Milan: disastro Biglia. Flop Calha, Suso e Kalinic.

Casnop

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Montella sta riuscendo nell'impresa di far rendere malissimo tutti i giocatori che prima erano cardini delle rispettive squadre.
Purtroppo è così. Questo gruppo, opportunamente integrato, e si vedrà se e come, merita di essere rivisto in un altro contesto tecnico, con un altro allenatore. Non si può essere in rivoluzione permanente, occorre avere un punto di caduta su qualcosa di vero e di percepibile, altrimenti finiremo per dissolverci nell'aria. Questi sono e rimangono buoni giocatori, in alcuni casi ottimi, che stanno tutti rendendo male in un contesto tecnico, tattico, ambientale e psicologico, che penalizza, per motivi di volta in volta diversi, ognuno di loro. Undici giocatori nuovi, moltissimi dei quali con dignità da titolari, calati in un ambiente caratterizzato da dirigenti nuovi e proprietà nuova: quanto basta per destabilizzare chiunque, in specie in una situazione a fortissima pressione di risultati come è il Milan attuale. Ci vuole in questi frangenti una guida forte e sicura, che abbia la qualità di isolare i giocatori dal resto delle questioni che girano intorno a loro, e li tenga avvinti ad un fulcro, un discorso tecnico coerente e convincente, intorno a cui concentrare ed a cui dedicare le proprie energie fisiche e mentali. Come ha fatto Sarri a Napoli due anni fa, come fece Sacchi trenta anni fa, guardiani delle menti e dei cuori dei giocatori in modo quasi totalizzante, in funzione di una idea rivoluzionaria di gioco, che faccia sorgere e coltivare sentimenti di orgoglio, senso di diversità e di appartenenza, di identità, che sono moti emotivi che esaltano e moltiplicano le qualità individuali, in spirito di dedizione altruistica a valori comuni e condivisi. Se invece la guida è carente, incerta, opportunistica, e toglie riferimenti anziché offrirne, chi si trova nel nuovo si trova anche nel suo peggio: nel caos. E lì vola per aria, gira e rigira vorticosamente, perdendo tutti i riferimenti cardinali, senza mai toccare realmente terra, o l'erba di un campo da calcio. Continuiamo ad avere stima di Montella, ma con stima gli diciamo che i fatti dicono che questo non è il suo tempo, e questa non è la sua squadra. :nono:
 

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