Spiace dirlo, ma molti tifosi hanno perso contatto con la realtà dopo diversi anni bui e considerano la propria squadra come una Lazietta qualsiasi.
Nel secondo Sacchi/Capello a Maldini, Desailly, Boban o Weah non sarebbe mai venuto in mente dopo 1-2 mesi "negativi" di lasciare una squadra come il Milan semplicemente perchè destinata a tornare ai vertici prima o poi.
Troppe persone sono rimaste scioccate dal caso Bonucci, ma Higuain è campione di ben altra pasta e lo ha già dimostrato in poche partite. Oggi era chiaramente incavolato nero per il risultato.
P.S. Si, è il secondo stipendio della serie A, ma non scriviamolo altrimenti si alza un polverone.
L'anno del Sacchi bis, quello dell'undicesimo posto, nel Milan giocava sta gente qui: Franco Baresi, Dejan Savićević, Roberto Baggio, Mauro Tassotti, Sebastiano Rossi, Zvonimir Boban, George Weah, Paolo Maldini, Demetrio Albertini, Marco Simone, Alessandro Costacurta, Edgar Davids e Marcel Desailly.
Ovvio che nessuno si sarebbe sognato di arrabbiarsi coi compagni, e la consapevolezza di tornare grandi, nel breve, era tangibile, quella squadra era piena di campioni. Se un Weah o un Boban avessero avuto dubbi, gli sarebbe bastato fare due chiacchiere con Baresi o Maldini per dissiparli.
Oggi l'unico campione si chiama Gonzalo Higuain, che si sbatte e pressa per 90 minuti, mentre i suoi compagni, giocatori di livello inferiore, non solo non fanno niente per dargli palloni decenti, ma si permettono di fare i fenomeni (Suso), di passeggiare in campo con la scusa della nazionale (turco) e di fare errori da lega pro (jack).
L'assurdo sta nel fatto che nel Milan dell'ultimo scudetto, in cui giocava gente di livello, la tattica era "palla a Ibra e abbracciamoci". Ora, in un Milan inferiore, invece di imporre un gioco completamente basato su Higuain, dove gli altri 10 giocano al suo servizio, vogliamo fare gli splendidi, con palleggio basso e ricerca di giocate individuali da gente che è un miracolo se inquadra la porta una volta ogni tre partite.
Se il pipita si incazza, sono con lui.