L'anno scorso la trattativa la conduceva Berlusconi, condizioni e tempi, con l'interlocutore che ben conosciamo. Qui pare l'esatto contrario, a dettare il gioco sono gli aspiranti proprietari e Fininvest, lato Marina Berlusconi, per opposti interessi. Non ci sono vie d'uscita per Silvio: può rifiutare in blocco la proposta, ma un minuto dopo i suoi interlocutori sono già spariti, magari a cercare un'altra opportunità d'acquisto, in Italia o in Europa. E lui a pagare i conti di avvocati e consulenti, a sentire le ire dei figli e dei tifosi, e senza la voglia di scucire un solo euro per rendere minimamente credibile il suo impegno nei confronti del Milan. Ma, certo, lui può tutto.