Milan: per Fininvest la società rossonera vale almeno 617M.

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Secondo il sito specializzato Calcio&Finanza, la Fininvest (attraverso un esperto indipendente) ha recentemente visto al rialzo il valore della sua controllata A.C. Milan. Malgrado la perdita nell'ultimo bilancio di 15,7 milioni (22,5 milioni a livello di capogruppo), gli amministratori della holding di famiglia hanno ritenuto di rivedere il valore della partecipazione alzandolo di 3,75 milioni. Quindi al 31 dicembre 2013 il prezzo di carico della partecipazione è salito a 361,42 milioni.
Tale valore, tuttavia, si riferisce esclusivamente al Patrimonio Netto (equity – capitale). Nelle transazioni di mercato, invece, quale ad esempio una cessione di azienda, si tiene conto del cosiddetto Enterprise Value (EV), che indica il valore complessivo di una società comprensivo anche del capitale di debito. Il valore risultante, quindi, rappresenta il prezzo che l'acquirente deve versare per rilevare la società senza debiti. In questo modo ai 361,42 milioni vanno aggiunti i 256,32 milioni di debiti netti che attualmente gravano sul club rossonero.

Così facendo la cifra che ne viene fuori è pari a 617,74 milioni, che rappresenta la soglia minima che Fininvest si aspetta di ricevere per sedersi attorno ad un tavolo e trattare la cessione del club. Una qualsiasi cifra inferiore, infatti, comporterebbe una minusvalenza.
 

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hrundi bakshi

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Secondo il sito specializzato Calcio&Finanza, la Fininvest (attraverso un esperto indipendente) ha recentemente visto al rialzo il valore della sua controllata A.C. Milan. Malgrado la perdita nell'ultimo bilancio di 15,7 milioni (22,5 milioni a livello di partecipazione è salito a 361,42 milioni.
Tale valore, tuttavia, si riferisce esclusivamente al Patrimonio Netto (equity – capitale). Nelle transazioni di mercato, invece, quale ad esempio una cessione di azienda, si tiene conto del capogruppo), gli amministratori della holding di famiglia hanno ritenuto di rivedere il valore della partecipazione alzandolo di 3,75 milioni. Quindi al 31 dicembre 2013 il prezzo di carico della cosiddetto Enterprise Value (EV), che indica il valore complessivo di una società comprensivo anche del capitale di debito. Il valore risultante, quindi, rappresenta il prezzo che l'acquirente deve versare per rilevare la società senza debiti. In questo modo ai 361,42 milioni vanno aggiunti i 256,32 milioni di debiti netti che attualmente gravano sul club rossonero.

Così facendo la cifra che ne viene fuori è pari a 617,74 milioni, che rappresenta la soglia minima che Fininvest si aspetta di ricevere per sedersi attorno ad un tavolo e trattare la cessione del club. Una qualsiasi cifra inferiore, infatti, comporterebbe una minusvalenza.


In via del tutto personale e in ottica cessione della squadra, interpreto positivamente la notizia. Si consideri, infatti, che proprio in vista della auspicabile circostanza che veda la famiglia Berlusconi vendere il Milan, la mossa di ieri era pressoché obbligata. Se avessero venduto il club ad una cifra maggiore di quanto era precedentemente iscritta a bilancio (350M) avrebbero fatto una plusvalenza che sarebbe stata “crivellata” di tasse. Al tempo stesso, invece, se ad essere ceduta, o anche solo quote di essa, sarà Finivest, allora, il valore complessivo della cassaforte di famiglia ne beneficerà indirettamente proprio per la nuova valutazione del Vecchio Diavolo. In ogni caso, anche se vendessero a meno di 617M, la minusvalenza non avrebbe alcun effetto reale perché gli investimenti nel club di questi ultimi anni di certo non ammontano a 250M. Chiudo ricordando che, per i possibili acquirenti, il debito "vero" è rappresentato dai circa 150M verso le banche mentre i restanti 100M sono "anticipazioni" da contratti di vario genere che consentono all'A.C. Milan di avere quella liquidità necessaria per sostenere "spese non sportive" altissime. E cioè l'unico vero motivo per cui questo club investe in calciatori meno del Sassuolo considerano, tra l'altro, che gli ingaggi ai calciatori, nel 2014, saranno inferiori a quelli della Roma con una percentuale rispetto ai ricavi inferiore del 40%. La previsione, infine, della Gazzetta sul possibile fatturato milanista che scenderebbe a circa 210M è, secondo me, e sempre ovviamente per il 2014, sbagliata. Forse ancora non lo hanno capito, o fanno finta di non capire, ma le spettanze della CL 2013 per la qualificazione agli ottavi verrà contabilizzata proprio nel 2014: il minor introito, dunque, per la mancata partecipazione alla Cl di quest'anno sarà, "soltanto", di circa 18/20M.
 
