Io credo che non bisogna focalizzare questo tipo di discorso sul modulo, quanto su una filosofia di gioco generale ( che vada oltre le peculiarità più o meno specifiche di un modulo), su certi tipi di metodologie da adottare per quanto riguarda la tecnica e la tattica. Prendo l'esempio del Barcellona. E' vero che è stato utilizzato in generale il 4-3-3, sia a livello giovanile che di prima squadra, ma è altrettanto vero che, quando necessario, sono stati utilizzati moduli diversi ( Cruijff negli anni 90 adottava di base un 3-4-3, con centrocampo a rombo, ed un discorso simile si può fare per Van Gaal all'Ajax, altra squadra tradizionalmente schierata con il 4-3-3). Lo stesso Guardiola lo scorso anno ha optato per la difesa a 3. Eppure i giocatori, provenienti dalle giovanili abituate ad usare in genere il 4-3-3, in entrambi i casi citati si sono trovati alla perfezione. Questo perché c'è un sistema di gioco che va al di là del singolo modulo. Nella fattispecie fatto di possesso palla, difesa alta e tutte le caratteristiche del gioco blaugrana di oggi ( e vedendo il mediano che spesso si abbassa sulla linea dei centrali, ed i terzini che salgono, si capisce come il 4-3-3 non è altro che un punto di partenza). In questo senso le squadre giovanili devono essere accomunate. Se una squadra giovanile gioca con possesso palla, cerca d'imporsi, mentre un' altra è difensiva, un'altra ancora punta sulle ripartenze rapide, il 4-3-3 in comune non rende certo il settore giovanile simile a quello del Barcellona. Prima la filosofia di gioco, il modulo in secundis ( se in comune ovviamente meglio), ma se hai un trequartista fenomenale, si può sempre mantenere la stessa filosofia pur adottando un 4-3-1-2 al posto di un 4-3-3 tanto per fare un esempio.