Napolitano ricorda l'avvocato agnelli

E' arrivato sul sagrato del Duomo di Torino il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, per la commemorazione a dieci anni dalla scomparsa di Gianni Agnelli. Ad accoglierlo sul portale della cattedrale John e Lapo Elkann, che gli hanno stretto la mano, insieme al vescovo ausiliare di Torino monsignor Guido Fiandino. Il presidente Napolitano e' stato accolto da due grossi applausi della folla, assiepata sulla piazza del Duomo, mentre e' arrivato sul sagrato accompagnato dal sindaco di Torino Piero Fassino.
Un omaggio alle "generazioni di Agnelli", ma anche a tutti i lavoratori della Fiat. Il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, a Torino per il decennale della morte dell'avvocato Gianni Agnelli, ha salutato la città e la famiglia di imprenditori, senza dimenticare però anche gli operai che con loro sono stati "tra le forze motrici dell'avanzamento e del cambiamento" dell'Italia.
a ricordare l'avvocato anche la juventus, Marchionne, il ,elsa fornero ed altre personalità del mondo della politica dello sport e dell'industria.

Uno dei peggiori imprenditori della storia narici d'argento, i nipoti hanno preso bene il testimone...

Lapo è il suo degno erede.Sai che festini avrebbero fatto insieme?....

va ricordato quanto lavoro ha dato la fiat all'italia e agli italiani durante il boom economico.

i meriti gli van riconosciuti,cosi come i difetti (aver calato troppo coi sindacalisti per colpa sua) ma da qua a definirlo peggior imprenditore ne passa.

E' roba da denuncia. Gli altri senatori a vita non vengono commemorati dopo la morte con la ovvia eccezione degli ex presidenti. Comunque verrà ricordato come quello che pretendeva soldi dallo stato per fare attività IMPRODUTTIVE. Inoltre con la sua "classe salottiera" ha contribuito all'oscuramente dei media verso la piccola imprenditoria a favore della grande imprenditoria che dà meno lavoro e tende a farsi salvare a spese dei contribuenti.

ha fatto l'imprenditore con i soldi degli italiani. ha calato le mutande con i sindacati. se in italia non c'è produttività nelle imprese e' colpa sua