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In via del tutto personale e in ottica cessione della squadra, interpreto positivamente la notizia. Si consideri, infatti, che proprio in vista della auspicabile circostanza che veda la famiglia Berlusconi vendere il Milan, la mossa di ieri era pressoché obbligata. Se avessero venduto il club ad una cifra maggiore di quanto era precedentemente iscritta a bilancio (350M) avrebbero fatto una plusvalenza che sarebbe stata “crivellata” di tasse. Al tempo stesso, invece, se ad essere, ceduta o anche solo quote di essa, sarà Finivest, allora, il valore complessivo della cassaforte di famiglia ne beneficerà indirettamente proprio per la nuova valutazione del Vecchio Diavolo. In ogni caso, anche se vendessero a meno di 617M, la minusvalenza non avrebbe alcun effetto reale perché gli investimenti nel club di questi ultimi anni di certo non ammontano a 250M. Chiudo ricordando che, per i possibili acquirenti, il debito "vero" è rappresentato dai circa 150M verso le banche mentre i restanti 100M sono "anticipazioni" da contratti di vario genere che consentono all'A.C. Milan di avere quella liquidità necessaria per sostenere "spese non sportive" altissime. E cioè l'unico vero motivo per cui questo club investe in calciatori meno del Sassuolo considerano, tra l'altro, che gli ingaggi ai calciatori, nel 2014, saranno inferiori a quelli della Roma con una percentuale rispetto ai ricavi inferiore del 40%. La previsione, infine, della Gazzetta sul possibile fatturato milanista che scenderebbe a circa 210M è, secondo me, e sempre ovviamente per il 2014, sbagliata. Forse ancora non lo hanno capito, o fanno finta di non capire, ma le spettanze della CL 2013 per la qualificazione agli ottavi verrà contabilizzata proprio nel 2014: il minor introito, dunque, per la mancata partecipazione alla Cl di quest'anno sarà, "soltanto", di circa 18/20M.

Il 51% di 617M inizia a diventare una cifra decisamente accessibile per chi ci voglia rilevare. Speriamo bene.

P.S. la tua giustissima (ma non avevo dubbi) osservazione sugli introiti CL fa il paio con quella anticipata da me qualche mese fa (apro e chiudo piccolo OT: http://www.milanworld.net/guida-premi-champion-s-league-europa-league-vt19010.html#post492669)
 
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Mi sembra un valore alla portata di qualche magnate. Quello che mi spaventa è il crollo dei ricavi, anche se 210 mi sembra un valore effettivamente troppo basso. A quanto ammonta il valore patrimoniale dei rapporti sottoscritti con i calciatori? ED IL valore della produzione? se già l'ebitda è negativo non penso proprio che casa Milan o altre campagne dall'impatto limitato possano portare a quella svolta auspicata dalla dirigenza.
 

hrundi bakshi

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Il 51% di 617M inizia a diventare una cifra decisamente accessibile per chi ci voglia rilevare. Speriamo bene.

