Milan: i cinesi pronti ad investire 1 miliardo e mezzo. Le news.

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goleador 70

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Ragazzi state tranquilli..
Nonostante ieri sera anche tutti i servi del nano sono allineati sui giornali..mancano solo le firme e c'è accordo su tutto ragazzi
 

Il Re dell'Est

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CorSera (Colombo): E' ancora presto per dire se la battutaccia di Berlusconi possa aver influito sulla trattativa che attualmente procede spedita sui binari che portano ad una felice conclusione. Stavolta, infatti, al netto delle frasi del leader di Forza Italia i colloqui fra Fininvest e la cordata cinese, rappresentata da Sal Galatioto e Nicholas Gancikoff, procede senza frenate. Di più. La cordata, che non ha dato particolare peso alle esternazioni del presidente, rivendica la serietà del progetto pluriennale basato su quattro tipi di investimento per consentire al Milan di tornare a essere una squadra di primissimo livello. Le risorse saranno distribuite fra mercato, stadio, sviluppo della struttura commerciale in Asia e copertura delle perdite.
Il business plan già presentato a Silvio comprende la cifra di 400 milioni per la costruzione di un nuovo impianto e 1 miliardo in totale di investimenti alla cifra che occorre per acquistare le quote (cioè 500 milioni). Nei prossimi giorni verrà costituito il fondo, gestito da manager con competenze nella gestione di società sportive internazionali, sottoscritto da 7-8 investitori (tra cui figura Evergrande group). Da valutare la durata in cui Berlusconi resterà presidente onorario: lui chiede di rimanere per tre anni, i compratori vorrebbero fermarsi a due. Ma il nodo sembra superabile anche perché il nome del presidente è un formidabile veicolo pubblicitario in Oriente. «Siamo d’accordo su tutto, in teoria mancano solo le firme» dice chi lavora dietro le quinte. L’autografo di Silvio Berlusconi, colui che può continuare a essere un uomo pubblico anche e soprattutto grazie al Milan. Dici poco.

GdS (Laudisa): sulla stessa linea d'onda: malgrado la battuta di Berlusconi la trattativa procede senza intoppi. Silvio ormai sembrava convintissimo ma la frase sui cinesi mangia bambini ha fatto inevitabilmente sorgere nuovi dubbi. Berlusconi, infatti, nelle ultime ore ha chiesto ancora altre garanzie. Il presidente resta allo stesso tempo molto tentato dalla vendita come ha spesso ribadito. Ovviamente Silvio parla molto perché è periodo di campagna elettorale e il dettaglio non va sottovalutato.
In ogni caso non è la disponibilità economica, che Silvio riconosce esserci, e neppure l’intenzione di investire a farlo vacillare: il piano dei cinesi resta molto convincente. Berlusconi però per cedere vuole garanzie ancora più dettagliate: ossia che gli investimenti siano annuali e che la certezza venga ufficializzata in un documento scritto. In cui si indichi la precisa distribuzione delle risorse tra mercato, stadio e sviluppo commerciale. La cordata cinese, rappresentata dagli advisor Galatioto e Gancikoff, a quanto filtra non parrebbe irritata, anzi: sono ormai abituati all’umore variabile di Silvio. Gli stessi manager Fininvest restano ottimisti: si sa però che a decidere sulla questione è solo Berlusconi, che fino a metà mese (o magari oltre: ci sono gli eventuali ballottaggi) ha facoltà di decidere se proseguire o meno nella trattativa.

CorSport (Fedele Furio): I dubbi di Silvio Berlusconi continuano a tuonare in questi giorni decisivi per il destino del Milan. Appare ormai certo che la sentenza defini- tiva sulla vendita della società avverrà non prima del 20 giugno quando si conoscerà l’esito dei ballottaggi delle elezioni amministrative. Ma, intanto, i cinesi non restano certo ad aspettare che il presidente rossonero sfogli la margherita («vendo o non vendo?»). Anzi. I loro delegati e consiglieri hanno già occupato le stanze più importanti di Casa Milan e di Milanello per rendersi perfettamente conto della situazione generale del club. Anche perché vogliono farsi trovare pronti quando bisognerà mettersi al lavoro per preparare la nuova stagione. Intanto il Sole24Ore ha svelato il business plan cinese (notizia già riportata, ndr).

