Milan-Cina: ci siamo. Lunedì prossimo si firmerà il preliminare.

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Jackdvmilan

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Se dicesse no "tranquillamente" meriterebbe di essere appeso per gli alluci davanti a casa milan e spellato
 

ScArsenal83

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Repubblica (Currò): Ormai è una questione di giorni. L'appuntamento per le firme è fissato al 13 giugno. 0rmai manca una sola settimana al passaggio storico. Lunedì 13 giugno l’Italia di Conte esordirà all’Europeo e l’attenzione sarà quasi tutta sulla partita di Lione col Belgio. Ma sarà altrettanto impossibile evitare che il mondo del calcio guardi anche a Milano per un evento memorabile: l’ingresso ufficiale del Milan nell’era cinese. L’appuntamento, per ora, è confermato, anche se l’ultima battuta di Berlusconi in campagna elettorale («io dovrei dare il club ai comunisti che mangiavano i bambini?») ha rischiato di mettere in forse la trattativa.
La data per la firma del contratto preliminare, che segnerà il passaggio di consegne del Milan dalla Fininvest di Berlusconi alla cordata di imprese cinesi, è già cerchiata in rosso sul calendario. La nutrita delegazione in arrivo da Pechino, in nome e per conto della mezza dozzina di imprese di stato che rileveranno il 70% del club rossonero, è appunto attesa a Milano per il prossimo 13 giugno.
Nei prossimi giorni gli avvocati saranno ancora al lavoro ma la trattativa in senso stretto si è conclusa da tempo: cessione del pacchetto di maggioranza, valore della società attorno ai 700 milioni (di cui 240 milioni di debiti) e garanzia di investimenti (400 milioni).
La data scelta conferma sia la necessità di intervenire quanto prima sul mercato, sia il desiderio di Berlusconi di giocarsi la vendita del club dopo 30 anni in chiave elettorale, in vista dei ballottaggi. In questi giorni, non a caso, sta facendo di tutto per dimostrare che soltanto grazie al suo intervento i cinesi avrebbero accettato di mettere nero su bianco gli impegni economici, per garantire investimenti certi e cospicui ogni anno. L’unico elemento di incertezza, a questo punto, possono essere le intemerate del politico, che a giorni alterni lancia battute sulla possibilità di riconsiderare la vendita, facendo rizzare i capelli in testa ai consulenti che hanno gestito fin qui la trattativa.
L’identità dei componenti del consorzio cinese sta per essere svelata, con gli annessi interrogativi sulla presenza – diretta o indiretta? - di due miliardari come Robin Li e Jack Ma e sui nomi delle aziende potenzialmente coinvolte, da Baidu a Evergrande ad Alibaba. Si è aggiunta nelle ultime ore la notizia di fonte cinese, sulla presenza di Kweichow Moutai, principale produttrice di liquori in Cina, nonché di prodotti alimentari e tecnologie anti-contraffazione, e quotata in borsa a Shanghai. Si attendono notizie anche sul fronte del futuro assetto societario, dove appare certo il ruolo di Berlusconi come presidente onorario e la conferma della figlia Barbara nel cda.

Sant'Antonio da Padova aiutaci tu..........
 

-Lionard-

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Campopiano commenta così la notizia di Repubblica: "Giorno in più e non in meno ;)"
Si è sempre detto che prima del 15 giugno non ci sarebbero state notizie ufficiali e quindi mi sembra che ciò che raccontano Campopiano e Repubblica vada in quella direzione.

Agli altri suggerisco di stare sereni. Date per oro colato le notizie negative e considerate invenzioni tutte le news che invece parlano di trattativa in dirittura d'arrivo. Tanto se pensate che è tutto un teatrino, finalizzato a quale obiettivo rimane un mistero, perchè farsi il sangue amaro commentando ogni rumour, ogni dichiarazione, ogni sospiro di vento che parla di Milan e Cina?

Inoltre mi permetto di dire che dal momento che non sappiamo di cosa realmente si stia discutendo in questa trattativa di non saltare a facili conclusioni. Io ricordo che un anno fa si insultava Berlusconi per non aver ceduto a Bee e dopo lo si è attaccato per avergli dato il 48% delle quote. Lungi da me voler difendere il nano, ma non possiamo oggi dire che fece bene quel 1 maggio 2015 a non vendere la maggioranza al thailandese? Non sto dicendo che se salta la trattativa Berlusconi faccia bene a tenersi il Milan ma che senza conoscere l'oggetto delle negoziazioni sia operazione superflua cercare di dare la colpa a qualcuno.
 

