Si stanno ricreando, seppure in sedicesimi, le condizioni di squadra di trent'anni fa: un gruppo di giocatori giovani e di lingua madre. Allora provenivano quasi tutti dal settore giovanile di Vitali e Capello, ora da costosi investimenti, ma la sostanza non cambia. Allora, lo sciagurato Farina, quando non esportava capitali rossoneri in offshore in Sudafrica, si affidò a tecnici che con intelligenza lavorarono su questi talenti valorizzandoli in rosa senza disperderli in inutili prestiti in provincia, Nils Liedholm in primis, ma anche e soprattutto l'ottimo Ilario Castagner; ora, Berlusconi ha trovato in Sinisa uno che ha il coraggio di lanciarli in squadra e farli crescere in un ambiente poco competitivo. Bene, ma per vincere occorrerà un Berlusconi, ed un Sacchi, Gullit, Van Basten, Ancelotti, eccetera. Dove sono? Cerchiamo, ed aspettiamo nel frattempo che il lievito faccia il suo corso nel forno.