Milan ai cinesi: affare di Stato. Berlusconi tratta con Xi Jinping

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Casnop

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invece secondo me se le inventano di sana pianta come fecero con la storiella di falcao alla juve in estate. e noi qui a farci illusioni, loro per vendere scrivono quello che il tifoso vuole sentirsi dire

Un giornale come la Gazzetta dello Sport non fa nomi di leaders mondiali a caso se non ha elementi certi, non scherziamo... Possono arrivare smentite, ma che non smentiscono nulla, come quella di Silvio che dichiarava di non essere in trattativa con cordate cinesi, che lui stesso ha smentito qualche giorno dopo in televisione. Dai. :)
 

Tifo'o

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Clamorosa rivelazione della Gazzetta dello Sport che conferma quanto riportato in esclusiva da Milan World, che ancora una volta non ha ricevuto alcuna menzione. Il quotidiano riporta le immagini già pubblicate in questo forum, grazie alle quali avevamo scoperto (per merito di @-Lionard-) che la rappresentante del governo di Pechino non era nient'altro che una persona facente parte di APECF, ossia Wang Xingxian. Ma riepiloghiamo la notizia dall'inizio.
Quando la prima volta, nel 2009, il presidente Xi Jinping chiese a Silvio se il Milan fosse in vendita, Berlusconi rispose con un sorriso e la promessa che se quel giorno fosse arrivato, lui sarebbe stata la prima persona che avrebbe avvisato. E quel giorno è arrivato. Da Arcore, quindi, hanno subito attivato un ponte comunicativo con Pechino.

Xi Jinping, uno degli uomini più potenti del mondo, leader del partito comunista cinese, sta dialogando e ragionando direttamente con Silvio Berlusconi per costruire la nuova era rossonera.Se per qualcuno non è ancora chiaro, l'acquisto del Milan in Cina è diventato un affare di Stato. Ad altissimi livelli. Quando Berlusconi parlava di "due offerte cinesi che a breve si riveleranno", faceva riferimento proprio a queste: da una parte Bee, thailandese con alle spalle fondi cinesi, e dall'altra parte c'è il governo cinese. Con il quale si sta ragionando su uno scenario che supera i confini del Milan e arriva fino a Mediaset e della possibilità di garantire a Fininvest una fetta importante del mercato televisivo orientale. Non si tratta quindi di un appoggio esterno, ma di una trattativa in cui il governo cinese è direttamente coinvolto e protagonista. La svolta è arrivata quando è giunta a Milano la famigerata dama cinese. Questo forum, il primo in Italia, da ormai sei giorni ne aveva riportato l'identità (La cessione del Milan in Cina. Il riepilogo firmato Milan World.). Si tratta di Wang Xingxian, direttore «The power of dream, come with love» dell’organismo Apecf, una sorta di consorzio d’imprese creato dal governo cinese per incrementare gli investimenti in Europa. Dunque la ricostruzione e le notizie riportate da mesi in questo forum sono ancora vive, forti e in prima linea.
Miss Wang si è vista per la prima volta il 30 aprile, quando la sua cordata ha concluso la due diligence. Nei due giorni successivi è stata ricevuta ad Arcore, dove il 2 e 3 maggio ha incontrato Silvio. L'offerta recapitata è quella già detta: 580M per il 51% del Milan.
Mrs Wang è stata un’ambasciatrice di un governo che indirizza le scelte di tutte le grandi aziende cinesi attraverso la partecipazione con fondi pubblici al bilancio o con la politica.
Silvio Berlusconi ha condotto personalmente da Villa San Martino la trattativa con il presidente Xi Jinping e con il primo ministro del Consiglio di Stato, Li Keqiang. Silvio ha parlato in conference call con Pechino, a conferma che l’interesse dell’apparato cinese è fortissimo: vuoi perché Xi è grande appassionato di calcio e simpatizzante del Milan, vuoi perché il calcio è stato individuato come la prossima frontiera da conquistare per affermare la leadership mondiale.

