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Sta frase fa capire molte cose.
Chiunque abbia giocato a calcio sa che quando la palla attraversa la fatidica linea, che sia una partita tra amici all'oratorio o in strada, si prova un'esplosione di gioia e felicità.
Uno che fa l'attaccante e non esulta quando segna per me è come se fosse calcisticamente morto, uno zombie.
Cristiano Ronaldo o Messi fanno più di 50 gol all'anno eppure tutte le volte è come se fosse il primo.
Purtroppo non è una questione di maturità o altro, questo non può proprio fare il calciatore.
Ma infatti, è esattamente così, esultare per un gol è l'essenza del calcio, è la realizzazione degli sforzi tuoi e dei compagni, è un momento fantastico anche se giochi in terza categoria.
Che poi non deve nemmeno fare chissà che, mica gli si chiede che faccia capriole o balletti brasiliani, basta un pugno alzato con un urlo, almeno un minimo segno per far vedere che ci tiene, a mia memoria l'unica minima esultanza che ha fatto fu con l' Udinese all'esordio col Milan e la famosa posa senza maglia in nazionale.