Bisogna separare due elementi: il Marchisio che è sempre stato ed il Marchisio delle ultime apparizioni dopo l'infortunio.
Qualsiasi tifoso juventino vi confermerà, al netto delle presenze, che l'anno scorso è stato il fantasma di quello che si è sempre conosciuto.
Ma d'altronde è calzante il richiamo con Pirlo, perché in molti su questa stessa sponda e vedendo il suo ultimo periodo frastagliato al Milan ipotizzavano un vistoso calo in atto di Andrea che invece ha dato alla Juventus almeno altri due anni di altissimo profilo.
D'altro lato, di nuovo spostando il tiro, Andrea ha una classe tale e si è inventato di fatto un ruolo nuovo nella storia del calcio da poter sopperire a limiti di mobilità con la sola presenza in campo, mentre Marchisio è cresciuto tantissimo nel suo percorso da mezzala di costante inserimento a uomo di grande equilibrio tattico dietro la linea della palla, ma non ha quel talento incommensurabile per potere elevare il rendimento se le gambe fanno più fatica.
Di sicuro non è e non è più quella mezzala tutta corsa che molti qui reclamavano come vice Kessie, ma rappresenta un altro identikit nel filone dei Badelj e Krichowiak sia come vice Biglia che come interprete di un centrocampo a 2.