Non si hanno indicazioni precise quindi partiamo dall’ipotesi che la squalifica di quest anno serva a mettere una pietra tombale sui pilanci pre-Elliott, che il primo punto di verifica sia nel 2023 sulla base dei bilanci 19/20 + 20/21 + 20/22 con il Milan che si impegna a chiudere i singoli bilanci sotto un disavanzo massimo (diciamo -30 massimo per singolo bilancio). Nel mentre la UEFA rinuncia a dare altre sanzioni come multe, limitazioni di rosa o sul mercato.
Vediamo come cambierebbe lo scenario prima e dopo l’accordo.
Senza accordo:
Bilancio 18/19. In chiusura sui -80. Nuovo sequestro dei premi uefa per la stagione 2019/2020. Limitazione rosa.
Dobbiamo chiudere i bilanci 19/20 e 20/21 con un complessivo +50 (partendo da -80....) il tutto senza contare sui premi uefa (sarebbero sequestrati come multa per le trasgressioni precedenti). In sostanza dobbiamo gestire i prossimi due anni con un budget complessivo di 300 milioni piú tutto ció che viene dalle plusvalenze. Si puó gestire ma significa tantissime cessioni, giocatori con ingaggi bassi, e estrema attenzione ad ogni mossa.... se non fanno miracoli... ridimensionamento a breve, poi si vede.
Se non lo facciamo.... dal 2022/2023 non saremo solo multati, ma squalificati (perdita sponsor....), entreremo in un circolo vizioso da cui difficilmente usciremmo.
Con accordo.
Non abbiamo introiti dalle coppe anno prossimo (ma ci sarebbero stati comunque sequestrati.
Il bilancio 2018/2019 viene escluso.
Dal 2020/2021 possiamo nuovamente avere ricavi dalle coppe europee.
I bilanci 2019/2020 e 20/21 possono puntare ad un -30, -40 complessivo, quindi avremmo 120 milioni in piú di budget oltre ai ricavi delle coppe dal 2020/2021 (ipotizziamo EL quindi altri 20 milioni). Quindi abbiamo 140 milioni complessivi almeno in piú di budget che per i due anni passa da 300 a 440 milioni piú le cessioni.
Abbiamo ampio margine per manovrare, non si puó sperperare ma non dovremmo fare cessioni con la pistola alla tempia e potremmo puntare su qualche buon prospetto.
L’uscita dal monitoraggio nel 2022 é a portata di mano e usciremo pronti con i conti a posto, senza debiti (giá quasi azzerati da Elliott), pronti a risalire.
L’accordo é fondamentale