non credo che Serafini sinceramente abbia capito mai qualcosa del Milan, vabbè contento lui...
Qua basta avere solo un minimo di capacità osservativa. Non è necessario capire..
Fino a pochi anni fa la possibile decadenza del Milan era da "capire", prevedere, concettualizzare. I segnali già c'erano, ma al tifoso normale bastava leggere sul giornali i nomi di Ibrahimovic, Robinho e compagnia bella per sedare subito i propri propositi di critica verso la società. Finchè si sperperavano i soldi (tanti soldi) a chi importavano le dinamiche societarie, le spese monumentali, l'assenza di progettualità, gli intrallazzi con i procuratori, i NON investimenti strutturali, l'assenza di scouting e giovanili di rilievo. Noi avevamo la scorciatoia dei soldi, senza preoccuparci da dove venivano, se potevano un giorno finire. C'erano...e basta. Noi cicale, le altre società facevano le stupide formichine.
Ora è troppo chiaro, non c'è nulla da capire. Il momento buio e decadente del Milan è realtà, è presente. Solo chi è ottuso o poco obbiettivo non comprende la situazione societaria del Milan. Siamo in ostaggio, è da mesi che sponsorizzo questa parola. Ostaggio.
Ostaggio di un presidente vuoto nella mente e nelle tasche, ma soprattutto ostaggio di un ricattatore, narcisista e borioso.
Un accozzaglia di incompetenza fatta ad uomo, nascosta in passato soltanto dall'ormai antico periodo glorioso del presidente.
Galliani.
Lo salva soltanto il fatto è che per anni ha tessuto una ragnatela di conoscenze di rilievo, stretto rapporti di amicizia/interessi con procuratori e presidenti (poco raccomandabili), assoggettato la stampa. Ma la cosa più grave è che ha sodomizzato la maggior parte, se non la quasi totalità, dei tifosi. La curva in primis.
Questo lo dicono i fatti. Non c'è nulla da capire. Lo schifo di situazione sportiva la leggi guardando tabelle e classifiche, lo schifo di situazione morale la vedi nel modo in cui vengono trattate le persone che lavorano, lavoravano o vorrebbero lavorare per il Milan.
Basta aprire gli occhi o togliersi l'intera macelleria che il tifoso medio ha da troppo tempo davanti agli occhi.