In esclusiva a Premium (intervista di pellegatti), il DS del Milan si confessa sul mercato e sul closing: "Lasciare l'Inter è stata una scelta coraggiosa, senza ancora uno stipendio garantito. E' stata durissima aspettare il closing senza poter parlare, andavamo in giro per l'Europa a cercare giocatori ma eravamo visti con sospetto e sbeffeggiati. Tra il Rende, il COsenza o il Milan cambai il contesto ma non mio modo di lavorare. Ho fatto tanata gavetta e me la porterò dietro, ma continuerò a fare degli errori. Credo molto nello scouting, la nostra necessità adesso era quella di formare un'ossatura in fretta comprnado buoni giocatori ma stiamo sempre parlando di milioni di euro e quindi abbiamo il dovere di conoscere perfettamente tutti i profili. Il nostro mercato è cominciato nel silenzio, prima del closing avevamo già le idee chiare. Il giocatore più facile da acquistare è stato Conti, al primo contatto era già rossonero. Quello più affascinante Bonucci, è stato un lampo. Abbiamo dato il nsotro segnale. Con Lotito è dura trattare, ma lo stimo e lo rispetto perchè è un vero esempio. Mi dispiace che Cairo si sia arrabbiato per Belotti, è uno dei giocatori che stiamo trattando e lui lo sa, lo abbiamo avvisato. SIamo sempre stati corretti. Morata anche lo stavamo seguendo, poi si sono messe di mezzo altre squadre e vediamo se può riaprirsi, ma alle nostre condizioni. Lo stesso vale per Sanches, lo seguivo già dai tempi del benfica. Ghezzal è un giocatore a parametro e può servirci, forse acqusiteremo anche un altro attaccanete esterno, ma vediamo più avanti.
Adesso il nostro compito sarà fare di questi giocatori una squadra. Dobbiamo mantenere intatto l'entusiasmo dei tifosi e aprire un ciclo vincente, arrivando al top tra 2-3 anni. Lo stadio deve essere pieno, il nostro obiettivo è questo e non essere l'anti Juve, anche perchè io voglio arrivare davanti e non dietro..."