La Gazzetta dello Sport, dopo quanto accaduto ieri (vi riportiamo i link alle notizie al termine dell'articolo), con le dichiarazioni al veleno di Albertini e Costacurta, riporta che le bandiere rossonere sono in rivolta contro la nuova proprietà. Ma cosa dice Fassone di tutto questo? Sicuramente parlerà con Albertini e con Maldini. Cercherà di capire se si può trovare un ruolo che accontenti uno dei due senatori. Entrambi chiedono un ruolo centrale, e di primo piano, nel nuovo progetto. La sensazione, al momento, è che sia più facile che ad arrivare sia Albertini anche se con l'uscita di ieri non ha guadagnato punti o Massimo Ambrosini.
Poveri noi tifosi rossoneri, costretti in questo maledetto limbo di mediocrità e scarse eleganza e intelligenza, comunicazione assente e da regime totalitario dedito a sviare e non rispondere.
Mi esprimo brevemente sulle bandiere: sono parzialmente d'accordo con chi raccomanda meritocrazia come criterio di scelta per la prossima dirigenza, ma ci sono delle eccezioni e Paolo Maldini oltre che enorme giocatore è stato un Uomo e un Professionista che tutto il mondo ci ha invidiato e a cui ancora oggi si tributano onori. Ritengo che la sua presenza sia imprescindibile per iniziare il nuovo corso, credo sarebbe la figura chiave come raccordo tra squadra e società, ambasciatore del Milan nel mondo e l'uomo giusto per scardinare alcune difficili trattative di calciomercato.
Su Albertini dico che quel tweet ha lasciato un pò spiazzato anche me, ma stiamo parlando di un tweet e dobbiamo evitare di travestire le nostre speculazioni per dati di fatto. Spero ancora in Paolo e Demetrio per guidare il nuovo corso.
Trovo poi sterile la polemica sugli interisti al Milan, non stiamo parlando di bandiere (avversarie) ma di professionisti che hanno lavorato all'Inter così come in altre aziende. Mi sto pian piano convincendo che Mirabelli possa essere un buon/ottimo profilo per la rinascita. Ci vogliono idee e mezzi, valuteremo il suo operato quando avremo in mano materiale per farlo. Ritengo stucchevole etichettare i nuovi elementi della futura dirigenza con il marchio dell'infamia solo per preconcetti da tifoso.
Diamo tempo al tempo e armiamoci ancora una volta di pazienza per l'evolversi della composizione dell'assetto societario, così come per l'allenatore: giusto criticare, prematuro condannarlo dopo 3 partite.