Su un punto sbagli: esistono regole contabili precise che impongono di capitalizzare come oneri accessori di diretta imputazione i compensi degli agenti non sottoposti alla condizione sospensiva della permanenza del giocatore, regole seguite da tutte le societa`, e se guardi i bilanci delle due che hai citato ne converrai con me. Il problema qui sono le scelte, in assoluto anche con i parametri zero giovani, per i quali i procuratori chiedono commissioni alte, si possono fare ottimi acquisti, si pensi anche all' acquisizione di Coman a suo tempo da parte dei gobbi.
Forse mi sono espresso male formalmente con "una tantum", ma intendevo dire che Roma e Juventus, anche per il diverso regime a cui devono rendere conto essendo quotate in borsa, indicano espressamente la commissione agli agenti nel momento stesso in cui il giocatore entra a bilancio, addirittura con una dicitura ad hoc sulla falsariga di "compenso per servizi resi alla società da terzi abilitati nell’ambito dell’operazione di acquisizione definitiva del diritto pluriennale alla prestazione del calciatore".
Quindi è immediatamente fissata la struttura della cifra che va a comporre il costo storico di un parametro zero o di un cartellino acquistato, ed in generale il bilancio fotografa in modo inequivocabile nel momento in cui un giocatore viene acquisito quanto sia la componente destinata al suo entourage.
Invece il Milan, mettendo tutto nel calderone di unica cifra, non permette la scissione tra reale costo di un cartellino (o altri oneri che sappiamo esistere per gli svincolati) e commissioni al suo agente, motivo per cui storicamente Galliani può permettersi di dilatare la cifra che poi entra a bilancio per l'ammortamento (un tempo il trucchetto erano le plusvalenze fittizie di inizio secolo, che ci hanno portato al deafult).
Per capirci Luiz Adriano compare contabilizzato a 14 milioni, ma noi non sappiamo quanto è andato al suo procuratore e quanto allo Shakhtar. Paradossalmente potrebbero essere 14 agli ucraini come 14 al suo procuratore, o 7 e 7, o 10 e 4, e così via.
Questo modo mellifluo di fare affari non permette per esempio agli azionisti di avere percezione e trasparenza delle modalità di queste operazioni ed appunto come dicevo concede a Galliani la disponibilità di dilatare all'infinito quelle cifre.
E se qualcuno in conferenza osa chiedergli (ma non succederà mai) come mai Ely a 8 milioni ed Adriano a 14, lui potrà legittimamente rispondere che crede fortissimamente nei due giocatori e che quelle cifre erano per Avellino e Shakhtar, senza che nessuno possa opporgli le commissioni agli agenti.