La deducibilità (parziale) di un costo è collegata (per le aziende, a bilancio. Per le persone fisiche, al mero, diciamo, "entrate-uscite") al fatto che l'imponibile civile non coincide con quello fiscale.
Cioè, se tu sei un'impresa (o un dentista), puoi avere ricavi per 100, costi per 50, ma avere un imponibile fiscale magari per 70. Questa differenza di 20 si determina dal fatto che le norme fiscali possono "appiopparti" (nel senso più positivo del termine) dei ricavi in più, oppure negarti parte dei costi che hai sostenuto. E io non ci vedo nulla di male, in linea di principio. Se io imprenditore/dentista uso il telefono metà del tempo per chiamare la ragazza, ci sta che io possa dedurmi solo metà del costo, e non tutto.
Ora, ipotizziamo che si possa dedurre tutto, sempre. Al di là del fatto che vi sarebbero delle speculazioni assurde (telefono per i familiari, auto aziendali usate per lavorare solo il 10% del tempo e così via), il problema principale non si risolve: uno che "fa un servizio" (per esempio), in nero. Poniamo il caso di un professionista, che svolge un servizio. A lui frega "relativamente" di dedurre un costo, semplicemente, si trova davanti il cliente x, e gli fa "Bene, ti faccio lo sconto, ma in nero". Diciamo 200 dichiarati contro 150 in nero. Se dichiari 200 (indipendentemente dalle deduzioni), un centinaio fra irpef, irap, contributo di solidarietà etc se ne va. Se fai 150 in nero (indipendentemente dalle deduzioni), ti metti in tasca 150. Sono riuscito a rendere l'idea?
Per farla semplice semplice: la deducibilità è dei costi, ma il più del sommerso è legato ai ricavi.