Ma nel web vi era stata già una importante conferma il 7 maggio: una testata, infatti, ha pubblicato la foto di un membro del partito con alle spalle lo stemma del Milan e la scritta: «Il presidente Xi dà il via all’attacco: la forte Cina potrebbe comprare il Milan per 1
miliardo e 190 milioni». Non solo. Poche ore dopo, ecco un’altra foto. Stavolta in primo piano c’era Wang Jianlin, il boss di Wanda Group e amico personale del presidente Xi, con alle spalle ancora il marchio rossonero: «Jianlin irrompe nei campionati europei e attacca ancora, stavolta la Serie A». Le foto sono però durate poco perché la censura governativa ha fatto il suo lavoro, eliminandole dal web. Ma il dado è tratto: il Milan sarà la nuova squadra del governo cinese.





La Gazzetta dello Sport in edicola oggi, 12 Maggio 2015, apre con nuove importanti rivelazione sulla trattativa tra Berlusconi ed i cinesi per la cessione del Milan. Il numero 1 rossonero starebbe trattando la vendita del club direttamente con il Presidente della Cina, Xi Jinping.

Ecco, di seguito, il titolo ed a seguire la prima pagina:


L'ex Premier italiano ha un filo diretto con il leader di Pechino e segretario del partito comunista che ha la passione per il calcio. E la promessa del 2009...


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Clamorosa rivelazione della Gazzetta dello Sport che conferma quanto riportato in esclusiva da Milan World, che ancora una volta non ha ricevuto alcuna menzione. Il quotidiano riporta le immagini già pubblicate in questo forum, grazie alle quali avevamo scoperto (per merito di @-Lionard-) che la rappresentante del governo di Pechino non era nient'altro che una persona facente parte di APECF, ossia Wang Xingxian. Ma riepiloghiamo la notizia dall'inizio.
Quando la prima volta, nel 2009, il presidente Xi Jinping chiese a Silvio se il Milan fosse in vendita, Berlusconi rispose con un sorriso e la promessa che se quel giorno fosse arrivato, lui sarebbe stata la prima persona che avrebbe avvisato. E quel giorno è arrivato. Da Arcore, quindi, hanno subito attivato un ponte comunicativo con Pechino.

Xi Jinping, uno degli uomini più potenti del mondo, leader del partito comunista cinese, sta dialogando e ragionando direttamente con Silvio Berlusconi per costruire la nuova era rossonera.Se per qualcuno non è ancora chiaro, l'acquisto del Milan in Cina è diventato un affare di Stato. Ad altissimi livelli. Quando Berlusconi parlava di "due offerte cinesi che a breve si riveleranno", faceva riferimento proprio a queste: da una parte Bee, thailandese con alle spalle fondi cinesi, e dall'altra parte c'è il governo cinese. Con il quale si sta ragionando su uno scenario che supera i confini del Milan e arriva fino a Mediaset e della possibilità di garantire a Fininvest una fetta importante del mercato televisivo orientale. Non si tratta quindi di un appoggio esterno, ma di una trattativa in cui il governo cinese è direttamente coinvolto e protagonista. La svolta è arrivata quando è giunta a Milano la famigerata dama cinese. Questo forum, il primo in Italia, da ormai sei giorni ne aveva riportato l'identità (La cessione del Milan in Cina. Il riepilogo firmato Milan World.). Si tratta di Wang Xingxian, direttore «The power of dream, come with love» dell’organismo Apecf, una sorta di consorzio d’imprese creato dal governo cinese per incrementare gli investimenti in Europa. Dunque la ricostruzione e le notizie riportate da mesi in questo forum sono ancora vive, forti e in prima linea.
Miss Wang si è vista per la prima volta il 30 aprile, quando la sua cordata ha concluso la due diligence. Nei due giorni successivi è stata ricevuta ad Arcore, dove il 2 e 3 maggio ha incontrato Silvio. L'offerta recapitata è quella già detta: 580M per il 51% del Milan.
Mrs Wang è stata un’ambasciatrice di un governo che indirizza le scelte di tutte le grandi aziende cinesi attraverso la partecipazione con fondi pubblici al bilancio o con la politica.
Silvio Berlusconi ha condotto personalmente da Villa San Martino la trattativa con il presidente Xi Jinping e con il primo ministro del Consiglio di Stato, Li Keqiang. Silvio ha parlato in conference call con Pechino, a conferma che l’interesse dell’apparato cinese è fortissimo: vuoi perché Xi è grande appassionato di calcio e simpatizzante del Milan, vuoi perché il calcio è stato individuato come la prossima frontiera da conquistare per affermare la leadership mondiale.

