Milan: Leo in salvo con Piatek e Paquetà.

IDRIVE

Member
Registrato
4 Giugno 2016
Messaggi
2,824
Reaction score
738
Come riportato da Tuttosport, dopo la campagna acquisti estiva Leonardo era in discussione. Già si parlava di discrepanze col neo AD Gazidis. Ma con l'addio di Higuain, che ha fatto bene a tutti, e gli acquisti di Piatek e Paquetà, il dirigente rossonero si è messo in "salvo".
Bummmm!!! Addirittura Leonardo "salvato" da Piatek e Paquetà... la realtà è che se i due continueranno (toccata di palle) ad esprimersi sui livelli attuali, Leonardo non è stato "salvato", ma andrebbe PREMIATO per averci visto giusto.
Povero Tuttosport... già me li vedo, qualora il pistolero continuasse a colpire a questi ritmi (altra toccata di palle), essere costretti a partorire un titolo con la faccia come il c... "Juve, Piatek è tuo", "Piatek bianconero, ci sono le conferme", "Piatek compra un dalmata, che è bianconero, altre conferme"... ecc...
 
Registrato
5 Ottobre 2016
Messaggi
12,645
Reaction score
2,881
Come riportato da Tuttosport, dopo la campagna acquisti estiva Leonardo era in discussione. Già si parlava di discrepanze col neo AD Gazidis. Ma con l'addio di Higuain, che ha fatto bene a tutti, e gli acquisti di Piatek e Paquetà, il dirigente rossonero si è messo in "salvo".

Il perché dovesse esser messo in discussione, vorrei che Tuttosport ce lo spiegasse.
Anche con Higuain, col senno del poi più un azzardo che un grande colpo, non ha di certo sbagliato... Ha preso un top nel ruolo per la prima volta da anni e anni.
 
Registrato
8 Ottobre 2018
Messaggi
44,081
Reaction score
14,290
quello che deve aver paura è il loro paralisi, che se per disgrazia fischiano fuori agli 8i c'è da ridere davvero.

