Confronti senza grande significato, stagioni troppo diverse e non confrontabili. Più interessante notare invece la curva di performance atletica della squadra di Gattuso nelle due stagioni, che presenta tratti di identità nei tempi di sviluppo. Dopo una generale brillantezza del tono atletico generale della squadra sino alla fine del mese di febbraio, la stessa ha subito un progressivo calo all'inizio del mese di marzo, con un aggravamento concentrato soprattutto agli inizi dei mesi di aprile di entrambe le stagioni. Lo scorso anno, la condizione insufficiente di gran parte dei giocatori della rosa si è protratta sino alla fine del mese di aprile, con un buon recupero tra la fine di quest'ultimo e gli inizi di maggio, ed un tono buono, quasi brillante, nel finale di stagione. Vedremo se ciò sarà confermato anche quest'anno, certo non sarebbe auspicabile una flessione durante le prossime, decisive partite, a partire dal match spareggio con la Lazio, il doppio confronto esterno con Parma e Torino, e nel mezzo il ritorno della semifinale di Coppa Italia, ancora con la Lazio a San Siro. Gli allenatori vincenti del Milan di questi ultimi decenni, Sacchi, Zaccheroni, Ancelotti, portavano la squadra a sprigionare il meglio di sé negli ultimi tre mesi, mentre Capello ha avuto ruolini stagionali contraddittori da questo punto di vista. Gattuso farebbe bene a leggere la storia, le cui pagine peraltro ha contribuito in alcuni casi a scrivere da giicatore. Non è utile per nessuno avere una squadra che boccheggia quando invece dovrebbe sprintare, e raccogliere i frutti del lavoro di una intera annata.