Imho il modulo non conta.
Abbiamo visto formazioni vincere con Massaro unica punta, un Brasile senza attaccanti di ruolo ma farcito di n. 10, tridenti composti da giocatori che avrebbero fatto punta o seconda punta, Eto'o giocare esterno a tutta fascia, esterni trasformati in centravanti, etc.
Serve voglia, spirito di abnegazione, corsa, intensità e un'idea di gioco chiara, per non correre a vuoto. Servono poi gerarchie e ordine all'interno di uno spogliatoio.
a) 11 giocatori non sono automaticamente una squadra solo perché indossano la stessa divisa
b) i movimenti vanno imparati con le prove in allentamento, e poi con le prove, le prove, le prove, etc. e per questo ci vuole tempo
c) il tecnico deve avere ascendente sui calciatori ed essere il primo leader, deve sapersi imporre convincendo il team della bontà delle sue idee: in questo modo anche chi siede in panchina accetta la cosa con meno ritrosia, ma se il Mister è il primo che balbetta allora la squadra non potrà che assorbire insicurezza
d) l'ideale è mettere in campo più giocatori con talento possibile (vedi Chala)
e) l'ideale è mettere in campo i giocatori più in condizione (vedi Bonaventura)
f) trovare dei punti fermi su cui costruire
g) identificare SENZA PAURA gli anelli deboli e usarli solo in casi disperati (Abate, Zapata, su tutti)
Resto coerente con la mia idea iniziale: difendere a 3 per provare a mettere a suo agio Bonucci ci fa perdere un uomo in mezzo al campo, reparto dove invece dobbiamo diventare dominanti. Non è scritto nei libri sacri che gli esterni di difesa debbano salire entrambi contemporaneamente in tutte le azioni: con giudizio tattico si può difendere a tre alternandoli.
Una delle idee più illuminate la ha fornita Ancelotti mettendo in campo tre potenziali n.10 contemporaneamente, dirottandoli in ruoli diversi.
Donnarumma
Conti/Calabria
Bonucci/Musacchio
Romagnoli/Musacchio
Rodriguez
Kessie
Biglia
Chalanoglu/Bonaventura
Suso/Bonaventura
Kalinic
Silva/Cutrone
Non è detto sia necessario che Suso faccia da raccordo tra attacco e centrocampo per vie centrali: lo può fare Kalinic spostandosi per dialogare con i compagni. Suso può essere libero di allargarsi o avvicinarsi alla porta. Il centravanti deve essere Silva. Kessie deve avere compiti di copertura più che di incursione. Chalanoglu come Seedorf può imparare a galleggiare tra i due reparti.
La densità in mezzo al campo la si ha non perché si hanno più centrocampisti ma perché si gioca 'corti'. Il modulo ora decidetelo pure. 4-3-1-2, 4-4-2, non cambierebbe nulla se ci fossero un'idea e compattezza.
Ahhh.. nonostante tutto, fossi in Fassone cambierei subito il tecnico. Non mi spaventa la confusione tattica, quanto la mancata presenza nella realtà che la squadra vive: il tecnico sembra vivere una realtà sua, sconnessa con squadra e ambiente. A me sembra non avere lo spessore per allenare a un livello più alto. Quale sostituto? Qualunque tecnico che abbia giocato - e possibilmente vinto - la CL andrà bene.