senza contare "l'affare" higuain
 

Casnop

Senior Member
Registrato
27 Aprile 2015
Messaggi
10,451
Reaction score
172
Interessante... posso chiederti qualche info in più? Vivo all'estero e la Rosea la posso consultare solo online.
In un articolo della sezione 'Football Spa" della edizione on line, La Gazzetta dello Sport, a firma di Marco Iaria, fa il punto sulla situazione finanziaria della Juventus dopo la recente emissione obbligazionaria non convertibile di 175 milioni di euro, con cedola del 3,375%, e scadenza quinquennale, effettuata dal club bianconero, definita un 'successo', con cui 'la Juventus si è aperta per la prima volta a finanziatori internazionali, con ordini dal Regno Unito a Singapore, dopo aver già accolto nel proprio assetto azionario i fondi d’investimento (Lindsell Train ha l’11,3% delle quote)'. Con questo bond, dice Marco Re, CFO della Juventus, il club vorrà dotarsi 'di nuove risorse per l’attività gestionale ottimizzando la struttura del debito ed estendendo la durata dello stesso a un costo conveniente. Facciamo ricorso già da tempo a linee di credito bancarie, così diversificheremo le fonti di finanziamento e andremo a rifinanziare parte dell’esposizione con le banche (che aveva una scadenza più ravvicinata rispetto ai cinque anni del bond, ndr)'. Dietro queste note agiografiche, apparentemente rassicuranti (in pratica, una ristrutturazione del debito bancario), emerge una realtà meno edificante per i conti juventini. Leggiamo testualmente Iaria: 'Al 30 giugno 2018 la Juventus aveva un indebitamento finanziario netto di 310 milioni, quasi raddoppiato rispetto all’anno prima. Dopo la campagna acquisti estiva, che ha registrato un saldo negativo di 163 milioni, questa voce è aumentata come da piano di sviluppo con vista sul 2024. Acquistato Ronaldo, il management bianconero sapeva già che il bilancio si sarebbe caricato immediatamente di costi notevoli (80 milioni annui tra stipendio e ammortamento) con una crescita più graduale del fatturato e l’obiettivo di superare il mezzo miliardo di ricavi, nel giro di 2-3 anni, dai 411 milioni del 2017-18, proprio grazie alle nuove opportunità commerciali offerte dalla carta CR7. Insomma, per il momento il conto economico della Juve è in sofferenza.
Dopo tre esercizi consecutivi in utile, nel 2017-18 si è registrata una perdita di 19,2 milioni e anche il 2018-19 dovrebbe chiudere, nelle previsioni del club, col segno rosso la cui entità dipenderà dal cammino in Champions. Questo perché il grande balzo dei ricavi deve ancora arrivare: il rinnovo con Adidas (passerà da 23 a 51 milioni di fisso a partire dal 2019-20) è stato solo il primo passo. L’analista di Banca Imi, Alberto Francese, nel suo ultimo report, ha previsto il ritorno all’utile nel 2021-22 fornendo le seguenti previsioni di risultato d’esercizio: -68 milioni nel 2018-19, -62 nel 2019-20, -26 nel 2020-21, +1 nel 2021-22. Tutto questo con una stima prudente sulle plusvalenze, che possono spostare parecchio.
L’indebitamento finanziario netto salirà di circa 100 milioni in questa stagione, quindi sopra i 400 milioni, cioè 3,5 volte l’Ebitda (margine operativo lordo). E’ questo rapporto a misurare la sostenibilità del debito. Già con le spese del mercato estivo, quindi, si è raggiunto il tetto di tolleranza. Il bond offrirà qualche risorsa in più e consentirà scadenze più lunghe per meglio pianificare il lavoro futuro, ma non costituirà – per intenderci – il budget di una faraonica campagna acquisti. La Juve non può permettersi di fare il passo più lungo della gamba. Il debito potrà crescere ulteriormente solo con un allargamento del fatturato, che non è immediato. “E’ naturale – spiega Marco Re – che ci siamo posti dei limiti sull’indebitamento oltre i quali non andremo”. Tutto questo, però, non esclude nuovi investimenti sul mercato, che sotto la gestione Agnelli hanno sempre rappresentato il core business della Juventus. Occhio, non solo comprare giocatori, ma anche venderli. Insomma, player trading a tutto tondo. Dipenderà dalle opportunità del momento e dalle scelte strategiche dell’area sportiva, tenendo a mente i fondamentali economico-finanziari'.
Al di la delle aspettative di ritorno commerciale, l'operazione su Cristiano Ronaldo insinua dopo anni il termine sofferenza nel conto economico della Juventus, con saldi di gestione, al netto delle plusvalenze di mercato, che portano dritti alla violazione della break even rule del FPF per il prossimo triennio, in una situazione di indebitamento che advisors indipendenti considerano non più sostenibile. Si dirà che la Juve rimedia con plusvalenze farlocche, ma la realtà è che la Juventus è alle soglie di un 2012 come quello del Milan, con tanti giocatori del gruppo storico che sono a fine carriera, dovrebbe acquistare più che vendere per mantenere alto il livello di competitività, e non ha risorse che siano libere dall'esigenza di copertura degli oneri derivanti dal pesante indebitamento finanziario, che il bond semplicemente rifinanzia e oltre modo consolida. Insomma, una situazione di precario equilibrio finanziario, con aspettative di sviluppo di fatturato i cui margini comprensibilmente si restringono. Parigi val bene una messa? :rolleyes:
 

