Che fosse il giocatore amatoriale visto nei primi mesi, persino il più critico sapeva che non poteva essere possibile.
Ma adesso non passiamo all'estremo opposto solo perché facciamo il paragone con quelle prestazioni indecenti.
Gattuso non ha inventato nulla a livello tattico, ma se possibile ha fatto qualcosa di ancora più importante: ha dato certezze, posizioni e spaziature da un lato, gamba e convinzione mentale dall'altro, in un rapporto causa effetto da scegliere.
In questo contesto il turco occupa finalmente il suo spazio e la sua posizione (preziosissima per lui la compatibilità in quei metri con Bonaventura, di cui si parlava fin da agosto), e tanto più contro squadre come la Sampdoria che col 4312 fanno occupazione centrale e non raddoppiano sugli esterni, va a nozze coi suoi cambi di gioco e ricevendo frontale dall'esterno, figuriamoci se poi tutti quanto gli corrono intorno.
Ma i problemi ed i limiti restano enormi in senso assoluto in questa struttura: non riesce assolutamente a coinvolgere i compagni negli ultimi 25 metri (clamorosi ed inaccettabili almeno tre casi in cui ha ignorato la sovrapposizione per venire dentro col pallone a testa bassa), non entra mai in area sia con che senza palla, fatica a sentire la porta o segnare gol facili, è troppo egoista ed abusa del suo tiro da fuori che francamente deve portare a qualcosa in più di una traversa per dare un senso a 9 tentativi personali.
Tutto questo si moltiplica all'inverosimile quando hai dall'altra parte il suo sosia Suso ed al centro il povero Cutrone, che infatti passa intere partite a non vedere palla anche quando segna coi suoi istinti famelici e con qualsiasi parte del corpo.
Il fatto che con quella mole di gioco (super lavoro dei centrali, di Calabria e del centrocampo Biglia compreso) si sia corso il rischio di pareggiare una partita come ieri e che non ci sia traccia di reali occasioni in area che non coinvolgano gli inserimenti delle mezzali, è il simbolo di una difficoltà strutturale che resta inguaribile.