Ma nel web vi era stata già una importante conferma il 7 maggio: una testata, infatti, ha pubblicato la foto di un membro del partito con alle spalle lo stemma del Milan e la scritta: «Il presidente Xi dà il via all’attacco: la forte Cina potrebbe comprare il Milan per 1
miliardo e 190 milioni». Non solo. Poche ore dopo, ecco un’altra foto. Stavolta in primo piano c’era Wang Jianlin, il boss di Wanda Group e amico personale del presidente Xi, con alle spalle ancora il marchio rossonero: «Jianlin irrompe nei campionati europei e attacca ancora, stavolta la Serie A». Le foto sono però durate poco perché la censura governativa ha fatto il suo lavoro, eliminandole dal web. Ma il dado è tratto: il Milan sarà la nuova squadra del governo cinese.


Il piano di Pechino è molto ambizioso: partire dalla base per arrivare all'eccellenza. Il progetto di sviluppo del calcio cinese prevede un piano di investimenti decennale pari a 12,5 miliardi di euro. L'obiettivo è costruire 20 mila campi, formare 6 mila insegnanti di calcio, perché nel 2017 il calcio diventerà materia obbligatoria in tutte le scuole. E' in questo contesto che il Milan è stato individuato dai vertici del governo cinese come uno dei modelli di riferimento (l'acquisto del Milan rientrerebbe in quei 12,5 miliardi già stanziati). Il calcio per molti anni, infatti, è stata fonte d'imbarazzo in tutta la Cina che quindi ha deciso di svoltare anche in questo campo. L'obiettivo è quello di trasformare la Cina in una potenza mondiale anche in questo sport, che diventerebbe un veicolo per affermare la supremazia cinese nell'economia mondiale.

Il presidente Xi si è innamorato del Milan di Berlusconi che vinceva tutto. E non è solo un tifoso, ma un autentico fissato per il calcio. E il suo sogno era quello di diventare calciatore. Negli anni, tuttavia, è dovuto passare attraverso dolorosissime delusioni: il 15 giugno 2013, nel giorno del suo 60°
compleanno, dopo aver già perso in amichevole contro Uzbekistan e Olanda, la Cina fu travolta a Hefei 5-1 da una selezione giovanile thailandese. Xi tuonò: «Inaccettabile: è uno dei giorni più brutti della storia del calcio cinese», obbligando alle dimissioni il c.t. José Antonio Camacho.
Xi, inoltre, è amico personale di Silvio Berlusconi con il quale ha già avuto numerosi incontri in passato. E a Pechino lo stesso Silvio è considerato un amico.



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Incrociamo le dita e preghiamo anche in aramaico.
 