Mr. Canà

Senior Member
Registrato
27 Luglio 2014
Messaggi
7,361
Reaction score
49
In un articolo della sezione 'Football Spa" della edizione on line, La Gazzetta dello Sport, a firma di Marco Iaria, fa il punto sulla situazione finanziaria della Juventus dopo la recente emissione obbligazionaria non convertibile di 175 milioni di euro, con cedola del 3,375%, e scadenza quinquennale, effettuata dal club bianconero, definita un 'successo', con cui 'la Juventus si è aperta per la prima volta a finanziatori internazionali, con ordini dal Regno Unito a Singapore, dopo aver già accolto nel proprio assetto azionario i fondi d’investimento (Lindsell Train ha l’11,3% delle quote)'. Con questo bond, dice Marco Re, CFO della Juventus, il club vorrà dotarsi 'di nuove risorse per l’attività gestionale ottimizzando la struttura del debito ed estendendo la durata dello stesso a un costo conveniente. Facciamo ricorso già da tempo a linee di credito bancarie, così diversificheremo le fonti di finanziamento e andremo a rifinanziare parte dell’esposizione con le banche (che aveva una scadenza più ravvicinata rispetto ai cinque anni del bond, ndr)'. Dietro queste note agiografiche, apparentemente rassicuranti (in pratica, una ristrutturazione del debito bancario), emerge una realtà meno edificante per i conti juventini. Leggiamo testualmente Iaria: 'Al 30 giugno 2018 la Juventus aveva un indebitamento finanziario netto di 310 milioni, quasi raddoppiato rispetto all’anno prima. Dopo la campagna acquisti estiva, che ha registrato un saldo negativo di 163 milioni, questa voce è aumentata come da piano di sviluppo con vista sul 2024. Acquistato Ronaldo, il management bianconero sapeva già che il bilancio si sarebbe caricato immediatamente di costi notevoli (80 milioni annui tra stipendio e ammortamento) con una crescita più graduale del fatturato e l’obiettivo di superare il mezzo miliardo di ricavi, nel giro di 2-3 anni, dai 411 milioni del 2017-18, proprio grazie alle nuove opportunità commerciali offerte dalla carta CR7. Insomma, per il momento il conto economico della Juve è in sofferenza.
Dopo tre esercizi consecutivi in utile, nel 2017-18 si è registrata una perdita di 19,2 milioni e anche il 2018-19 dovrebbe chiudere, nelle previsioni del club, col segno rosso la cui entità dipenderà dal cammino in Champions. Questo perché il grande balzo dei ricavi deve ancora arrivare: il rinnovo con Adidas (passerà da 23 a 51 milioni di fisso a partire dal 2019-20) è stato solo il primo passo. L’analista di Banca Imi, Alberto Francese, nel suo ultimo report, ha previsto il ritorno all’utile nel 2021-22 fornendo le seguenti previsioni di risultato d’esercizio: -68 milioni nel 2018-19, -62 nel 2019-20, -26 nel 2020-21, +1 nel 2021-22. Tutto questo con una stima prudente sulle plusvalenze, che possono spostare parecchio.
L’indebitamento finanziario netto salirà di circa 100 milioni in questa stagione, quindi sopra i 400 milioni, cioè 3,5 volte l’Ebitda (margine operativo lordo). E’ questo rapporto a misurare la sostenibilità del debito. Già con le spese del mercato estivo, quindi, si è raggiunto il tetto di tolleranza. Il bond offrirà qualche risorsa in più e consentirà scadenze più lunghe per meglio pianificare il lavoro futuro, ma non costituirà – per intenderci – il budget di una faraonica campagna acquisti. La Juve non può permettersi di fare il passo più lungo della gamba. Il debito potrà crescere ulteriormente solo con un allargamento del fatturato, che non è immediato. “E’ naturale – spiega Marco Re – che ci siamo posti dei limiti sull’indebitamento oltre i quali non andremo”. Tutto questo, però, non esclude nuovi investimenti sul mercato, che sotto la gestione Agnelli hanno sempre rappresentato il core business della Juventus. Occhio, non solo comprare giocatori, ma anche venderli. Insomma, player trading a tutto tondo. Dipenderà dalle opportunità del momento e dalle scelte strategiche dell’area sportiva, tenendo a mente i fondamentali economico-finanziari'.
Al di la delle aspettative di ritorno commerciale, l'operazione su Cristiano Ronaldo insinua dopo anni il termine sofferenza nel conto economico della Juventus, con saldi di gestione, al netto delle plusvalenze di mercato, che portano dritti alla violazione della break even rule del FPF per il prossimo triennio, in una situazione di indebitamento che advisors indipendenti considerano non più sostenibile. Si dirà che la Juve rimedia con plusvalenze farlocche, ma la realtà è che la Juventus è alle soglie di un 2012 come quello del Milan, con tanti giocatori del gruppo storico che sono a fine carriera, dovrebbe acquistare più che vendere per mantenere alto il livello di competitività, e non ha risorse che siano libere dall'esigenza di copertura degli oneri derivanti dal pesante indebitamento finanziario, che il bond semplicemente rifinanzia e oltre modo consolida. Insomma, una situazione di precario equilibrio finanziario, con aspettative di sviluppo di fatturato i cui margini comprensibilmente si restringono. Parigi val bene una messa? :rolleyes:

Grazie mille, molto interessante tutto ed è vero che si trovino indubbiamente in una situazione analoga (almeno a livello di rosa, certamente non a livello di ricavi, volontà di investire, ecc) alla nostra di qualche anno fa. In questo panorama il sacrificio sotto forma di cessione eccellente (Dybala?) potrebbe essere necessario. Restano comunque su un altro pianeta rispetto al Milan del 2012, in cui la volontà era chiaramente quella di smantellare.

