Il Re dell'Est
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Come riporta Marco Bellinazzo, giornalista del Sole24ore, la trattativa per il passaggio del 48% del Milan alla cordata composta da Mr Bee non è saltata. Ma si trova in una situazione di grave stallo.
Il problema è uno solo: il thailandese non ha trovato ancora i 480M richiesti da Fininvest per il 48% del Milan. Motivo? Secondo il giornalista, il governo di Pechino ed il partito comunista non sono un monolite, insomma non c'è piena unità di intenti tra le varie correnti governative e Bee non è riuscito ancora a gestire bene questa situazione. Tant'è che i suoi due alleati principali si sono ormai tirati indietro da tempo: ADS Security di Abu Dhabi è uscita di scena da maggio, ossia da quando Berlusconi ha deciso di non cedere più il 51%.
Ma non solo. A settembre anche la Citic, la banca di Pechino, è uscita di scena costringendo Bee a rinunciare alla esclusiva firmata in agosto.
Il thailandese quindi si è dovuto rimboccare le maniche per trovare nuovi investitori.
Ma l'ostacolo non è soltanto di natura finanziaria. E la crisi dei mercati, seppur importante, non ha influito in maniera decisiva. L'altro grande problema è che gli investitori cinesi vogliono avere voce in capitolo nel nuovo management pur entrando inizialmente in minoranza (e nell'ottica di passare poi in maggioranza dopo un certo tempo).
Ebbene, Fininvest non digerisce questa devolution fin dall'inizio.
Peraltro, al contrario di quanto si afferma in occidente, da ambienti finanziari cinesi trapela che il problema non sarebbe neanche la valutazione fatta da Berlusconi. Infatti, fanno sapere dalla Cina che sarebbe molto più semplice trovare un gruppo di imprenditori che spenda 700/800M per prendersi subito il 100% del Milan (visto che saprebbero come far fruttare l'investimento). Ma Berlusconi continua a non volerci sentire.
Nel frattempo, effettivamente esistono altri interessamenti. Tra questi però non c'è il fondo Madison, di cui si è parlato molto ultimamente, ma un un altro soggetto sempre cinese. Tuttavia ci troviamo ancora in una fase embrionale.
Per il momento, quindi, il Milan non ha trovato il suo Marco Polo. Ed appare difficile che riesca a trovarlo alle condizioni poste da Silvio Berlusconi.
Il problema è uno solo: il thailandese non ha trovato ancora i 480M richiesti da Fininvest per il 48% del Milan. Motivo? Secondo il giornalista, il governo di Pechino ed il partito comunista non sono un monolite, insomma non c'è piena unità di intenti tra le varie correnti governative e Bee non è riuscito ancora a gestire bene questa situazione. Tant'è che i suoi due alleati principali si sono ormai tirati indietro da tempo: ADS Security di Abu Dhabi è uscita di scena da maggio, ossia da quando Berlusconi ha deciso di non cedere più il 51%.
Ma non solo. A settembre anche la Citic, la banca di Pechino, è uscita di scena costringendo Bee a rinunciare alla esclusiva firmata in agosto.
Il thailandese quindi si è dovuto rimboccare le maniche per trovare nuovi investitori.
Ma l'ostacolo non è soltanto di natura finanziaria. E la crisi dei mercati, seppur importante, non ha influito in maniera decisiva. L'altro grande problema è che gli investitori cinesi vogliono avere voce in capitolo nel nuovo management pur entrando inizialmente in minoranza (e nell'ottica di passare poi in maggioranza dopo un certo tempo).
Ebbene, Fininvest non digerisce questa devolution fin dall'inizio.
Peraltro, al contrario di quanto si afferma in occidente, da ambienti finanziari cinesi trapela che il problema non sarebbe neanche la valutazione fatta da Berlusconi. Infatti, fanno sapere dalla Cina che sarebbe molto più semplice trovare un gruppo di imprenditori che spenda 700/800M per prendersi subito il 100% del Milan (visto che saprebbero come far fruttare l'investimento). Ma Berlusconi continua a non volerci sentire.
Nel frattempo, effettivamente esistono altri interessamenti. Tra questi però non c'è il fondo Madison, di cui si è parlato molto ultimamente, ma un un altro soggetto sempre cinese. Tuttavia ci troviamo ancora in una fase embrionale.
Per il momento, quindi, il Milan non ha trovato il suo Marco Polo. Ed appare difficile che riesca a trovarlo alle condizioni poste da Silvio Berlusconi.
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