Dexter

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Clamorosa rivelazione della Gazzetta dello Sport che conferma quanto riportato in esclusiva da Milan World, che ancora una volta non ha ricevuto alcuna menzione. Il quotidiano riporta le immagini già pubblicate in questo forum, grazie alle quali avevamo scoperto (per merito di @-Lionard-) che la rappresentante del governo di Pechino non era nient'altro che una persona facente parte di APECF, ossia Wang Xingxian. Ma riepiloghiamo la notizia dall'inizio.
Quando la prima volta, nel 2009, il presidente Xi Jinping chiese a Silvio se il Milan fosse in vendita, Berlusconi rispose con un sorriso e la promessa che se quel giorno fosse arrivato, lui sarebbe stata la prima persona che avrebbe avvisato. E quel giorno è arrivato. Da Arcore, quindi, hanno subito attivato un ponte comunicativo con Pechino.

Xi Jinping, uno degli uomini più potenti del mondo, leader del partito comunista cinese, sta dialogando e ragionando direttamente con Silvio Berlusconi per costruire la nuova era rossonera.Se per qualcuno non è ancora chiaro, l'acquisto del Milan in Cina è diventato un affare di Stato. Ad altissimi livelli. Quando Berlusconi parlava di "due offerte cinesi che a breve si riveleranno", faceva riferimento proprio a queste: da una parte Bee, thailandese con alle spalle fondi cinesi, e dall'altra parte c'è il governo cinese. Con il quale si sta ragionando su uno scenario che supera i confini del Milan e arriva fino a Mediaset e della possibilità di garantire a Fininvest una fetta importante del mercato televisivo orientale. Non si tratta quindi di un appoggio esterno, ma di una trattativa in cui il governo cinese è direttamente coinvolto e protagonista. La svolta è arrivata quando è giunta a Milano la famigerata dama cinese. Questo forum, il primo in Italia, da ormai sei giorni ne aveva riportato l'identità (La cessione del Milan in Cina. Il riepilogo firmato Milan World.). Si tratta di Wang Xingxian, direttore «The power of dream, come with love» dell’organismo Apecf, una sorta di consorzio d’imprese creato dal governo cinese per incrementare gli investimenti in Europa. Dunque la ricostruzione e le notizie riportate da mesi in questo forum sono ancora vive, forti e in prima linea.
Miss Wang si è vista per la prima volta il 30 aprile, quando la sua cordata ha concluso la due diligence. Nei due giorni successivi è stata ricevuta ad Arcore, dove il 2 e 3 maggio ha incontrato Silvio. L'offerta recapitata è quella già detta: 580M per il 51% del Milan.
Mrs Wang è stata un’ambasciatrice di un governo che indirizza le scelte di tutte le grandi aziende cinesi attraverso la partecipazione con fondi pubblici al bilancio o con la politica.
Silvio Berlusconi ha condotto personalmente da Villa San Martino la trattativa con il presidente Xi Jinping e con il primo ministro del Consiglio di Stato, Li Keqiang. Silvio ha parlato in conference call con Pechino, a conferma che l’interesse dell’apparato cinese è fortissimo: vuoi perché Xi è grande appassionato di calcio e simpatizzante del Milan, vuoi perché il calcio è stato individuato come la prossima frontiera da conquistare per affermare la leadership mondiale.

Ma nel web vi era stata già una importante conferma il 7 maggio: una testata, infatti, ha pubblicato la foto di un membro del partito con alle spalle lo stemma del Milan e la scritta: «Il presidente Xi dà il via all’attacco: la forte Cina potrebbe comprare il Milan per 1
miliardo e 190 milioni». Non solo. Poche ore dopo, ecco un’altra foto. Stavolta in primo piano c’era Wang Jianlin, il boss di Wanda Group e amico personale del presidente Xi, con alle spalle ancora il marchio rossonero: «Jianlin irrompe nei campionati europei e attacca ancora, stavolta la Serie A». Le foto sono però durate poco perché la censura governativa ha fatto il suo lavoro, eliminandole dal web. Ma il dado è tratto: il Milan sarà la nuova squadra del governo cinese.