Festa (Sole24Ore): il giornalista si allinea alle valutazioni di Campopiano. Il valore d’impresa nella trattativa con la cordata cinese sarebbe attorno ai 700 milioni per il 100% del club: 500 di equity (cioè 350 milioni per il 70% in mano alla Fininvest di Silvio Berlusconi) più 240 milioni di debito. Quindi, anche se si tratta di operazioni strutturate in modo diverso, complessivamente il Milan e l’Inter hanno un valore d’impresa non distante (entrambi sui 700 milioni), tuttavia l’equity che dovrebbe essere iniettato per l’Inter è attorno ai 300 milioni, mentre per il Milan si ragiona su una cifra di 500 milioni.

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Crox93

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CorSera (Colombo): E' ancora presto per dire se la battutaccia di Berlusconi possa aver influito sulla trattativa che attualmente procede spedita sui binari che portano ad una felice conclusione. Stavolta, infatti, al netto delle frasi del leader di Forza Italia i colloqui fra Fininvest e la cordata cinese, rappresentata da Sal Galatioto e Nicholas Gancikoff, procede senza frenate. Di più. La cordata, che non ha dato particolare peso alle esternazioni del presidente, rivendica la serietà del progetto pluriennale basato su quattro tipi di investimento per consentire al Milan di tornare a essere una squadra di primissimo livello. Le risorse saranno distribuite fra mercato, stadio, sviluppo della struttura commerciale in Asia e copertura delle perdite.
Il business plan già presentato a Silvio comprende la cifra di 400 milioni per la costruzione di un nuovo impianto e 1 miliardo in totale di investimenti alla cifra che occorre per acquistare le quote (cioè 500 milioni). Nei prossimi giorni verrà costituito il fondo, gestito da manager con competenze nella gestione di società sportive internazionali, sottoscritto da 7-8 investitori (tra cui figura Evergrande group). Da valutare la durata in cui Berlusconi resterà presidente onorario: lui chiede di rimanere per tre anni, i compratori vorrebbero fermarsi a due. Ma il nodo sembra superabile anche perché il nome del presidente è un formidabile veicolo pubblicitario in Oriente. «Siamo d’accordo su tutto, in teoria mancano solo le firme» dice chi lavora dietro le quinte. L’autografo di Silvio Berlusconi, colui che può continuare a essere un uomo pubblico anche e soprattutto grazie al Milan. Dici poco.

GdS (Laudisa): sulla stessa linea d'onda: malgrado la battuta di Berlusconi la trattativa procede senza intoppi. Silvio ormai sembrava convintissimo ma la frase sui cinesi mangia bambini ha fatto inevitabilmente sorgere nuovi dubbi. Berlusconi, infatti, nelle ultime ore ha chiesto ancora altre garanzie. Il presidente resta allo stesso tempo molto tentato dalla vendita come ha spesso ribadito. Ovviamente Silvio parla molto perché è periodo di campagna elettorale e il dettaglio non va sottovalutato.
In ogni caso non è la disponibilità economica, che Silvio riconosce esserci, e neppure l’intenzione di investire a farlo vacillare: il piano dei cinesi resta molto convincente. Berlusconi però per cedere vuole garanzie ancora più dettagliate: ossia che gli investimenti siano annuali e che la certezza venga ufficializzata in un documento scritto. In cui si indichi la precisa distribuzione delle risorse tra mercato, stadio e sviluppo commerciale. La cordata cinese, rappresentata dagli advisor Galatioto e Gancikoff, a quanto filtra non parrebbe irritata, anzi: sono ormai abituati all’umore variabile di Silvio. Gli stessi manager Fininvest restano ottimisti: si sa però che a decidere sulla questione è solo Berlusconi, che fino a metà mese (o magari oltre: ci sono gli eventuali ballottaggi) ha facoltà di decidere se proseguire o meno nella trattativa.

