SE hai un giovane dal potenziale enorme hai due strade, fallo crescere secondo il suo piano naturale, possibilmente in un ambiente familiare, e poi una volta dimostrata la capacità farlo affermare e guadagnare qualcosa con il lavoro svolto, oppure puoi agire alla Raiola-style: via in un campionato estero, in una grande vetrina, via a campagna mediatica con i giornalai amici, via al pompaggio del personaggio e delle mezze giocate per far lievitare il prezzo nel giro di un anno e partire alla ricerca di nuovi acquirenti per guadagnare tanto e subito.
Problema: il calciatore potrebbe risentire emotivamente del distacco dall'ambiente, nuovi metodi di allenamento, nuove realtà, responsabilità di vita mai affrontate prima, potrebbero impedirgli di maturare come dovrebbe e per colpa del mondo dorato in cui si trova - visti i €€€ iniziali - potrebbe restare nella condizione di adulto bambino, con le sue insicurezze e fragilità, con le sole gambe forti e i piedi da calciatore promettente. Peccato che tutto il castello rischi per la troppa pressione di cadergli addosso perchè lui stesso non è in grado di reggerne il peso.
Se Mastour avesse un mentore vero, uno che gli insegnasse a vivere, invece di un affarista al fianco, potrebbe ancora essere un ottimo elemento, come poteva esserlo Niang - ormai rovinato - o Balotelli - oramai compromesso dal suo stesso essere.