Tralasciamo tutta la teoria di argomentazioni sul presunto diritto della Juventus sul giocatore, che obiettivamente non ha manifestato in tempi congrui il suo interesse così come lo ha f anni non pensi che satto a suo tempo per Pjaca. Soffermiamoci sul profilo di questo giovane uruguagio. Non è un centrocampista centrale da 433. Giocatore eccelso dal punto di vista tecnico, ma tende a trattenere troppo il pallone contro il pressing avversario, presumendo di potersene sempre liberare con un dribbling od una finta, ed intanto rallenta il moto di avvio delle sue mezzali, del centravanti nel movimento all'indietro d'incontro, dei vari esterni che egli dovrebbe sollecitare all'azione. Meglio quando parte da dietro e s'invola in blitz centrali, staccandosi dalla posizione arretrata per penetrare nel cuore della difesa avversaria. Nel vederlo, pare un redivivo Rui Costa, cui assomiglia per il passo e l'eleganza di movimento. Una mezzala sicuramente, un trequarti di costruzione certamente, ma non un centrale che deve avviare un-tocco-uno l'azione, ripulendo il pallone in uscita dalla difesa e cucendo il gioco da dietro. Lontani da Pirlo, ma anche dal citato Badelj o dal sospirato Paredes. In una logica di centrocampo di idee e di palleggio, quale proposta da Montella, egli è perfetto, ma non nella fase di non possesso, specie se a lui si chiede di far uscire il pallone dalle spire del pressing avversario e creare subito la superiorità numerica a centrocampo dopo aver tagliato fuori i propri oppositori, con il rischio, in caso del dribbling di troppo e di palla persa lì, di consegnare la propria difesa ad un letale uno-contro-uno contro gli avversari. Un difetto che sta limitando la definitiva esplosione del magnifico talento di Youri Tielemans. Bentancur è ok, ma domani il problema tattico di fondo rimane.