Il piano di Pechino è molto ambizioso: partire dalla base per arrivare all'eccellenza. Il progetto di sviluppo del calcio cinese prevede un piano di investimenti decennale pari a 12,5 miliardi di euro. L'obiettivo è costruire 20 mila campi, formare 6 mila insegnanti di calcio, perché nel 2017 il calcio diventerà materia obbligatoria in tutte le scuole. E' in questo contesto che il Milan è stato individuato dai vertici del governo cinese come uno dei modelli di riferimento (l'acquisto del Milan rientrerebbe in quei 12,5 miliardi già stanziati). Il calcio per molti anni, infatti, è stata fonte d'imbarazzo in tutta la Cina che quindi ha deciso di svoltare anche in questo campo. L'obiettivo è quello di trasformare la Cina in una potenza mondiale anche in questo sport, che diventerebbe un veicolo per affermare la supremazia cinese nell'economia mondiale.

Il presidente Xi si è innamorato del Milan di Berlusconi che vinceva tutto. E non è solo un tifoso, ma un autentico fissato per il calcio. E il suo sogno era quello di diventare calciatore. Negli anni, tuttavia, è dovuto passare attraverso dolorosissime delusioni: il 15 giugno 2013, nel giorno del suo 60°
compleanno, dopo aver già perso in amichevole contro Uzbekistan e Olanda, la Cina fu travolta a Hefei 5-1 da una selezione giovanile thailandese. Xi tuonò: «Inaccettabile: è uno dei giorni più brutti della storia del calcio cinese», obbligando alle dimissioni il c.t. José Antonio Camacho.
Xi, inoltre, è amico personale di Silvio Berlusconi con il quale ha già avuto numerosi incontri in passato. E a Pechino lo stesso Silvio è considerato un amico.



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Perdonate l'Off Topic, ma non è una vergogna che il forum non venga citato!? Non si può far nulla?
 

-Lionard-

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La mia impressione è che abbiano semplicemente "scoperto" il Forum, preso le notizie senza citarne la fonte e, a tempo debito, cioè quando si poteva anche far passare come loro scoop, hanno pubblicato pari pari le stesse cose.
Cosa hanno aggiunto di nuovo? A mio parere niente che noi qui non sapessimo o avessimo già visto grazie al lavoro del Re dell'Est e Lionard. Che rimane la Bibbia di questa transazione, come ho sempre detto.
Il ruolo della banca Citic? Ha a che fare con Mr Bee. Ripeto per l'ennesima volta che la banca può finanziare Bee Taucheabol, ma che entri come proprietaria del Milan non esiste. Bee è e rimane la cinghia di trasmissione della cordata Doyen, che annaspa per apparire come una cosa seria, ma che in pratica è stata già scaricata in un quarto d'ora da Berlusconi quando si è recato all'appuntamento con il tailandese. Quest'ultimo, a mio parere, si è compostamente eclissato lasciando all'AD della Doyen, Lucas, il compito di intorbidare le acque con proclami di vittorie, acquisti, e quant'altro al solo scopo di aizzare i tifosi a forzare la mano a Berlusconi. Una vera e propria strumentalizzazione dei tifosi, mortificati dai risultati negativi e trattati come parco buoi. Una vergogna.
Certo può succedere che in un momento di follia Berlusconi, spinto anche dal filibustiere Galliani, preferisca la Doyen, perchè più conveniente sotto il profilo strettamente pratico, in quanto il mercato dei giocatori sarebbe più facile con il parco di calciatori in forza alla Doyen e magari porterebbe a qualche immediato vantaggio politico, ma ciò si rivelerebbe una catastrofe nel medio termine.
Io continuo a credere che il presidente non possa non fare la scelta migliore. Ne va della sua immagine, peraltro abbondantemente sbiadita sotto tutti gli aspetti.
Ma una scelta coraggiosa potrebbe farlo di nuovo apparire come uomo vincente, almeno sotto l'aspetto sportivo...
La tua spiegazione sulla CITIC mi sembra molto convincente. E concordo anche sulla Doyen. Mi è sembrato un tentativo di forzare la mano mediaticamente. E' palese che Bee voglia ingraziarsi i tifosi affinchè facciano pressione su Berlusconi per la cessione. Prospettando grandi campioni e grandi vittorie, Lucas stava dicendo "Cari milanisti se il Milan diventerà nostro vi aspettano anni di gloria, altrimenti sarà la solita mediocrità". Probabilmente si aspettano che Fininvest risponda (così da aumentare il livello dello "scontro") o che i cinesi si palesino...
 

