Secondo quanto riportato dalla Gazzetta dello Sport in edicola oggi, 29 giugno, cresce il pessimismo riguardo l'affare Biglia. Milan e Lazio sono molto distanti. L'alternativa all'argentino è Krychowiak, polacco del PSG. Piace anche Weigl del Dortmund, ma costa molto.
Mercato molto razionale, quello del Milan di quest'anno, molti acquisti di qualità coerenti con un modello tattico prescelto dall'allenatore. Un flusso di idee e concetti, che pian pian si svelano, che passa tuttavia attraverso una cruna d'ago, il centrocampista centrale di regia, questo ruolo, così oscuro e fondamentale nel futuro 433, o 4312 che dir si voglia, sul quale attendiamo certezze più che nomi, e li attendiamo molto presto, perché quel ruolo qualifica un intero modello tattico e deve trovare base d'identità dal primo giorno di allenamenti. Inutile dire, attendiamo notizie su Biglia, la cui importanza, che ci permettemmo di segnalare quando il suo nome era solo nella mente di Mirabelli, si è via via accresciuta a misura della constatazione della sostanziale indisponibilità sul mercato di alternative al suo livello nel ruolo. Stentiamo a credere che l'impegno del club nella trattativa per lui, e la sua ferma volontà di venire al Milan, che è anche volontà di non rimanere a Roma a distanza di un anno dallo svincolo, non sia premiato dalla ovvia conclusione della vicenda. Ma ciò deve auspicabilmente avvenire subito, perché Montella deve impalcare una squadra su di lui sin dai primi allenamenti. Che non accada quel che avvenne trent'anni fa, con un altro romano stagionato e carismatico, il giallorosso Carlo Ancelotti, acquistato solo negli ultimi minuti di calciomercato dopo una estate di esaltazioni e docce fredde, con un accordo raggiunto al gong, e la mitica, indimenticata segretaria Rina Ercoli, che sfrecciava con il suo Ciao tra le vie di Milano con una borsa a tracolla che custodiva il prezioso foglio firmato da Galliani, Dino Viola e Carletto, per depositarlo in Lega, con l'addetto alla portineria che contava i secondi (si disse che mancarono due minuti alle 12 prima della chiusura) per il deposito tempestivo. Tempi trascorsi, il cui ricordo (che è il ricordo di un mondo che non c'è più) ancor ci commuove, ed un implicito auspicio di ricorso storico, visto quel che Ancelotti rappresentò per quel Milan,
non possono tuttavia non dissuaderci dal convincimento che per Biglia si debba fare tutto molto prima. Stessi risultati poi, si capisce.