Metodo Mancini o Metodo Sarri?

de sica

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Si, non ho sbagliato la sezione del topic. Si parla di Milan, si parla della nostra squadra.
Dopo la partita di ieri, e in virtù di una discussione avuta con un altro milanista, ho pensato a questa domanda:
meglio giocare da cani, catenaccio e contropiede old school, dove ci vuole meno tempo per arrivare a risultati (metodo mancini) o meglio provare a costruire qualcosa che sia più vicino a un gioco esteticamente coinvolgente ma anche vincente (metodo sarri), dove delle volte sono necessari anni prima di vedere i frutti.
Ho preso ad esempio questi due nomi perché si avvicinano a due concetti di gioco differenti e all'antitesi.
Il primo, vedendo anche la mediocrità in cui è sceso il calcio italiano e memore della deludente stagione passata, ha deciso di rilanciare subito l'inter provando la via più semplice da perseguire ( per i più catenaccio e contropiede), e badate bene che sapersi difendere e colpire in ripartenza è un'arte delle volte. Ha puntato su un centrocampo muscolare, atto a spezzare il gioco più che crearlo, e su una difesa ordinata che si basa su un centrale di esperienza (Miranda) e un mestierante di discreto livello come murillo. In attacco, sebbene la fantasia non manchi con gli slavi jovetic e ljiaic, ha deciso di puntare più su una manovra contropiedista, alla quale delle volte si aggiunge un buon pressing.
Il napoli invece è l'opposto dell'inter. Bel gioco unito spesso anche ad un discreto cinismo sotto porta (merito specialmente del bomber higuain) fanno del Napoli una grande squadra e in piena lotta per lo scudetto. Il centrocampo, diversamente dall'inter, è basato su giocatori che danno alla manovra un mix di fisicità, atletismo e tecnica. L'attacco poi ha varie frecce al suo arco: dal campione higuain, alla freddezza di gabbiadini, l'estro e la fantasia di insigne fino al motorino callejon, e il duttile mertens.
La difesa invece non si affida a giocatori con grande esperienza internazionale (a parte Albiol e chiriches) o giovani talenti predestinati, ed è qui che entra in gioco il lavoro di sarri, a cui va dato ampio merito ( per il momento). E' riuscito, in pochi mesi, a trasformare una difesa colabrodo di "beniteziana" memoria, ad un muro granitico che nelle ultime 16 partite, tra campionato e coppa, ha subito la bellezza di soli 4 gol. Ha trasformato il tiki taka morboso, in una fase offensiva asfissiante e mortifera, che ha permesso di battere a suon di gol anche le piccole, con le quali matematicamente il Napoli si fermava.

Ora a fronte di questa analisi, voi preferireste un "metodo Mancini", dove conta solo il risultato e non la prestazione, più facile da perseguire subito, o un "metodo Sarri", dove la prestazione è il mezzo per arrivare al risultato, più difficile da ottenere rapidamente ( c'è bisogno prima di investimenti e di pazienza per assimilare un gioco a memoria e di estetica superiore).

A voi la parola! ;)
 
K

kolao95

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Nonostante io non pretenda che il Milan giochi per forza bene a calcio e quindi mi accontento anche se la squadra gioca di contropiede (come vuole anche Mihajlovic per esempio), tra le due opzioni scelgo tutta la vita il metodo Sarri per la nascita di un progetto.
 

mefisto94

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Io anche sceglierei il metodo Sarri, basta che però non sia un metodo Zeman. Allora no.

Nel senso che finchè non diventa un'ossessione mi piacerebbe vedere più intensità, più giocate e più tiri, e oltre all'estetica credo sia anche efficace.
 

de sica

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Beh ovviamente non vi trattenete e dilungatevi di più nelle vostre risposte, almeno si può dar vita a un dibattito costruttivo :)
 

prebozzio

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A Mancini è stata costruita una squadra perfetta per questo modo di intendere il calcio. Lui è stato bravo a scegliere gli uomini giusti e assemblarli in breve tempo, ma è stato accontentato in toto.

Sarri sta resuscitando giocatori che sembravano bidoni (Jorginho, Insigne, Albiol, Hamsik), qualcosa gli è stato preso (Hysaj, Allan), alcuni manco sapeva chi fossero (Chiriches). E il suo lavoro visto così fa ancora più impressione.

A mio parere, per vincere in Europa ormai ci vuole un calcio più simile a quello di Sarri che quello di Mancini.
Quindi direi Sarri.
 