corvorossonero

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La mia impressione è che abbiano semplicemente "scoperto" il Forum, preso le notizie senza citarne la fonte e, a tempo debito, cioè quando si poteva anche far passare come loro scoop, hanno pubblicato pari pari le stesse cose.
Cosa hanno aggiunto di nuovo? A mio parere niente che noi qui non sapessimo o avessimo già visto grazie al lavoro del Re dell'Est e Lionard. Che rimane la Bibbia di questa transazione, come ho sempre detto.
Il ruolo della banca Citic? Ha a che fare con Mr Bee. Ripeto per l'ennesima volta che la banca può finanziare Bee Taucheabol, ma che entri come proprietaria del Milan non esiste. Bee è e rimane la cinghia di trasmissione della cordata Doyen, che annaspa per apparire come una cosa seria, ma che in pratica è stata già scaricata in un quarto d'ora da Berlusconi quando si è recato all'appuntamento con il tailandese. Quest'ultimo, a mio parere, si è compostamente eclissato lasciando all'AD della Doyen, Lucas, il compito di intorbidare le acque con proclami di vittorie, acquisti, e quant'altro al solo scopo di aizzare i tifosi a forzare la mano a Berlusconi. Una vera e propria strumentalizzazione dei tifosi, mortificati dai risultati negativi e trattati come parco buoi. Una vergogna.
Certo può succedere che in un momento di follia Berlusconi, spinto anche dal filibustiere Galliani, preferisca la Doyen, perchè più conveniente sotto il profilo strettamente pratico, in quanto il mercato dei giocatori sarebbe più facile con il parco di calciatori in forza alla Doyen e magari porterebbe a qualche immediato vantaggio politico, ma ciò si rivelerebbe una catastrofe nel medio termine.
Io continuo a credere che il presidente non possa non fare la scelta migliore. Ne va della sua immagine, peraltro abbondantemente sbiadita sotto tutti gli aspetti.
Ma una scelta coraggiosa potrebbe farlo di nuovo apparire come uomo vincente, almeno sotto l'aspetto sportivo...

la doyen non ha i fondi per poter comprare il milan, al massimo possono investire 200/300 mln. E con questa cifra cosa ci vorresti fare? il nulla. Ripeto, fare delle congetture sulla citic bank e l' ads security, attualmente, non ha nessun senso. Nessuno può sapere cosa veramente bolle in pentola. L'unica cosa che noi tifosi dobbiamo pregare, è che chiunque ci prenda sia disposto a farci tornare al top in italia e in europa, stop, che si chiama bee, lee, citic bank, sceicco, cinesi e compagnia bella.
I cinesi non è detto che spenderanno cifre iperboliche nel mercato, questi sono molto molto oculati nelle spese, non sono sceicchi che sperperano soldi a destra e a manca. Così come non è detto che bee non abbia una lira e che le due banche non entrino nell'acquisto della società. E viceversa ovviamente.
 