Splendidi Incisivi

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Repubblica (Currò): Ormai è una questione di giorni. L'appuntamento per le firme è fissato al 13 giugno. 0rmai manca una sola settimana al passaggio storico. Lunedì 13 giugno l’Italia di Conte esordirà all’Europeo e l’attenzione sarà quasi tutta sulla partita di Lione col Belgio. Ma sarà altrettanto impossibile evitare che il mondo del calcio guardi anche a Milano per un evento memorabile: l’ingresso ufficiale del Milan nell’era cinese. L’appuntamento, per ora, è confermato, anche se l’ultima battuta di Berlusconi in campagna elettorale («io dovrei dare il club ai comunisti che mangiavano i bambini?») ha rischiato di mettere in forse la trattativa.
La data per la firma del contratto preliminare, che segnerà il passaggio di consegne del Milan dalla Fininvest di Berlusconi alla cordata di imprese cinesi, è già cerchiata in rosso sul calendario. La nutrita delegazione in arrivo da Pechino, in nome e per conto della mezza dozzina di imprese di stato che rileveranno il 70% del club rossonero, è appunto attesa a Milano per il prossimo 13 giugno.
Nei prossimi giorni gli avvocati saranno ancora al lavoro ma la trattativa in senso stretto si è conclusa da tempo: cessione del pacchetto di maggioranza, valore della società attorno ai 700 milioni (di cui 240 milioni di debiti) e garanzia di investimenti (400 milioni).
La data scelta conferma sia la necessità di intervenire quanto prima sul mercato, sia il desiderio di Berlusconi di giocarsi la vendita del club dopo 30 anni in chiave elettorale, in vista dei ballottaggi. In questi giorni, non a caso, sta facendo di tutto per dimostrare che soltanto grazie al suo intervento i cinesi avrebbero accettato di mettere nero su bianco gli impegni economici, per garantire investimenti certi e cospicui ogni anno. L’unico elemento di incertezza, a questo punto, possono essere le intemerate del politico, che a giorni alterni lancia battute sulla possibilità di riconsiderare la vendita, facendo rizzare i capelli in testa ai consulenti che hanno gestito fin qui la trattativa.
L’identità dei componenti del consorzio cinese sta per essere svelata, con gli annessi interrogativi sulla presenza – diretta o indiretta? - di due miliardari come Robin Li e Jack Ma e sui nomi delle aziende potenzialmente coinvolte, da Baidu a Evergrande ad Alibaba. Si è aggiunta nelle ultime ore la notizia di fonte cinese, sulla presenza di Kweichow Moutai, principale produttrice di liquori in Cina, nonché di prodotti alimentari e tecnologie anti-contraffazione, e quotata in borsa a Shanghai. Si attendono notizie anche sul fronte del futuro assetto societario, dove appare certo il ruolo di Berlusconi come presidente onorario e la conferma della figlia Barbara nel cda.
Guardate come ve lo dico: in questa settimana usciranno al 100% notizie su un presunto dietrofront di Berlusconi, quindi non venite sul forum a rompere le scatole. Adesso abbiamo una data, quindi spostate eventuali malumori dopo il 13 di giugno, ma anche il 14 o il 15; insomma, la prossima settimana sarà quella decisiva.
 

Il Re dell'Est

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Guardate come ve lo dico: in questa settimana usciranno al 100% notizie su un presunto dietrofront di Berlusconi, quindi non venite sul forum a rompere le scatole. Adesso abbiamo una data, quindi spostate eventuali malumori dopo il 13 di giugno, ma anche il 14 o il 15; insomma, la prossima settimana sarà quella decisiva.

