Milan: fallita la società di Yonghong Li. Ed ora Elliott...

Stato
Chiusa ad ulteriori risposte.
Registrato
8 Settembre 2016
Messaggi
8,308
Reaction score
2,552
'Ora, l'avvocato nominato al suo posto alla guida della Jie Ande dovrà verificare se quell'11,4% nella Zhuhai Zhongfu fosse davvero di Yonghong Li o di un tale Jinzhong Liu, come appare nei bilanci.'
Le indagini di topolino.

Come si fa a fare un articolo del genere se non si ha la certezza sulla premessa?
 
Registrato
11 Aprile 2016
Messaggi
60,170
Reaction score
25,900
Come si fa a fare un articolo del genere se non si ha la certezza sulla premessa?

Ti rendi conto???
Un articolo basato sul nulla. Alla fine è un caso di omonimia molto probabilmente.
La verità è che nelle scatole cinesi non ci entreranno mai e non ci capiranno mai nulla, forse il segreto dell'economia cinese è questa.
 

Djerry

New member
Registrato
25 Giugno 2015
Messaggi
3,795
Reaction score
286
Siamo però alle solite: anche ammettendo che il famoso patrimonio occulto di Li sia altrove (e mi pare sempre più folle crederlo) o che ci sia qualcuno alle sue spalle (ancora più folle), la Jie Ande era stata dichiarata e portata nelle carte da lui stesso come la holding personale e collegata alla sua percentuale nella Zhuhai Zhongfu.

Il fatto che vi fossero prestanomi non vuol dire niente, perché in tal senso allora Li non esisterebbe del tutto visto che lavora e possiede (se possiede) esclusivamente schermato.

Ci sono state raccontate dal principio narrazioni sulla nostra proprietà cinese che, spiace ammetterlo anche per tanti utenti preparati e con passione, si stanno rivelando del tutto fallaci.

Siamo passati dal governo cinese che non vuole apparire alla burocrazia cinese che blocca i fondi, passando per la pantomima preoccupante di Huarog, sempre garantendo tuttavia la liquidità sproporzionata che assicurava l'intero passaggio di proprietà grazie alle celeberrime cordate.
Ora è nei fatti che di cordate e men che meno di governo cinese non c'è traccia, ma abbiamo solo il totale affanno finanziario di un singolo uomo a dir poco ambizioso e mai ben definito.

In un marasma del genere e nell'incertezza più assoluta, dopo che non si è verificato un solo fatto di quelli promessi da Fassone, prendersela col giornalismo e con gli addetti ai lavori (dopo aver fatto le dovute distinzioni tra seri e buffoni) mi pare al solito assurdo.
 
Registrato
13 Gennaio 2014
Messaggi
31,933
Reaction score
9,913
Siamo però alle solite: anche ammettendo che il famoso patrimonio occulto di Li sia altrove (e mi pare sempre più folle crederlo) o che ci sia qualcuno alle sue spalle (ancora più folle), la Jie Ande era stata dichiarata e portata nelle carte da lui stesso come la holding personale e collegata alla sua percentuale nella Zhuhai Zhongfu.

Il fatto che vi fossero prestanomi non vuol dire niente, perché in tal senso allora Li non esisterebbe del tutto visto che lavora e possiede (se possiede) esclusivamente schermato.

Ci sono state raccontate dal principio narrazioni sulla nostra proprietà cinese che, spiace ammetterlo anche per tanti utenti preparati e con passione, si stanno rivelando del tutto fallaci.

Siamo passati dal governo cinese che non vuole apparire alla burocrazia cinese che blocca i fondi, passando per la pantomima preoccupante di Huarog, sempre garantendo tuttavia la liquidità sproporzionata che assicurava l'intero passaggio di proprietà grazie alle celeberrime cordate.
Ora è nei fatti che di cordate e men che meno di governo cinese non c'è traccia, ma abbiamo solo il totale affanno finanziario di un singolo uomo a dir poco ambizioso e mai ben definito.

In un marasma del genere e nell'incertezza più assoluta, dopo che non si è verificato un solo fatto di quelli promessi da Fassone, prendersela col giornalismo e con gli addetti ai lavori (dopo aver fatto le dovute distinzioni tra seri e buffoni) mi pare al solito assurdo.

Analisi abbastanza realistica.

Vedremo, gli "esperti di finanza" del forum sembrano sempre rilassati, magari ne sanno più di noi. Sperem.
 

corvorossonero

Senior Member
Registrato
16 Aprile 2015
Messaggi
14,754
Reaction score
1,447
Siamo però alle solite: anche ammettendo che il famoso patrimonio occulto di Li sia altrove (e mi pare sempre più folle crederlo) o che ci sia qualcuno alle sue spalle (ancora più folle), la Jie Ande era stata dichiarata e portata nelle carte da lui stesso come la holding personale e collegata alla sua percentuale nella Zhuhai Zhongfu.