CorSport (Fedele Furio): I dubbi di Silvio Berlusconi continuano a tuonare in questi giorni decisivi per il destino del Milan. Appare ormai certo che la sentenza defini- tiva sulla vendita della società avverrà non prima del 20 giugno quando si conoscerà l’esito dei ballottaggi delle elezioni amministrative. Ma, intanto, i cinesi non restano certo ad aspettare che il presidente rossonero sfogli la margherita («vendo o non vendo?»). Anzi. I loro delegati e consiglieri hanno già occupato le stanze più importanti di Casa Milan e di Milanello per rendersi perfettamente conto della situazione generale del club. Anche perché vogliono farsi trovare pronti quando bisognerà mettersi al lavoro per preparare la nuova stagione. Intanto il Sole24Ore ha svelato il business plan cinese (notizia già riportata, ndr).

Festa (Sole24Ore): il giornalista si allinea alle valutazioni di Campopiano. Il valore d’impresa nella trattativa con la cordata cinese sarebbe attorno ai 700 milioni per il 100% del club: 500 di equity (cioè 350 milioni per il 70% in mano alla Fininvest di Silvio Berlusconi) più 240 milioni di debito. Quindi, anche se si tratta di operazioni strutturate in modo diverso, complessivamente il Milan e l’Inter hanno un valore d’impresa non distante (entrambi sui 700 milioni), tuttavia l’equity che dovrebbe essere iniettato per l’Inter è attorno ai 300 milioni, mentre per il Milan si ragiona su una cifra di 500 milioni.

Non credo una dichiarazione possa far saltare tutto, o almeno ci spero, ma ci saranno delle conseguenze.
Spero siano conseguenze per lui e non per noi.
 

MaggieCloun

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La battutaccia di Berlusconi sui cinesi ("Che mangiavano i bambini") rischia di creare una crisi diplomatica con gli acquirenti? Vedremo.

Nel frattempo, il Corriere dello Sport (Furio Fedele) in edicola oggi riporta che gli stessi cinesi hanno pronto un miliardo e mezzo per il Milan, così suddiviso:

600 milioni per il mercato, 400 milioni per il mercato (pluriennale) e 500 milioni per il nuovo.

Secondo Milano Finanza, nella cordata sarebbe presente anche Kweichow Mouta colosso che fattura diversi miliardi e specializzato nella commercializzazione di liquori e bevande in generale.


Si continua da QUI -) http://www.milanworld.net/cessione-milan-si-arrivera-al-15-giugno-tutte-le-news-vt37246.html

Berlusconi meno parla meglio è parla troppo a vanvera, speriamo che si chiuda in fretta.
 
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La battutaccia di Berlusconi sui cinesi ("Che mangiavano i bambini") rischia di creare una crisi diplomatica con gli acquirenti? Vedremo.

Nel frattempo, il Corriere dello Sport (Furio Fedele) in edicola oggi riporta che gli stessi cinesi hanno pronto un miliardo e mezzo per il Milan, così suddiviso:

600 milioni per il mercato, 400 milioni per il mercato (pluriennale) e 500 milioni per il nuovo.

Secondo Milano Finanza, nella cordata sarebbe presente anche Kweichow Mouta colosso che fattura diversi miliardi e specializzato nella commercializzazione di liquori e bevande in generale.

Si continua da QUI -) http://www.milanworld.net/cessione-milan-si-arrivera-al-15-giugno-tutte-le-news-vt37246.html

