Pagni:"Milan, Elliott, cessione o nuovi soci".

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Senza esprimere preferenze, si tratta di comprendere attraverso quale delle strade che intendono percorrere i due soggetti si realizza, o si realizza meglio, l'interesse del Milan. Singer è un finanziatore che ha interesse a recuperare i soldi prestati e a farsi pagare gli interessi pattuiti. Se insoddisfatto, realizza la garanzia reale sulle quote del capitale del club, per venderle e soddisfarsi del ricavato. In considerazione del più alto valore della capitalizzazione del Milan rispetto alla entità del proprio credito, e della prevedibile capienza delle somme ricavate dalla vendita, non ha interesse a rivalutare un asset, già appetibile al costo storico, tramite una politica di investimenti intesa a dare competitività alla squadra e valore al patrimonio di giocatori. Li invece ha un obiettivo di ritorno, a medio e/o lungo termine, dell'investimento tramite indebitamento, mediante una politica societaria di espansione dei ricavi, contenimento dei costi, apprezzamento del patrimonio societario, in primis quello dei giocatori, come base di una futura rivendita di quote del club per azzerare o abbassare l'indebitamento, ed ampliare il margine di profitto sul sovrapprezzo. Il suo interesse imprenditoriale trova dunque corrispondenza in quello sportivo del club. Poi, ognuno può trarre le proprie conclusioni ed esprimere le proprie preferenze. :)

che Elliott in se non sarebbe una cosa buona ok,quello che intendevo è sul post-Elliott..in parole povere se finissimo in mano ad Elliott è quasi sicuro che ci rivenderebbe a qualcuno di "forte" o come temo io non è detto? perchè alcuni sono sicuri che cadremmo in piedi in quanto saremmo poi acquistati da qualche vero BIG ma non vorrei fosse una sorta di auto-illusione collettiva...
 

DrHouse

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Bravo, dottore. Non cederà subito quote del club, piuttosto partecipazioni nella controllante, ovvero il ponte di comando da cui gestire il futuro business legato alla IPO. :)

tra l'altro non credo sia possibile cedere (in borsa o a soci di minoranza) una parte di quote in pegno e garanzia a Elliott, se prima non ha estinto il debito.
se ha estinto il debito non vedo la fretta di cedere, a meno che non si renda conto di non avere la forza economica per far fronte alle perdite.
 

Casnop

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tra l'altro non credo sia possibile cedere (in borsa o a soci di minoranza) una parte di quote in pegno e garanzia a Elliott, se prima non ha estinto il debito.
se ha estinto il debito non vedo la fretta di cedere, a meno che non si renda conto di non avere la forza economica per far fronte alle perdite.
In linea di principio, la costituzione di un pegno non è di ostacolo alla libera circolazione delle azioni. Il creditore pignoratizio ha il diritto di opzione solo in caso di aumento di capitale, e non anche nel caso di cessione dell'azione a titolo oneroso. E' dunque possibile la cessione delle azioni; tuttavia, in caso di inadempimento dal debitore del debito garantito, il cessionario potrà essere evitto delle azioni acquistate dal creditore pignoratizio, ed unico rimedio che il cessionario-acquirente potrà esperire sarà agire per il risarcimento nei confronti del cedente-venditore. Sarebbe dunque opportuno che il cessionario si accolli il debito sottostante (magari come parte del corrispettivo della cessione, e con liberazione del debitore originario), e diventi così un rapporto unicamente tra creditore pignoratizio ed acquirente delle azioni. In concreto, qualora vi sia stata consegna della azioni al creditore pignoratizio, il che è l'ipotesi normale, è difficile ipotizzare un trasferimento delle azioni per girata da parte del solo titolare della proprietà, a causa della mancanza in capo allo stesso della disponibilità materiale dei titoli azionari. Tale operazione è quindi ipotizzabile solo con la cooperazione del creditore pignoratizio. :)
 

Casnop

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che Elliott in se non sarebbe una cosa buona ok,quello che intendevo è sul post-Elliott..in parole povere se finissimo in mano ad Elliott è quasi sicuro che ci rivenderebbe a qualcuno di "forte" o come temo io non è detto? perchè alcuni sono sicuri che cadremmo in piedi in quanto saremmo poi acquistati da qualche vero BIG ma non vorrei fosse una sorta di auto-illusione collettiva...
E' una decisione che Elliott non potrebbe assumere, perchè, con l'escussione del pegno, esso non diventerebbe proprietario delle azioni impegnate. In base alla disciplina generale stabilita dal Codice Civile, il creditore pignoratizio, al fine di realizzare la propria pretesa creditoria, può richiedere al Tribunale la vendita delle azioni sottoposte a pegno sino alla concorrenza del debito; oppure, richiedere al Tribunale l'assegnazione delle azioni in pagamento, sino alla concorrenza del debito, previo espletamento di una stima da effettuarsi con perizia svolta da perito nominato dal Tribunale medesimo. La vendita giudiziale avverrebbe secondo le ulteriori modalità stabilite da questo, con limiti in basso ovvero in alto alle quantità delle azioni acquistabili senza incanto, sicchè è possibile che dette azioni vengano collocate ad una pluralità indeterminata di soggetti che facciano offerte di acquisto anche per piccole quote delle azioni pignorate. Elliott, come detto, potrebbe chiedere alternativamente al Tribunale di assegnargli in proprietà le azioni pignorate, ma solo sino a concorrenza del proprio credito. Il residuo verrebbe riconsegnato al proprietario di esse. Nessuna trattativa, dunque, per Li, nessun cavaliere bianco alle porte. Si venderebbe, e lo si farebbe in Tribunale. :)
 

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