Il Re dell'Est
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Aggiungi i quasi 60 milioni di aumento di capitale che arriveranno a essere 60 il 26 febbraio
La stampa italiana non accetta che Berlusconi abbia venduto il Milan a quella cifra a Yonghong Li, sconosciuto alle cronache mondiali.
E quindi ne approfitta per fare inchieste e parlarne da mesi perché vede che questo alimenta dibattiti e fa bene al loro business.
Non importa che a Fininvest siano arrivati 606M, che siano stati azzerati i debiti bancari, che Elliott malgrado tutto abbia prestato 180M alla nuova proprietà, che gli aumenti di capitale siano sempre arrivati, che non si sia mai parlato di rischio di continuità aziendale.
Tutto questo è secondario. Per loro e per quei tifosi che volevano il cambio societario dei sogni, ossia un mecenate oppure un grosso gruppo industriale ben visibile. Il progetto e la sicurezza patrimoniale del Milan passano in secondo piano.
Cosa vuoi che importi ad una frangia di tifosi del progetto o che la società non mostri alcun segno di sofferenza?
Questa cessione purtroppo anziché unire ha diviso perché, in fondo, il popolo milanista non voleva la cessione, non voleva un progetto, voleva solo un altro Berlusconi. Qualcuno con cui potersi fare le seghe e dormire sogni d'oro. Invece ci è toccato un capofila sconosciuto di un gruppo che - legittimamente - non vuole mostrarsi. C'è chi lo accetta e chi no.
La stampa questo lo ha capito, per quello continua ad inzupparci il biscotto. Spiace solo che stia passando in secondo piano quanto di buono sta facendo Gattuso. Scelto, peraltro, da questa manica di incompetenti che ci sta portando sull'orlo del baratro