CorSera (Colombo): E' ancora presto per dire se la battutaccia di Berlusconi possa aver influito sulla trattativa che attualmente procede spedita sui binari che portano ad una felice conclusione. Stavolta, infatti, al netto delle frasi del leader di Forza Italia i colloqui fra Fininvest e la cordata cinese, rappresentata da Sal Galatioto e Nicholas Gancikoff, procede senza frenate. Di più. La cordata, che non ha dato particolare peso alle esternazioni del presidente, rivendica la serietà del progetto pluriennale basato su quattro tipi di investimento per consentire al Milan di tornare a essere una squadra di primissimo livello. Le risorse saranno distribuite fra mercato, stadio, sviluppo della struttura commerciale in Asia e copertura delle perdite.
Il business plan già presentato a Silvio comprende la cifra di 400 milioni per la costruzione di un nuovo impianto e 1 miliardo in totale di investimenti alla cifra che occorre per acquistare le quote (cioè 500 milioni). Nei prossimi giorni verrà costituito il fondo, gestito da manager con competenze nella gestione di società sportive internazionali, sottoscritto da 7-8 investitori (tra cui figura Evergrande group). Da valutare la durata in cui Berlusconi resterà presidente onorario: lui chiede di rimanere per tre anni, i compratori vorrebbero fermarsi a due. Ma il nodo sembra superabile anche perché il nome del presidente è un formidabile veicolo pubblicitario in Oriente. «Siamo d’accordo su tutto, in teoria mancano solo le firme» dice chi lavora dietro le quinte. L’autografo di Silvio Berlusconi, colui che può continuare a essere un uomo pubblico anche e soprattutto grazie al Milan. Dici poco.

GdS (Laudisa): sulla stessa linea d'onda: malgrado la battuta di Berlusconi la trattativa procede senza intoppi. Silvio ormai sembrava convintissimo ma la frase sui cinesi mangia bambini ha fatto inevitabilmente sorgere nuovi dubbi. Berlusconi, infatti, nelle ultime ore ha chiesto ancora altre garanzie. Il presidente resta allo stesso tempo molto tentato dalla vendita come ha spesso ribadito. Ovviamente Silvio parla molto perché è periodo di campagna elettorale e il dettaglio non va sottovalutato.
In ogni caso non è la disponibilità economica, che Silvio riconosce esserci, e neppure l’intenzione di investire a farlo vacillare: il piano dei cinesi resta molto convincente. Berlusconi però per cedere vuole garanzie ancora più dettagliate: ossia che gli investimenti siano annuali e che la certezza venga ufficializzata in un documento scritto. In cui si indichi la precisa distribuzione delle risorse tra mercato, stadio e sviluppo commerciale. La cordata cinese, rappresentata dagli advisor Galatioto e Gancikoff, a quanto filtra non parrebbe irritata, anzi: sono ormai abituati all’umore variabile di Silvio. Gli stessi manager Fininvest restano ottimisti: si sa però che a decidere sulla questione è solo Berlusconi, che fino a metà mese (o magari oltre: ci sono gli eventuali ballottaggi) ha facoltà di decidere se proseguire o meno nella trattativa.

CorSport (Fedele Furio): I dubbi di Silvio Berlusconi continuano a tuonare in questi giorni decisivi per il destino del Milan. Appare ormai certo che la sentenza defini- tiva sulla vendita della società avverrà non prima del 20 giugno quando si conoscerà l’esito dei ballottaggi delle elezioni amministrative. Ma, intanto, i cinesi non restano certo ad aspettare che il presidente rossonero sfogli la margherita («vendo o non vendo?»). Anzi. I loro delegati e consiglieri hanno già occupato le stanze più importanti di Casa Milan e di Milanello per rendersi perfettamente conto della situazione generale del club. Anche perché vogliono farsi trovare pronti quando bisognerà mettersi al lavoro per preparare la nuova stagione. Intanto il Sole24Ore ha svelato il business plan cinese (notizia già riportata, ndr).

Festa (Sole24Ore): il giornalista si allinea alle valutazioni di Campopiano. Il valore d’impresa nella trattativa con la cordata cinese sarebbe attorno ai 700 milioni per il 100% del club: 500 di equity (cioè 350 milioni per il 70% in mano alla Fininvest di Silvio Berlusconi) più 240 milioni di debito. Quindi, anche se si tratta di operazioni strutturate in modo diverso, complessivamente il Milan e l’Inter hanno un valore d’impresa non distante (entrambi sui 700 milioni), tuttavia l’equity che dovrebbe essere iniettato per l’Inter è attorno ai 300 milioni, mentre per il Milan si ragiona su una cifra di 500 milioni.

