Quello che più mi sconvolge è che noi non dovevamo essere assolutamente in questa situazione con Gabriel, perché uno degli errori di mercato più grave della scorsa estate fu proprio non confermare il brasiliano nel suo Carpi che praticamente aveva fatto venire in serie A con rendimento straordinario in B, dandolo senza senso al Napoli per non giocare mai.
Qualsiasi società avveduta confermava il ragazzo in quell'habitat, permettendo non solo di fargli fare esperienza in A come titolare indiscutibile in un contesto in cui poteva ulteriormente esaltarsi e da cui poteva rientrare pronto anche per noi (all'epoca non si poteva prevedere il botto di Gigio), ma soprattutto di dargli quella visibilità per non essere oggi un possibile scambio alla pari con Padelli, ma una plusvalenza seguita dai maggiori club europei e magari persino un portiere in ottica nazionale verdeoro.
Su Padelli mi viene il sinistro sospetto che ancora, come spesso è stato al Milan, la politica dell'immagine e del bel ragazzo da copertina tanto cara da queste parti possa avere un peso in certe scelte non inferiore all'aspetto tecnico-finanziario.
Ma è solo una mia illazione maligna.