A prescindere dai motivi della chiusura improvvisa dei rubinetti da parte di Berlusconi, quello che va giudicato sono i fatti nudi e crudi.
Nonostante i tanti soldi spesi, la squadra è incompleta: manca un regista, una mezz'ala di contenimento di ottima qualità, un trequartista vero e un buon terzino.
Alla luce di questo, tutto il mercato è da bocciare. Proprio tutto: Romagnoli, Bacca, Luiz Adriano e naturalmente Bertolacci.
A che serve spendere tanto per questi giocatori, se poi restano dei buchi clamorosi negli altri ruoli?
Sarebbe stato più intelligente distribuire su più fronti il budget a disposizione di 90 milioni di euro (includendo il riscatto di Antonelli a 4.5 milioni), costruendo una squadra meno suggestiva (che quella attuale comunque non lo è neanche lontanamente) ma più logica.
Si potevano comprare Zappacosta, Valdifiori, Allan e Baselli. Questi quattro, considerando quanto sono costati i loro trasferimenti, avrebbero pesato sulle casse del Milan per 25 milioni. Più o meno quanto speso per Bertolacci e Kucka.
Avremmo trovato il terzino, un regista, un ottima mezz'ala (in grado di fare pure il regista all'occorenza) e un centrocampista di inserimento.
Sarebbero avanzati 65 milioni, e avremmo potuto prendere un difensore centrale meno futuribile e costoso di Romagnoli ma comunque affidabile, eventualmente un altro terzino, un trequartista e un attaccante forte.
Sono stati invece sprecati 30 milioni per un attaccante che è sì un campione ma che non potrà fare nula se non gli arrivano i palloni, affiancandogli una prima punta che doveva essere la riserva doc, mentre ora si ritrova a fare il titolare nella speranza che possa coesistere. Senza terzini in grado di crossare (e anche in questo caso, si può solo sperare nell'esplosione di Calabria) e senza centrocampisti che li possano innescare.
Il Milan ha fatto un costosissimo mercato di contorno, senza pensare alla portata principale; un errore che quasi sicuramente sarà causa dell'ennessima estromissione dalle coppe.
Coincidenza vuole che, nela storia del Milan, il mancato accesso alle coppe per tre anni di fila, sia stata l'anticamera per la cessione del club.
L'unica cosa che potrà davvero rifondare e riportare al successo il Milan.
Nonostante i tanti soldi spesi, la squadra è incompleta: manca un regista, una mezz'ala di contenimento di ottima qualità, un trequartista vero e un buon terzino.
Alla luce di questo, tutto il mercato è da bocciare. Proprio tutto: Romagnoli, Bacca, Luiz Adriano e naturalmente Bertolacci.
A che serve spendere tanto per questi giocatori, se poi restano dei buchi clamorosi negli altri ruoli?
Sarebbe stato più intelligente distribuire su più fronti il budget a disposizione di 90 milioni di euro (includendo il riscatto di Antonelli a 4.5 milioni), costruendo una squadra meno suggestiva (che quella attuale comunque non lo è neanche lontanamente) ma più logica.
Si potevano comprare Zappacosta, Valdifiori, Allan e Baselli. Questi quattro, considerando quanto sono costati i loro trasferimenti, avrebbero pesato sulle casse del Milan per 25 milioni. Più o meno quanto speso per Bertolacci e Kucka.
Avremmo trovato il terzino, un regista, un ottima mezz'ala (in grado di fare pure il regista all'occorenza) e un centrocampista di inserimento.
Sarebbero avanzati 65 milioni, e avremmo potuto prendere un difensore centrale meno futuribile e costoso di Romagnoli ma comunque affidabile, eventualmente un altro terzino, un trequartista e un attaccante forte.
Sono stati invece sprecati 30 milioni per un attaccante che è sì un campione ma che non potrà fare nula se non gli arrivano i palloni, affiancandogli una prima punta che doveva essere la riserva doc, mentre ora si ritrova a fare il titolare nella speranza che possa coesistere. Senza terzini in grado di crossare (e anche in questo caso, si può solo sperare nell'esplosione di Calabria) e senza centrocampisti che li possano innescare.
Il Milan ha fatto un costosissimo mercato di contorno, senza pensare alla portata principale; un errore che quasi sicuramente sarà causa dell'ennessima estromissione dalle coppe.
Coincidenza vuole che, nela storia del Milan, il mancato accesso alle coppe per tre anni di fila, sia stata l'anticamera per la cessione del club.
L'unica cosa che potrà davvero rifondare e riportare al successo il Milan.