Non ti credo, perché avresti avuto tutte le possibilità per mantenere grande questa squadra, ma non ne hai voluto sapere.
Ti sei disinteressato e hai pensato soltanto al tuo portafoglio, lasciando tutto nelle mani del tuo fido pelato, che, anziché pensare al bene sportivo del club, ha curato soltanto i suoi (e i tuoi) sporchi interessi, insieme al suo vergognoso giro di amicizie.
Se avessi amato questo club, non avresti permesso tutto ciò.
Non ami questo club, perché non hai mollato a degli investitori cinesi per le loro buone intenzioni, ma per la loro buona offerta; infatti, in questo modo, Fininvest ne esce pulita, sgravandosi del Milan dal bilancio e sgravandosi dei debiti onerosissimi da pagare ogni anno, mentre tu rientri della metà di quanto hai speso in 30 anni di Milan, che non è niente a confronto di quanto hai guadagnato negli altri campi: non è niente a confronto delle tue banche, delle tue televisioni e dei tuoi tre governi.
Io ti ringrazio, ma moderatamente, perché, carta canta, resti il presidente più vincente della storia del calcio e grazie a te siamo tra i club più titolati al mondo; tuttavia non dimenticherò mai l'ultimo decennio di vergogna, umiliazioni e corruzione che ci hai concesso. Dunque, anche a fronte dei vent'anni di successi sotto la tua presidenza, posso pure ringraziarti, ma solo con una stretta di mano. Che ognuna vada per la sua strada e a mai più.