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Sandro Nesta, intervistato dal Corriere dello Sport in edicola, ha parlato della partita tra la Lazio ed il Milan, ricordando anche i suoi match in maglia rossonera:"Quanti Lazio - Milan mi vengono in mente? Su tutti la finale di Coppa Italia in cui ho anche segnato un gol. La Lazio dopo tanti anni vinceva un trofeo, una serata che ricorderò per sempre.
E poi quella del 4-4 nell’anno dello scudetto. Una partita stupenda, con giocatori fenomenali. Shevchenko, quando arrivai al Milan, me la ricordava sempre. Segnò, se non sbaglio, tre gol. Con la maglia del Milan, invece, non ho mai giocate partite super. Posso dirlo. La partita con la Lazio la soffrivo un pochino, la sentivo. Il passaggio al Milan nel 2002?L’ho vissuto male quell’agosto, non volevo andare via all’inizio, me lo dissero con sei-sette mesi d’anticipo, poi arrivai all’ulti- mo giorno di mercato convinto che non sarebbe successo nulla. Mi ritrovai da Formello a San Siro in poche ore, fu un giorno particolare e non potevo essere felice. Dopo sono stato felicissimo, perché il Milan mi ha dato tantissimo e per tanti anni, ma quel giorno non lo ero. Prima della fine del campionato dovevo andare alla Juve, sembrava fatta, poi era nato un discorso con l’Inter. A metà agosto era finito tutto, gli ultimi giorni di mercato rivenne fuori il Milan, ma l’operazione venne chiusa proprio nelle ultime ore. Diciamo che era quello il mio destino. Nedved un anno prima era andato via, la società era in difficoltà, sennò un giocatore come Nedved non lo vendi. Il Milan senza Berlusconi? E’ difficile, il Milan di Berlusconi è stato qualcosa di unico, non solo una squadra importante, ma uno stile, un grande stile. Il presidente ha dato questa impronta, è stato diverso dagli altri club. Dura vederlo con un’altra proprietà, è difficile che possano ripetere certi successi, ma poi lo stile Milan non è una cosa astratta. Sai come ti devi comportare, non puoi fare quello che vuoi. Devi giocare e comportarti bene, loro pensano a tutto. Almeno, sino a quando c'ero io andava così. Montella? Mi piace molto. Ha un'idea di calcio interessante. Come vedo Lazio - Milan di lunedì? In questo momento il Milan forse è in difficoltà, anche se ha vinto a Bologna. Come momento generale di forma forse sta meglio la Lazio, sono due grandi squadre, giocheranno un calcio aperto, gli episodi come al solito diventeranno decisivi. Chi vince? Diciamo pareggio. Un giorno sulla panchina del Milan o su quella della Lazio? Non ci penso, potrei dire tutte e due. Se fai l’allenatore e se capita l’occasione non puoi fare distinzioni. Ma ora è presto e sto bene qui negli Stati Uniti".
E poi quella del 4-4 nell’anno dello scudetto. Una partita stupenda, con giocatori fenomenali. Shevchenko, quando arrivai al Milan, me la ricordava sempre. Segnò, se non sbaglio, tre gol. Con la maglia del Milan, invece, non ho mai giocate partite super. Posso dirlo. La partita con la Lazio la soffrivo un pochino, la sentivo. Il passaggio al Milan nel 2002?L’ho vissuto male quell’agosto, non volevo andare via all’inizio, me lo dissero con sei-sette mesi d’anticipo, poi arrivai all’ulti- mo giorno di mercato convinto che non sarebbe successo nulla. Mi ritrovai da Formello a San Siro in poche ore, fu un giorno particolare e non potevo essere felice. Dopo sono stato felicissimo, perché il Milan mi ha dato tantissimo e per tanti anni, ma quel giorno non lo ero. Prima della fine del campionato dovevo andare alla Juve, sembrava fatta, poi era nato un discorso con l’Inter. A metà agosto era finito tutto, gli ultimi giorni di mercato rivenne fuori il Milan, ma l’operazione venne chiusa proprio nelle ultime ore. Diciamo che era quello il mio destino. Nedved un anno prima era andato via, la società era in difficoltà, sennò un giocatore come Nedved non lo vendi. Il Milan senza Berlusconi? E’ difficile, il Milan di Berlusconi è stato qualcosa di unico, non solo una squadra importante, ma uno stile, un grande stile. Il presidente ha dato questa impronta, è stato diverso dagli altri club. Dura vederlo con un’altra proprietà, è difficile che possano ripetere certi successi, ma poi lo stile Milan non è una cosa astratta. Sai come ti devi comportare, non puoi fare quello che vuoi. Devi giocare e comportarti bene, loro pensano a tutto. Almeno, sino a quando c'ero io andava così. Montella? Mi piace molto. Ha un'idea di calcio interessante. Come vedo Lazio - Milan di lunedì? In questo momento il Milan forse è in difficoltà, anche se ha vinto a Bologna. Come momento generale di forma forse sta meglio la Lazio, sono due grandi squadre, giocheranno un calcio aperto, gli episodi come al solito diventeranno decisivi. Chi vince? Diciamo pareggio. Un giorno sulla panchina del Milan o su quella della Lazio? Non ci penso, potrei dire tutte e due. Se fai l’allenatore e se capita l’occasione non puoi fare distinzioni. Ma ora è presto e sto bene qui negli Stati Uniti".