Il resto per me va di passo con una concezione moderna di calcio-finanza, in cui sarà sempre più la norma quella di aprire a investitori esterni per mantenersi a galla. Certo che l'operazione CR7, alla lunga potrebbe rivelarsi un boomerang, anche se ovviamente è un tipo di operazione che non si può riassumere unicamente con la fredda realtà dei numeri e dei conti, andando ben oltre a livello di comunicazione, soprattutto.
 
Registrato
13 Gennaio 2014
Messaggi
31,926
Reaction score
9,894
In un articolo della sezione 'Football Spa" della edizione on line, La Gazzetta dello Sport, a firma di Marco Iaria, fa il punto sulla situazione finanziaria della Juventus dopo la recente emissione obbligazionaria non convertibile di 175 milioni di euro, con cedola del 3,375%, e scadenza quinquennale, effettuata dal club bianconero, definita un 'successo', con cui 'la Juventus si è aperta per la prima volta a finanziatori internazionali, con ordini dal Regno Unito a Singapore, dopo aver già accolto nel proprio assetto azionario i fondi d’investimento (Lindsell Train ha l’11,3% delle quote)'. Con questo bond, dice Marco Re, CFO della Juventus, il club vorrà dotarsi 'di nuove risorse per l’attività gestionale ottimizzando la struttura del debito ed estendendo la durata dello stesso a un costo conveniente. Facciamo ricorso già da tempo a linee di credito bancarie, così diversificheremo le fonti di finanziamento e andremo a rifinanziare parte dell’esposizione con le banche (che aveva una scadenza più ravvicinata rispetto ai cinque anni del bond, ndr)'. Dietro queste note agiografiche, apparentemente rassicuranti (in pratica, una ristrutturazione del debito bancario), emerge una realtà meno edificante per i conti juventini. Leggiamo testualmente Iaria: 'Al 30 giugno 2018 la Juventus aveva un indebitamento finanziario netto di 310 milioni, quasi raddoppiato rispetto all’anno prima. Dopo la campagna acquisti estiva, che ha registrato un saldo negativo di 163 milioni, questa voce è aumentata come da piano di sviluppo con vista sul 2024. Acquistato Ronaldo, il management bianconero sapeva già che il bilancio si sarebbe caricato immediatamente di costi notevoli (80 milioni annui tra stipendio e ammortamento) con una crescita più graduale del fatturato e l’obiettivo di superare il mezzo miliardo di ricavi, nel giro di 2-3 anni, dai 411 milioni del 2017-18, proprio grazie alle nuove opportunità commerciali offerte dalla carta CR7. Insomma, per il momento il conto economico della Juve è in sofferenza.
Dopo tre esercizi consecutivi in utile, nel 2017-18 si è registrata una perdita di 19,2 milioni e anche il 2018-19 dovrebbe chiudere, nelle previsioni del club, col segno rosso la cui entità dipenderà dal cammino in Champions. Questo perché il grande balzo dei ricavi deve ancora arrivare: il rinnovo con Adidas (passerà da 23 a 51 milioni di fisso a partire dal 2019-20) è stato solo il primo passo. L’analista di Banca Imi, Alberto Francese, nel suo ultimo report, ha previsto il ritorno all’utile nel 2021-22 fornendo le seguenti previsioni di risultato d’esercizio: -68 milioni nel 2018-19, -62 nel 2019-20, -26 nel 2020-21, +1 nel 2021-22. Tutto questo con una stima prudente sulle plusvalenze, che possono spostare parecchio.
L’indebitamento finanziario netto salirà di circa 100 milioni in questa stagione, quindi sopra i 400 milioni, cioè 3,5 volte l’Ebitda (margine operativo lordo). E’ questo rapporto a misurare la sostenibilità del debito. Già con le spese del mercato estivo, quindi, si è raggiunto il tetto di tolleranza. Il bond offrirà qualche risorsa in più e consentirà scadenze più lunghe per meglio pianificare il lavoro futuro, ma non costituirà – per intenderci – il budget di una faraonica campagna acquisti. La Juve non può permettersi di fare il passo più lungo della gamba. Il debito potrà crescere ulteriormente solo con un allargamento del fatturato, che non è immediato. “E’ naturale – spiega Marco Re – che ci siamo posti dei limiti sull’indebitamento oltre i quali non andremo”. Tutto questo, però, non esclude nuovi investimenti sul mercato, che sotto la gestione Agnelli hanno sempre rappresentato il core business della Juventus. Occhio, non solo comprare giocatori, ma anche venderli. Insomma, player trading a tutto tondo. Dipenderà dalle opportunità del momento e dalle scelte strategiche dell’area sportiva, tenendo a mente i fondamentali economico-finanziari'.
Al di la delle aspettative di ritorno commerciale, l'operazione su Cristiano Ronaldo insinua dopo anni il termine sofferenza nel conto economico della Juventus, con saldi di gestione, al netto delle plusvalenze di mercato, che portano dritti alla violazione della break even rule del FPF per il prossimo triennio, in una situazione di indebitamento che advisors indipendenti considerano non più sostenibile. Si dirà che la Juve rimedia con plusvalenze farlocche, ma la realtà è che la Juventus è alle soglie di un 2012 come quello del Milan, con tanti giocatori del gruppo storico che sono a fine carriera, dovrebbe acquistare più che vendere per mantenere alto il livello di competitività, e non ha risorse che siano libere dall'esigenza di copertura degli oneri derivanti dal pesante indebitamento finanziario, che il bond semplicemente rifinanzia e oltre modo consolida. Insomma, una situazione di precario equilibrio finanziario, con aspettative di sviluppo di fatturato i cui margini comprensibilmente si restringono. Parigi val bene una messa? :rolleyes:

