Però è strano che il presidente Xi Jinping si affidi ad un broker tailandese per comprare il Milan, quando se vuole compra da solo tutto.
Strano soprattutto se ci sono di mezzo Richard Lee e la APEC a cui rivolgersi (come si sono infatti rivolti).
Il presidente della Cina non può comprare il Milan.
Può però averne un controllo indiretto tramite dei privati. E questi privati devono essere uomini che possiedono compagnie enormi, solidissime.
Come appunto Zong, il gruppo Wanda e Mr. Pink (seppur non ai livelli dei primi due).
Secondo me, l'esistenza di due cordate cinesi deriva unicamente dal fatto che ci sono interessi che si intersecano tra diversi uomini d'affari cinesi.
In pratica, una situazione in cui c'è un gruppo A con tot imprenditori, un gruppo B con altri imprenditori, e un gruppo misto disponibile a confluire con uno dei due.
Le divisioni tra i gruppi A e B potrebbero riguardare incompatibilità (risolvibili o meno) tra chi vorrebbe la presidenza, chi vorrebbe essere coinvolto nello stadio ecc.
Per me, Richard Lee è l'uomo scelto da Berlusconi, APEC l'organo scelto da Jinping per mettere insieme la cordata che prenderà il Milan, che comunque hanno lavorato in simbiosi come testimoniano le foto con Mr. Pink.
Oltretutto, va ricordato che Berlusconi non vede di buon occhio le cordate, memore di quanto accaduto nell'era delle cordate milaniste tra gli anni '70 e '80.
Bee corrisponde al profilo della classica cordata.
Il consorzio cinese invece differisce dalle caratteristiche delle cordate tipiche. In questo caso, qualsiasi elemento del consorzio sarebbe in grado di gestire il Milan autonomamente, nell'eventualità che uno dei soci decidesse di rinunciare. Inoltre, vi è l'appoggio totale del governo cinese.
In pratica, il Milan sarebbe completamente al sicuro da qualsiasi tentativo di speculazione o di ritrovarsi con un altro Thohir. E soprattutto, diventerebbe il clup più potente al mondo.