Il fatto che vi fossero prestanomi non vuol dire niente, perché in tal senso allora Li non esisterebbe del tutto visto che lavora e possiede (se possiede) esclusivamente schermato.

Ci sono state raccontate dal principio narrazioni sulla nostra proprietà cinese che, spiace ammetterlo anche per tanti utenti preparati e con passione, si stanno rivelando del tutto fallaci.

Siamo passati dal governo cinese che non vuole apparire alla burocrazia cinese che blocca i fondi, passando per la pantomima preoccupante di Huarog, sempre garantendo tuttavia la liquidità sproporzionata che assicurava l'intero passaggio di proprietà grazie alle celeberrime cordate.
Ora è nei fatti che di cordate e men che meno di governo cinese non c'è traccia, ma abbiamo solo il totale affanno finanziario di un singolo uomo a dir poco ambizioso e mai ben definito.

In un marasma del genere e nell'incertezza più assoluta, dopo che non si è verificato un solo fatto di quelli promessi da Fassone, prendersela col giornalismo e con gli addetti ai lavori (dopo aver fatto le dovute distinzioni tra seri e buffoni) mi pare al solito assurdo.

Bravo, post realistico e obiettivo. Aggiungo però che qualcuno alle spalle di Li c'è, a mio avviso, ma come ho sempre detto non è cinese :ph34r:
 

Ruuddil23

Senior Member
Registrato
27 Gennaio 2017
Messaggi
7,001
Reaction score
1,397
Come riportato dal Corriere della Sera in edicola oggi, 21 marzo 2018, articolo di Milena Gabanelli e Mario Gerevini, arrivano ancora brutte notizie su Yonghong Li, dalla Cina. La società salvadanaio di Yonghong Li, la Jie Ande, è stata dichiarata fallita dal tribunale del popolo di Shenzhen. Yonghong Li, dunque, è stato fatto fuori. Al suo posto, nominato un avvocato di Pechino. Yonghong Li, appena un mese fa, aveva comunicato che tutte le proprie risorse erano sane. E, aggiunge il Corsera, la Jie Ande era la sua società più importante.

Nessun legame tra il commissariamento della Jie Ande e il Milan, ma Yongong Li continua a perdere credibilità. La società continua a vivere alla giornata ed Elliott continua a tamponare la situazione immettendo, nel caso servissero, altri soldi, 30-40 milioni, in modo da garantire, davanti al giudizio della Uefa, un futuro nelle coppe al club rossonero.

Il commissariamento della Jie Ande dà idea di quanto fosse drogato il patrimonio e le proprietà dichiarate da Li che, come già riportato, continua ad arrancare tra prestiti a tassi altissimi e facendosi garantire dalla moglie. Ora, l'avvocato nominato al suo posto alla guida della Jie Ande dovrà verificare se quell'11,4% nella Zhuhai Zhongfu fosse davvero di Yonghong Li o di un tale Jinzhong Liu, come appare nei bilanci.

Poi c'è il fondo Elliott, che aspetta sempre che gli vengano restituiti i 303 milioni di euro più interessi, entro il prossimo ottobre. E lo stesso fondo inizia ad interrogarsi sul futuro del Milan.

Siamo però alle solite: anche ammettendo che il famoso patrimonio occulto di Li sia altrove (e mi pare sempre più folle crederlo) o che ci sia qualcuno alle sue spalle (ancora più folle), la Jie Ande era stata dichiarata e portata nelle carte da lui stesso come la holding personale e collegata alla sua percentuale nella Zhuhai Zhongfu.

Il fatto che vi fossero prestanomi non vuol dire niente, perché in tal senso allora Li non esisterebbe del tutto visto che lavora e possiede (se possiede) esclusivamente schermato.

Ci sono state raccontate dal principio narrazioni sulla nostra proprietà cinese che, spiace ammetterlo anche per tanti utenti preparati e con passione, si stanno rivelando del tutto fallaci.

Siamo passati dal governo cinese che non vuole apparire alla burocrazia cinese che blocca i fondi, passando per la pantomima preoccupante di Huarog, sempre garantendo tuttavia la liquidità sproporzionata che assicurava l'intero passaggio di proprietà grazie alle celeberrime cordate.
Ora è nei fatti che di cordate e men che meno di governo cinese non c'è traccia, ma abbiamo solo il totale affanno finanziario di un singolo uomo a dir poco ambizioso e mai ben definito.

In un marasma del genere e nell'incertezza più assoluta, dopo che non si è verificato un solo fatto di quelli promessi da Fassone, prendersela col giornalismo e con gli addetti ai lavori (dopo aver fatto le dovute distinzioni tra seri e buffoni) mi pare al solito assurdo.

