I giornali corrono dietro a Berlusconi, per intuibili interessi politici ed editoriali, e perché non conoscono la controparte contrattuale. Ma quello, più di un'abile falsificazione della realtà, altro non può fare. Si può forse dire che egli non sia felice di vendere, ma questo non sposta i fatti consolidati da mesi. Per il resto, poco da commentare.
Negli Stati Uniti, ad esempio, quegli articoli non sono pubblicabili. Hai il dovere di citare la fonte, anche se anonima, ad esempio, "secondo fonte che ha chiesto di non essere indicata". Dai dignità giornalistica ad essa, nel momento stesso in cui ne serbi il nome. Così, invece, si accresce il rumore di fondo del nulla, e si sopravvalutano le smorfie, le battute, gli sberleffi, che è un modo per declinare l'assenza di fonti di informazione. ............
Complimenti, come al solito, per i post.
A questo punto viene da chiedersi: a chi giova tutto questo bailamme?
I fatti indicherebbero che il closing è fatto: al di là dell'arrivo per tempo delle autorizzazioni, esiste la seconda possibilità, quella cioè di farsi finanziare pro tempore da banche europee, opportunamente garantite da banche cinesi, Chi ha versato 100 Mln di € non è così sprovveduto da farseli ciulare.
Berlusconi è in piena campagna elettorale. A lui giova acquisire maggiore audience per far passare i suoi messaggi politici acquisendo ascoltatori magari più interessati a notizie di altro genere, come la compravendita del Milan.
Ovviamente agli antagonisti interessa demolire questa situazione. Cosa dovrebbero fare?
Sembrerebbe logico che mettendo in dubbio il closing si diminuirebbe la visibilità di Berlusconi, ma non può essere così. Di fatto questa incertezza che viene propagata dalla stampa notoriamente contraria non fa altro che aumentare l'interesse per qualsiasi intervento dello stesso.
Qui i casi sono due:
- o i giornalisti sono dei grossi s.cogli al punto di non capire che si stanno tirando la zappa sui piedi;
- oppure hanno notizie certe che il closing è in difficoltà.
Analizzando la seconda ipotesi, mi pare di capire che
le notizie certe non esistono.
Di fatto tutti gli articoli rigurgitano di condizionali, di ipotesi, di interpretazioni ad hoc di fatti o dichiarazioni.
Non viene tenuto nessun conto della realtà dei fatti (100 Mln versati), delle dichiarazioni ufficiali (Sino-Europe e Berlusconi stesso), di quelle di addetti ai lavori (Auro Palomba-advisor di Sino-Europe).
Intanto Berlusconi ci sguazza e si mette sempre al centro dell'attenzione, magari coadiuvato dal fido Galliani, con le sue battutine.
Per contro i giornali forse aumentano la tiratura di qualche copia. Ma mi chiedo: ne vale la pena?
Alla fine la stampa nostrana farebbe una figura barbina.
Quasi mi augurerei che avessero ragione: è demoralizzante pensare che il giornalismo italiano sia caduto così in basso...