Tutto procede. I cinesi non daranno retta certo ad un folle con evidenti segni di senilità. Manca pochissimo oramai....
 

galianivatene

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Come gia' detto da molti, ragazzi, e' perfettamente inutile vivisezionare ogni affermazione di Berlusconi...come se non lo conoscessimo da trent'anni...ha sempre detto tutto ed il contrario di tutto, ma poi ha sempre fatto le cose secondo proprio interesse.
Lui sa benissimo che dinanzi alla questione "cessione Milan", tra le categorie sensibili all'argomento c'e' una grossa parte (tifosi rossoneri) che vuole che ceda, allora dice "vendo", poi una minoranza che vede la cessione ai cinesi di cattivo occhio (nazionalisti della pasta e fagioli e fan) e quindi se ne esce con amenita' tipo il video facebook o la battutaccia di ieri...cosi' chi spera nella cessione ricordera' nelle urne le sue aperture, chi invece spera il contrario si ricordera' le boutades...questo perche' tutti gli elettori standard di Berlusconi hanno un minimo comun denominatore: sono distratti, disinteressati, superficiali ed hanno scarsa memoria.

Alla fine, pero', fara' la cosa che piu' gli conviene, al netto delle dichiarazioni. E secondo me quella cosa e' vendere: la trattativa va avanti da un anno almeno e coinvolge colossi, cosa vuoi che rilevino gli spettacolini da (finto)scemo di un ottantenne, anche un po' suonato?

Scusate se mi sono dilungato...
 

naliM77

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Ma quali conseguenze e conseguenze...probabilmente fa tutto parte del teatrino. State tranquilli, sembrate delle verginelle impaurite. Volete che questi prima di sedersi al tavolo e di mettere su un piano da 1 miliardo e mezzo di euro, non si siano informati sul personaggio Berlusconi?

Volete che non abbiano mai letto di sue frasi sui comunisti cattivi o sui comunisti che mangiavano i bambini? Berlusconi sono 20 anni che va ripetendo queste cose e i cinesi comunque si sono seduti al tavolo per trattare, ed ora, solo perchè mancano le firme, SECONDO VOI, i cinesi dovrebbero dire "no guardi, ora siamo offesi ce ne andiamo"? Oppure secondo voi chi ha messo su la trattativa, ha sperato che nessuno di questi soggetti, per un anno, non usasse google per cercare "berlusconi frasi comunisti"??

Ragionate, cavolo.
'
 

goleador 70

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Come gia' detto da molti, ragazzi, e' perfettamente inutile vivisezionare ogni affermazione di Berlusconi...come se non lo conoscessimo da trent'anni...ha sempre detto tutto ed il contrario di tutto, ma poi ha sempre fatto le cose secondo proprio interesse.
Lui sa benissimo che dinanzi alla questione "cessione Milan", tra le categorie sensibili all'argomento c'e' una grossa parte (tifosi rossoneri) che vuole che ceda, allora dice "vendo", poi una minoranza che vede la cessione ai cinesi di cattivo occhio (nazionalisti della pasta e fagioli e fan) e quindi se ne esce con amenita' tipo il video facebook o la battutaccia di ieri...cosi' chi spera nella cessione ricordera' nelle urne le sue aperture, chi invece spera il contrario si ricordera' le boutades...questo perche' tutti gli elettori standard di Berlusconi hanno un minimo comun denominatore: sono distratti, disinteressati, superficiali ed hanno scarsa memoria.

Alla fine, pero', fara' la cosa che piu' gli conviene, al netto delle dichiarazioni. E secondo me quella cosa e' vendere: la trattativa va avanti da un anno almeno e coinvolge colossi, cosa vuoi che rilevino gli spettacolini da (finto)scemo di un ottantenne, anche un po' suonato?

Scusate se mi sono dilungato...

Disamina perfetta :applauso:
 
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