Perfetto come sempre. Bene distinguere fra Jie Ande e Zuhai, perché vedo che molti fanno ancora, volutamente o meno, confusione. Chi ha smentito il coinvolgimento con Li è Zuhai, come a dire "con questo qui non abbiamo niente a che fare", non la Jie Ande, che è la controllata ormai fallita di Li, in quel caso sarebbe come se Li smentisse se stesso. Ma poi non capisco come una mente lucida potesse credere a certe teorie (e a Berlusconi!) se non agli albori di tutta questa faccenda quando non si capiva assolutamente nulla. E anche in quel periodo l'esagerato riserbo che copriva la trattativa era quanto meno anomalo, poi lo strano fatto della cordata che a un certo punto si è spaccata in due mentre Galatioto e Gancikoff sparivano dalla scena ha confermato i sospetti di chi pensava male (e io non ero fra questi). Sul destino del Milan continuo a non preoccuparmi più di tanto, perché sono mesi che si è capito come va a finire. Mi sorprendo solo di chi nega l'evidenza fino alla fine, ma non è affar mio, ognuno può credere quel che vuole.
 
Registrato
20 Dicembre 2015
Messaggi
3,360
Reaction score
517
Ma qualche mese fa scrivevano che il signor LI non aveva aziende, adesso ha aziende che falliscono?
Tra un mese avrà “Aziende che non crescono molto velocemente”
 
Registrato
26 Marzo 2017
Messaggi
5,287
Reaction score
535
Siamo però alle solite: anche ammettendo che il famoso patrimonio occulto di Li sia altrove (e mi pare sempre più folle crederlo) o che ci sia qualcuno alle sue spalle (ancora più folle), la Jie Ande era stata dichiarata e portata nelle carte da lui stesso come la holding personale e collegata alla sua percentuale nella Zhuhai Zhongfu.

Il fatto che vi fossero prestanomi non vuol dire niente, perché in tal senso allora Li non esisterebbe del tutto visto che lavora e possiede (se possiede) esclusivamente schermato.

Ci sono state raccontate dal principio narrazioni sulla nostra proprietà cinese che, spiace ammetterlo anche per tanti utenti preparati e con passione, si stanno rivelando del tutto fallaci.

Siamo passati dal governo cinese che non vuole apparire alla burocrazia cinese che blocca i fondi, passando per la pantomima preoccupante di Huarog, sempre garantendo tuttavia la liquidità sproporzionata che assicurava l'intero passaggio di proprietà grazie alle celeberrime cordate.
Ora è nei fatti che di cordate e men che meno di governo cinese non c'è traccia, ma abbiamo solo il totale affanno finanziario di un singolo uomo a dir poco ambizioso e mai ben definito.

In un marasma del genere e nell'incertezza più assoluta, dopo che non si è verificato un solo fatto di quelli promessi da Fassone, prendersela col giornalismo e con gli addetti ai lavori (dopo aver fatto le dovute distinzioni tra seri e buffoni) mi pare al solito assurdo.

Se Li fosse visto chiedere l'elemosina davanti al duomo di Milano ancora lo farebbe con dietro Haixia e Huarong
 
Registrato
6 Maggio 2014
Messaggi
8,061
Reaction score
53
Come riportato dal Corriere della Sera in edicola oggi, 21 marzo 2018, articolo di Milena Gabanelli e Mario Gerevini, arrivano ancora brutte notizie su Yonghong Li, dalla Cina. La società salvadanaio di Yonghong Li, la Jie Ande, è stata dichiarata fallita dal tribunale del popolo di Shenzhen. Yonghong Li, dunque, è stato fatto fuori. Al suo posto, nominato un avvocato di Pechino. Yonghong Li, appena un mese fa, aveva comunicato che tutte le proprie risorse erano sane. E, aggiunge il Corsera, la Jie Ande era la sua società più importante.

Nessun legame tra il commissariamento della Jie Ande e il Milan, ma Yongong Li continua a perdere credibilità. La società continua a vivere alla giornata ed Elliott continua a tamponare la situazione immettendo, nel caso servissero, altri soldi, 30-40 milioni, in modo da garantire, davanti al giudizio della Uefa, un futuro nelle coppe al club rossonero.

Il commissariamento della Jie Ande dà idea di quanto fosse drogato il patrimonio e le proprietà dichiarate da Li che, come già riportato, continua ad arrancare tra prestiti a tassi altissimi e facendosi garantire dalla moglie. Ora, l'avvocato nominato al suo posto alla guida della Jie Ande dovrà verificare se quell'11,4% nella Zhuhai Zhongfu fosse davvero di Yonghong Li o di un tale Jinzhong Liu, come appare nei bilanci.

Poi c'è il fondo Elliott, che aspetta sempre che gli vengano restituiti i 303 milioni di euro più interessi, entro il prossimo ottobre. E lo stesso fondo inizia ad interrogarsi sul futuro del Milan.

Questa vicenda la vivo in maniera tranquilla: o Li ha le spalle coperte e puo' permettersi di gestire una societa' come il Milan o nella piu' brutta delle ipotesi passiamo ad Elliott che ci rivende a chi ha la grana.

Quello che si deve preoccupare della situazione e' al limite Li, non il Milan.
 
Stato
Chiusa ad ulteriori risposte.

Similar threads

Alto
head>