La tua analisi per molti aspetti è assolutamente condivisibile, meno che su altri come andare dietro ai giornali e sostenere che la proprietà sia opaca quando in realtà ha un nome e cognome (che tuttavia non piace perché sconosciuto), come non credere alle parole di Fassone (fino ad oggi assolutamente trasparente, ma ovviamente ci si attacca al grande sponsor) o sostenere che Marotta all'epoca, appena arrivato, non aveva dichiarato che l'obiettivo fosse la CL. Invece lo dichiarò e lo fallì arrivando 7°, basta fare una semplice ricerca su google.
Comunque a parte questi evidenti pregiudizi, le situazioni non sono affatto uguali, ne convengo. Ma infatti il paragone non viene fatto sulle circostanze, bensì sulle tempistiche. Qui si chiede la testa di una classe dirigente dopo solo un anno, solo perché ha fallito un obiettivo che era stato strombazzato ai 4 venti, proprio come fecero anche Marotta e Paratici, che al contrario vennero sostenuti malgrado la debacle del primo anno.
La differenza, e qui ne convengo con te, è che Fassone e Mirabelli hanno calcato troppo la mano con quell'APACF finale, prestando il fianco a chi oggi evidentemente non aspettava altro. Questo è un errore che gli imputo pure io. Ma da qui a chiederne la testa ce ne passa.
Che poi oggi ci sia molta più concorrenza e che questo Milan sia privo di quei senatori che invece aveva in dote la prima Juve di Marotta, anche questo è assolutamente vero. Anzi, è stato ribadito più volte. Ma questo aspetto, semmai, conferma quanto sopra: che serve più tempo perché purtroppo il Milan oggi è privo di una base da cui ripartire. La base ce la stiamo costruendo e comprando.
Capisci quindi che mandando via dei dirigenti dopo una sola stagione e sostituirli con altri più amati dal popolo (Maldini su tutti) vorrebbe dire ricominciare da zero un'altra volta? E che il Milan, proprio per non perdere altro tempo, ha bisogno di tutto fuorché fare di nuovo tabula rasa dopo appena 12 mesi?
Qui nessuno nega che gli errori vadano pagati. Ma a tempo debito, non sull'emotività di una stagione nata male e finita peggio (speriamo che la Coppa Italia possa smentirci).