La Stampa (a firma Ugo Magri): Se Berlusconi vende ai cinesi, fa contenta Fininvest e anche la famiglia. Non ne possono più dei salassi finanziari di un club arrivato ormai alla fine. Inoltre, cedere il Milan significa scrollarsi di dosso ogni responsabilità futura, e dunque evitare altre ire dei tifosi e, forse in futuro, anche essere rimpianto.
Se queste sono le motivazioni che spingono Berlusconi ad accettare l'offerta cinese, dall'altro lato ci sono anche le motivazioni che fanno traballare Berlusconi e che gli fanno cambiare idea ogni giorno. I trionfi rossoneri hanno aiutato tantissimo Berlusconi a essere considerato come imprenditore di successo. Non a caso i sondaggi stimano che almeno 1/3 del suo bacino elettorale sia milanista, nonostante i pessimi risultati sportivi del club ottenuti di recente. Vendere il Milan potrebbe significare perdere contatto con una fetta di elettorato. Ma soprattutto significherebbe che una parabola si conclude, che c'è aria di smobilitazione, come se ad Arcore ci fosse un cartello con scritto "vendesi".