Come ho già detto, personalmente non ho mai capito se l' affare CR7 sia stato oculato oppure un imprudenza di Agnelli che vuole provarle tutte perchè ossessionato dalla CL, e sa che è ora o mai più, vista l' età media di una squadra che ha fatto la storia a suo modo.

Io credo che stiano puntando ad avere soldi fino al 2024, anno in cui più o meno tutte le big aumenteranno i loro ricavi del 20/30 % ... andando cosi a sistemare parecchie rogne.
 

Gas

Member
Registrato
1 Agosto 2013
Messaggi
4,055
Reaction score
307
In un articolo della sezione 'Football Spa" della edizione on line, La Gazzetta dello Sport, a firma di Marco Iaria, fa il punto sulla situazione finanziaria della Juventus dopo la recente emissione obbligazionaria non convertibile di 175 milioni di euro, con cedola del 3,375%, e scadenza quinquennale, effettuata dal club bianconero, definita un 'successo', con cui 'la Juventus si è aperta per la prima volta a finanziatori internazionali, con ordini dal Regno Unito a Singapore, dopo aver già accolto nel proprio assetto azionario i fondi d’investimento (Lindsell Train ha l’11,3% delle quote)'. Con questo bond, dice Marco Re, CFO della Juventus, il club vorrà dotarsi 'di nuove risorse per l’attività gestionale ottimizzando la struttura del debito ed estendendo la durata dello stesso a un costo conveniente. Facciamo ricorso già da tempo a linee di credito bancarie, così diversificheremo le fonti di finanziamento e andremo a rifinanziare parte dell’esposizione con le banche (che aveva una scadenza più ravvicinata rispetto ai cinque anni del bond, ndr)'. Dietro queste note agiografiche, apparentemente rassicuranti (in pratica, una ristrutturazione del debito bancario), emerge una realtà meno edificante per i conti juventini. Leggiamo testualmente Iaria: 'Al 30 giugno 2018 la Juventus aveva un indebitamento finanziario netto di 310 milioni, quasi raddoppiato rispetto all’anno prima. Dopo la campagna acquisti estiva, che ha registrato un saldo negativo di 163 milioni, questa voce è aumentata come da piano di sviluppo con vista sul 2024. Acquistato Ronaldo, il management bianconero sapeva già che il bilancio si sarebbe caricato immediatamente di costi notevoli (80 milioni annui tra stipendio e ammortamento) con una crescita più graduale del fatturato e l’obiettivo di superare il mezzo miliardo di ricavi, nel giro di 2-3 anni, dai 411 milioni del 2017-18, proprio grazie alle nuove opportunità commerciali offerte dalla carta CR7. Insomma, per il momento il conto economico della Juve è in sofferenza.
Dopo tre esercizi consecutivi in utile, nel 2017-18 si è registrata una perdita di 19,2 milioni e anche il 2018-19 dovrebbe chiudere, nelle previsioni del club, col segno rosso la cui entità dipenderà dal cammino in Champions. Questo perché il grande balzo dei ricavi deve ancora arrivare: il rinnovo con Adidas (passerà da 23 a 51 milioni di fisso a partire dal 2019-20) è stato solo il primo passo. L’analista di Banca Imi, Alberto Francese, nel suo ultimo report, ha previsto il ritorno all’utile nel 2021-22 fornendo le seguenti previsioni di risultato d’esercizio: -68 milioni nel 2018-19, -62 nel 2019-20, -26 nel 2020-21, +1 nel 2021-22. Tutto questo con una stima prudente sulle plusvalenze, che possono spostare parecchio.