:grande::prete:
 

DannySa

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Repubblica (Currò): Ormai è una questione di giorni. L'appuntamento per le firme è fissato al 13 giugno. 0rmai manca una sola settimana al passaggio storico. Lunedì 13 giugno l’Italia di Conte esordirà all’Europeo e l’attenzione sarà quasi tutta sulla partita di Lione col Belgio. Ma sarà altrettanto impossibile evitare che il mondo del calcio guardi anche a Milano per un evento memorabile: l’ingresso ufficiale del Milan nell’era cinese. L’appuntamento, per ora, è confermato, anche se l’ultima battuta di Berlusconi in campagna elettorale («io dovrei dare il club ai comunisti che mangiavano i bambini?») ha rischiato di mettere in forse la trattativa.
La data per la firma del contratto preliminare, che segnerà il passaggio di consegne del Milan dalla Fininvest di Berlusconi alla cordata di imprese cinesi, è già cerchiata in rosso sul calendario. La nutrita delegazione in arrivo da Pechino, in nome e per conto della mezza dozzina di imprese di stato che rileveranno il 70% del club rossonero, è appunto attesa a Milano per il prossimo 13 giugno.
Nei prossimi giorni gli avvocati saranno ancora al lavoro ma la trattativa in senso stretto si è conclusa da tempo: cessione del pacchetto di maggioranza, valore della società attorno ai 700 milioni (di cui 240 milioni di debiti) e garanzia di investimenti (400 milioni).
La data scelta conferma sia la necessità di intervenire quanto prima sul mercato, sia il desiderio di Berlusconi di giocarsi la vendita del club dopo 30 anni in chiave elettorale, in vista dei ballottaggi. In questi giorni, non a caso, sta facendo di tutto per dimostrare che soltanto grazie al suo intervento i cinesi avrebbero accettato di mettere nero su bianco gli impegni economici, per garantire investimenti certi e cospicui ogni anno. L’unico elemento di incertezza, a questo punto, possono essere le intemerate del politico, che a giorni alterni lancia battute sulla possibilità di riconsiderare la vendita, facendo rizzare i capelli in testa ai consulenti che hanno gestito fin qui la trattativa.
L’identità dei componenti del consorzio cinese sta per essere svelata, con gli annessi interrogativi sulla presenza – diretta o indiretta? - di due miliardari come Robin Li e Jack Ma e sui nomi delle aziende potenzialmente coinvolte, da Baidu a Evergrande ad Alibaba. Si è aggiunta nelle ultime ore la notizia di fonte cinese, sulla presenza di Kweichow Moutai, principale produttrice di liquori in Cina, nonché di prodotti alimentari e tecnologie anti-contraffazione, e quotata in borsa a Shanghai. Si attendono notizie anche sul fronte del futuro assetto societario, dove appare certo il ruolo di Berlusconi come presidente onorario e la conferma della figlia Barbara nel cda.

Bisogna sperare che non arrivino cattive notizie da qui al 13 giugno, meno se ne parla e meglio è.
 

corvorossonero

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Si è sempre detto che prima del 15 giugno non ci sarebbero state notizie ufficiali e quindi mi sembra che ciò che raccontano Campopiano e Repubblica vada in quella direzione.

Agli altri suggerisco di stare sereni. Date per oro colato le notizie negative e considerate invenzioni tutte le news che invece parlano di trattativa in dirittura d'arrivo. Tanto se pensate che è tutto un teatrino, finalizzato a quale obiettivo rimane un mistero, perchè farsi il sangue amaro commentando ogni rumour, ogni dichiarazione, ogni sospiro di vento che parla di Milan e Cina?

Inoltre mi permetto di dire che dal momento che non sappiamo di cosa realmente si stia discutendo in questa trattativa di non saltare a facili conclusioni. Io ricordo che un anno fa si insultava Berlusconi per non aver ceduto a Bee e dopo lo si è attaccato per avergli dato il 48% delle quote. Lungi da me voler difendere il nano, ma non possiamo oggi dire che fece bene quel 1 maggio 2015 a non vendere la maggioranza al thailandese? Non sto dicendo che se salta la trattativa Berlusconi faccia bene a tenersi il Milan ma che senza conoscere l'oggetto delle negoziazioni sia operazione superflua cercare di dare la colpa a qualcuno.

Non è proprio così. Bee ha perso gli investitori non appena Berlusconi ha fatto il dietrofront sulle percentuali di vendita. Non a caso, qualche mese dopo uno degli investitori ha virato sul Manchester City. Non possiamo sapere cosa sarebbe successo se avesse venduto il 51%.
 
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