carlocarlo

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La mia impressione è che abbiano semplicemente "scoperto" il Forum, preso le notizie senza citarne la fonte e, a tempo debito, cioè quando si poteva anche far passare come loro scoop, hanno pubblicato pari pari le stesse cose.
Cosa hanno aggiunto di nuovo? A mio parere niente che noi qui non sapessimo o avessimo già visto grazie al lavoro del Re dell'Est e Lionard. Che rimane la Bibbia di questa transazione, come ho sempre detto.
Il ruolo della banca Citic? Ha a che fare con Mr Bee. Ripeto per l'ennesima volta che la banca può finanziare Bee Taucheabol, ma che entri come proprietaria del Milan non esiste. Bee è e rimane la cinghia di trasmissione della cordata Doyen, che annaspa per apparire come una cosa seria, ma che in pratica è stata già scaricata in un quarto d'ora da Berlusconi quando si è recato all'appuntamento con il tailandese. Quest'ultimo, a mio parere, si è compostamente eclissato lasciando all'AD della Doyen, Lucas, il compito di intorbidare le acque con proclami di vittorie, acquisti, e quant'altro al solo scopo di aizzare i tifosi a forzare la mano a Berlusconi. Una vera e propria strumentalizzazione dei tifosi, mortificati dai risultati negativi e trattati come parco buoi. Una vergogna.
Certo può succedere che in un momento di follia Berlusconi, spinto anche dal filibustiere Galliani, preferisca la Doyen, perchè più conveniente sotto il profilo strettamente pratico, in quanto il mercato dei giocatori sarebbe più facile con il parco di calciatori in forza alla Doyen e magari porterebbe a qualche immediato vantaggio politico, ma ciò si rivelerebbe una catastrofe nel medio termine.
Io continuo a credere che il presidente non possa non fare la scelta migliore. Ne va della sua immagine, peraltro abbondantemente sbiadita sotto tutti gli aspetti.
Ma una scelta coraggiosa potrebbe farlo di nuovo apparire come uomo vincente, almeno sotto l'aspetto sportivo...

fare un business plan del milan e del mondo calcio a medio lungo termine è una cosa talmente difficile che la semplicità con cui qui si trattano certi argomenti mi fa sorridere ogni volta.
 
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Clamorosa rivelazione della Gazzetta dello Sport che conferma quanto riportato in esclusiva da Milan World, che ancora una volta non ha ricevuto alcuna menzione. Il quotidiano riporta le immagini già pubblicate in questo forum, grazie alle quali avevamo scoperto (per merito di [MENTION=175]-Lionard-[/MENTION]) che la rappresentante del governo di Pechino non era nient'altro che una persona facente parte di APECF, ossia Wang Xingxian. Ma riepiloghiamo la notizia dall'inizio.
Quando la prima volta, nel 2009, il presidente Xi Jinping chiese a Silvio se il Milan fosse in vendita, Berlusconi rispose con un sorriso e la promessa che se quel giorno fosse arrivato, lui sarebbe stata la prima persona che avrebbe avvisato. E quel giorno è arrivato. Da Arcore, quindi, hanno subito attivato un ponte comunicativo con Pechino.

Xi Jinping, uno degli uomini più potenti del mondo, leader del partito comunista cinese, sta dialogando e ragionando direttamente con Silvio Berlusconi per costruire la nuova era rossonera. Se per qualcuno non è ancora chiaro, l'acquisto del Milan in Cina è diventato un affare di Stato. Ad altissimi livelli. Quando Berlusconi parlava di "due offerte cinesi che a breve si riveleranno", faceva riferimento proprio a queste: da una parte Bee, thailandese con alle spalle fondi cinesi, e dall'altra parte c'è il governo cinese. Con il quale si sta ragionando su uno scenario che supera i confini del Milan e arriva fino a Mediaset e della possibilità di garantire a Fininvest una fetta importante del mercato televisivo orientale. Non si tratta quindi di un appoggio esterno, ma di una trattativa in cui il governo cinese è direttamente coinvolto e protagonista. La svolta è arrivata quando è giunta a Milano la famigerata dama cinese. Questo forum, il primo in Italia, da ormai sei giorni ne aveva riportato l'identità (http://www.milanworld.net/la-cessio...o-firmato-milan-world-vt27912.html#post688534). Si tratta di Wang Xingxian, direttore «The power of dream, come with love» dell’organismo Apecf, una sorta di consorzio d’imprese creato dal governo cinese per incrementare gli investimenti in Europa. Dunque la ricostruzione e le notizie riportate da mesi in questo forum sono ancora vive, forti e in prima linea.
Miss Wang si è vista per la prima volta il 30 aprile, quando la sua cordata ha concluso la due diligence. Nei due giorni successivi è stata ricevuta ad Arcore, dove il 2 e 3 maggio ha incontrato Silvio. L'offerta recapitata è quella già detta: 580M per il 51% del Milan.
Mrs Wang è stata un’ambasciatrice di un governo che indirizza le scelte di tutte le grandi aziende cinesi attraverso la partecipazione con fondi pubblici al bilancio o con la politica.
Silvio Berlusconi ha condotto personalmente da Villa San Martino la trattativa con il presidente Xi Jinping e con il primo ministro del Consiglio di Stato, Li Keqiang. Silvio ha parlato in conference call con Pechino, a conferma che l’interesse dell’apparato cinese è fortissimo: vuoi perché Xi è grande appassionato di calcio e simpatizzante del Milan, vuoi perché il calcio è stato individuato come la prossima frontiera da conquistare per affermare la leadership mondiale.