L’indebitamento finanziario netto salirà di circa 100 milioni in questa stagione, quindi sopra i 400 milioni, cioè 3,5 volte l’Ebitda (margine operativo lordo). E’ questo rapporto a misurare la sostenibilità del debito. Già con le spese del mercato estivo, quindi, si è raggiunto il tetto di tolleranza. Il bond offrirà qualche risorsa in più e consentirà scadenze più lunghe per meglio pianificare il lavoro futuro, ma non costituirà – per intenderci – il budget di una faraonica campagna acquisti. La Juve non può permettersi di fare il passo più lungo della gamba. Il debito potrà crescere ulteriormente solo con un allargamento del fatturato, che non è immediato. “E’ naturale – spiega Marco Re – che ci siamo posti dei limiti sull’indebitamento oltre i quali non andremo”. Tutto questo, però, non esclude nuovi investimenti sul mercato, che sotto la gestione Agnelli hanno sempre rappresentato il core business della Juventus. Occhio, non solo comprare giocatori, ma anche venderli. Insomma, player trading a tutto tondo. Dipenderà dalle opportunità del momento e dalle scelte strategiche dell’area sportiva, tenendo a mente i fondamentali economico-finanziari'.
Al di la delle aspettative di ritorno commerciale, l'operazione su Cristiano Ronaldo insinua dopo anni il termine sofferenza nel conto economico della Juventus, con saldi di gestione, al netto delle plusvalenze di mercato, che portano dritti alla violazione della break even rule del FPF per il prossimo triennio, in una situazione di indebitamento che advisors indipendenti considerano non più sostenibile. Si dirà che la Juve rimedia con plusvalenze farlocche, ma la realtà è che la Juventus è alle soglie di un 2012 come quello del Milan, con tanti giocatori del gruppo storico che sono a fine carriera, dovrebbe acquistare più che vendere per mantenere alto il livello di competitività, e non ha risorse che siano libere dall'esigenza di copertura degli oneri derivanti dal pesante indebitamento finanziario, che il bond semplicemente rifinanzia e oltre modo consolida. Insomma, una situazione di precario equilibrio finanziario, con aspettative di sviluppo di fatturato i cui margini comprensibilmente si restringono. Parigi val bene una messa? :rolleyes:

Interessante... ed ecco che tutto ruota attorno alle plusvalenze.
Vero che deve comprare più che vendere ma finché compra il portiere della nazionale per 13 e vende un giovane per 20... le cose stanno a galla.

La domanda che mi piacerebbe che trovasse una risposta è, ma cosa ci guadagnano esattamente i proprietari dei club che comprano giocatori alla Juve a prezzi fuori mercato ? Come tornano loro questi soldi ? In che forma ?
 

Similar threads

Alto
head>