Schism75

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Sarri era l'allenatore che avrei voluto al Milan. Magari non vincerà, però il modo con cui cerca di costruire e impostare il gioco delle proprie squadre, al di là della reale cifra tecnica della propria rosa é quello che voglio vedere in un allenatore. Il dettame é allenarsi, allenarsi e ancora allenarsi. Le sue squadre sono sempre fisicamente molto pimpanti. Senza sbandierare allenamenti militareschi che poi sul campo non si vede nulla.
 

Jino

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Dipende che tipo di ciclo vuoi aprire, vuoi vincere in Italia? Il metodo Mancini è storicamente quello vincente nel nostro campionato, squadra fisica, solida e pragmatica. Vuoi far bella figura e perchè no, toglierti magari qualche soddisfazione in ambito europeo? Medoto Sarri, estetico, propositivo.
 
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Col metodo Sarri anche se non vinci vedi ugualmente del buon gioco,
col metodo Mancini se non vinci ti viene il volta stomaco ( e noi con
Sinisa lo sappiamo bene..)
 

Casnop

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Si, non ho sbagliato la sezione del topic. Si parla di Milan, si parla della nostra squadra.
Dopo la partita di ieri, e in virtù di una discussione avuta con un altro milanista, ho pensato a questa domanda:
meglio giocare da cani, catenaccio e contropiede old school, dove ci vuole meno tempo per arrivare a risultati (metodo mancini) o meglio provare a costruire qualcosa che sia più vicino a un gioco esteticamente coinvolgente ma anche vincente (metodo sarri), dove delle volte sono necessari anni prima di vedere i frutti.
Ho preso ad esempio questi due nomi perché si avvicinano a due concetti di gioco differenti e all'antitesi.
Il primo, vedendo anche la mediocrità in cui è sceso il calcio italiano e memore della deludente stagione passata, ha deciso di rilanciare subito l'inter provando la via più semplice da perseguire ( per i più catenaccio e contropiede), e badate bene che sapersi difendere e colpire in ripartenza è un'arte delle volte. Ha puntato su un centrocampo muscolare, atto a spezzare il gioco più che crearlo, e su una difesa ordinata che si basa su un centrale di esperienza (Miranda) e un mestierante di discreto livello come murillo. In attacco, sebbene la fantasia non manchi con gli slavi jovetic e ljiaic, ha deciso di puntare più su una manovra contropiedista, alla quale delle volte si aggiunge un buon pressing.
Il napoli invece è l'opposto dell'inter. Bel gioco unito spesso anche ad un discreto cinismo sotto porta (merito specialmente del bomber higuain) fanno del Napoli una grande squadra e in piena lotta per lo scudetto. Il centrocampo, diversamente dall'inter, è basato su giocatori che danno alla manovra un mix di fisicità, atletismo e tecnica. L'attacco poi ha varie frecce al suo arco: dal campione higuain, alla freddezza di gabbiadini, l'estro e la fantasia di insigne fino al motorino callejon, e il duttile mertens.
La difesa invece non si affida a giocatori con grande esperienza internazionale (a parte Albiol e chiriches) o giovani talenti predestinati, ed è qui che entra in gioco il lavoro di sarri, a cui va dato ampio merito ( per il momento). E' riuscito, in pochi mesi, a trasformare una difesa colabrodo di "beniteziana" memoria, ad un muro granitico che nelle ultime 16 partite, tra campionato e coppa, ha subito la bellezza di soli 4 gol. Ha trasformato il tiki taka morboso, in una fase offensiva asfissiante e mortifera, che ha permesso di battere a suon di gol anche le piccole, con le quali matematicamente il Napoli si fermava.

Ora a fronte di questa analisi, voi preferireste un "metodo Mancini", dove conta solo il risultato e non la prestazione, più facile da perseguire subito, o un "metodo Sarri", dove la prestazione è il mezzo per arrivare al risultato, più difficile da ottenere rapidamente ( c'è bisogno prima di investimenti e di pazienza per assimilare un gioco a memoria e di estetica superiore).

A voi la parola! ;)

Senza il velenoso pregiudizio ideologico che da sempre anima e danna la vita di Berlusconi, Sarri sarebbe stato l'allenatore del Milan la scorsa estate, con una buona intuizione del suo mentore Galliani. A Milanello hanno tutti nostalgia del megafono di Sacchi, dell'orgoglio della propria eccellenza tecnico tattica, delle vittorie con gusto ed estetica, di velluti e belle giocate. Sanno tramutare il talento vero in risultati, ed i risultati in oro. Specie se un Berlusconi in amore stacca gli assegni che contano. Sarri era l'ideale per cercare di rievocare le suggestioni del tempo che fu, per trasformare in realtà il sogno di una squadra giovane ed italiana che dai bassifondi della serie A si issa fino al Millennium Stadium di Cardiff. Come trent'anni fa, Camp Nou a parte. Un vero peccato. :)
 
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