P.S. la tua giustissima (ma non avevo dubbi) osservazione sugli introiti CL fa il paio con quella anticipata da me qualche mese fa (apro e chiudo piccolo OT: http://www.milanworld.net/guida-premi-champion-s-league-europa-league-vt19010.html#post492669)

Tra l'altro è bene spiegare almeno altre due circostanze: a) il fatturato a cui ci si riferisce comunemente non tiene conto delle plusvalenze derivate dalle cessioni dei calciatori. Il saldo anche per quest'anno è positivo e pure questo contribuirà a tenere maggiormente alto il livello dei ricavi e b) quando la Gazzetta parla degli ingaggi ai calciatori, sempre ammesso (e non concesso) che dicano il vero, non spiegano, se nell'ammontare complessivo, siano stati calcolati i famigerati "bonus". Per cui, se fosse così, significherebbe che l'A.C. Milan corrisponderebbe tutti quei soldi solo in caso di qualificazione CL. Insomma, sulle cifre insieme a molte altre cose, la Rosea è poco credibile.


Mi sembra un valore alla portata di qualche magnate. Quello che mi spaventa è il crollo dei ricavi, anche se 210 mi sembra un valore effettivamente troppo basso. A quanto ammonta il valore patrimoniale dei rapporti sottoscritti con i calciatori? ED IL valore della produzione? se già l'ebitda è negativo non penso proprio che casa Milan o altre campagne dall'impatto limitato possano portare a quella svolta auspicata dalla dirigenza.

Fa piacere il tuo rilievo circa "il valore patrimoniale dei rapporti sottoscritti con i calciatori"; ebbene, da stime fatte in precedenza e se nel 2014 porteranno in ammortamento quanto fatto nel 2013 (40.7m) avremmo un valore netto finale di circa 65/70M. Ti basti pensare che la Fiorentina, nel 2013, ha chiuso con 98M: se non ha investito niente, con 30M di ammortamenti, sarebbe alla nostra altezza. Se questa, da parte dei Berlusconi, non è una dismissione poco ci manca....
 

Jino

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D'altronde è il marchio Milan il vero valore di questo club, a queste cifre è invendibile. Come vi dicevo i ricconi comprano club magari si gloriosi, ma comunque decaduti, non solo nei risultati ma anche nel brand. Per anni ed anni sarà dura non vedere i Berlusconi, se già si cominciasse a vendere una percentuale a qualcuno che contribuisce per lo stadio sarebbe già qualcosa.
 

hrundi bakshi

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D'altronde è il marchio Milan il vero valore di questo club, a queste cifre è invendibile. Come vi dicevo i ricconi comprano club magari si gloriosi, ma comunque decaduti, non solo nei risultati ma anche nel brand. Per anni ed anni sarà dura non vedere i Berlusconi, se già si cominciasse a vendere una percentuale a qualcuno che contribuisce per lo stadio sarebbe già qualcosa.

Per come vedo io le cose, ci sarebbero ben altre possibilità per questa squadra, scenari che vanno oltre lo schema sceicco oppure oligarca con qualche trilione di euro da "buttare" dalla finestra. E' possibile, per esempio, che attorno alla squadra si possa radunare un gruppo d'investitori che gestiscano il club in un patto di sindacato e cioè quanto succede, e da lungo tempo, in molte delle principali aziende italiane e non solo. Quel che conta, a parer mio, è solo e soltanto la volontà di far bene le cose e capire sino in fondo quale destino l'attuale proprietà riserverà al Milan e perché. Un fatto, secondo me, rimane certo, anche indipendentemente del valore del marchio che nella fattispecie di una squadra di calcio è un dato molto aleatorio, ed è il seguente: se la squadra si deve autofinanziare, la famiglia Berlusconi è molto peggio che inutile: è assolutamente dannosa ! Prima se ne andranno e meglio sarà per tutti, anche per loro.
 
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