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Come riportato da Luca Pagni de La Repubblica, il no dell'Uefa al Milan, per la richiesta di voluntary agreement, ha risvolti politici più che finanziari. In particolare, questa decisione è stata una cassa di risonanza e di avvertimento per tutti i club. Ovvero alla Uefa non piace ciò che sta accadendo con alcuni club con proprietà poco trasparenti e con il rischio di riciclaggio e evasione. L'altro avvertimento è più i club che hanno provato ad aggirare il FPF finanziario mettendo a segno trasferimenti onerosissimi, come quello di Neymar. Inoltre, l'Uefa non ritiene credibile il piano finanziario presentato dal Milan visto che il debito deve essere ancora rifinanziato e la trattativa con Highbridge è ancora lontana dalla conclusione.