto significa scalda chiappe): piazzato a centro porta di spalle piegato a 90° e tutti gli altri a turno dal dischetto a calciargli il pallone addosso mirando al sedere...
Ricordo che c'erano alcuni dei ragazzi più grandi veri e proprio incubi di noi più piccoli..in estate poi in pantaloncini corti...tornavi a casa con le tacche del pallone che ti restavano 2 giorni..
Ma che bello era

Eh anche questa l'ho passata pure io:applauso:
Mitico!!! ahhahahahahha !!!
Collo piede 1 pto, testa 2 pti, tacco 3??? E palo e traversa salvano?? ahhahah
 

FiglioDelDioOdino

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Necessità organizzativa ? Modo sociale EDUCATIVO? Ma veramente ?

Sì, per esempio l'accettazione nel "Fight Club" è bullismo, una iniziazione necessaria e forgiante.

Tu confondi, equipari, la violenza di gruppo con il bullismo. Perchè te lo dice la TV.
 

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