Ma nel web vi era stata già una importante conferma il 7 maggio: una testata, infatti, ha pubblicato la foto di un membro del partito con alle spalle lo stemma del Milan e la scritta: «Il presidente Xi dà il via all’attacco: la forte Cina potrebbe comprare il Milan per 1
miliardo e 190 milioni». Non solo. Poche ore dopo, ecco un’altra foto. Stavolta in primo piano c’era Wang Jianlin, il boss di Wanda Group e amico personale del presidente Xi, con alle spalle ancora il marchio rossonero: «Jianlin irrompe nei campionati europei e attacca ancora, stavolta la Serie A». Le foto sono però durate poco perché la censura governativa ha fatto il suo lavoro, eliminandole dal web. Ma il dado è tratto: il Milan sarà la nuova squadra del governo cinese.


Ecco le foto censurate:

Cattura_2.jpg


Cattura.jpg


Il piano di Pechino è molto ambizioso: partire dalla base per arrivare all'eccellenza. Il progetto di sviluppo del calcio cinese prevede un piano di investimenti decennale pari a 12,5 miliardi di euro. L'obiettivo è costruire 20 mila campi, formare 6 mila insegnanti di calcio, perché nel 2017 il calcio diventerà materia obbligatoria in tutte le scuole. E' in questo contesto che il Milan è stato individuato dai vertici del governo cinese come uno dei modelli di riferimento (l'acquisto del Milan rientrerebbe in quei 12,5 miliardi già stanziati). Il calcio per molti anni, infatti, è stata fonte d'imbarazzo in tutta la Cina che quindi ha deciso di svoltare anche in questo campo. L'obiettivo è quello di trasformare la Cina in una potenza mondiale anche in questo sport, che diventerebbe un veicolo per affermare la supremazia cinese nell'economia mondiale.

Il presidente Xi si è innamorato del Milan di Berlusconi che vinceva tutto. E non è solo un tifoso, ma un autentico fissato per il calcio. E il suo sogno era quello di diventare calciatore. Negli anni, tuttavia, è dovuto passare attraverso dolorosissime delusioni: il 15 giugno 2013, nel giorno del suo 60°
compleanno, dopo aver già perso in amichevole contro Uzbekistan e Olanda, la Cina fu travolta a Hefei 5-1 da una selezione giovanile thailandese. Xi tuonò: «Inaccettabile: è uno dei giorni più brutti della storia del calcio cinese», obbligando alle dimissioni il c.t. José Antonio Camacho.
Xi, inoltre, è amico personale di Silvio Berlusconi con il quale ha già avuto numerosi incontri in passato. E a Pechino lo stesso Silvio è considerato un amico.

Dai, vi prego, Liberateci dal nano e anche dal pelato. Forza Cina!
 
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