Ravezzani invece continua a sostenere che quei cento milioni servirebbero per coprire le perdite del bilancio.
La perdita di esercizio è un elemento dello stato patrimoniale che viene normalmente computato nel prezzo della compravendita delle quote del capitale. Essa è finanziata dal prezzo di compravendita, perché è una partita corrente dovuta da chi vende, e non da chi compra, a differenza dei debiti, esigibili negli esercizi successivi al trasferimento. Fosse come dice Ravezzani, il compratore finanzierebbe la perdita di esercizio due volte. Non è ovviamente così.