- Registrato
- 6 Novembre 2014
- Messaggi
- 3,212
- Reaction score
- 17
Roberto Maroni, intervistato a radio24, ha rilasciato delle interessanti dichiarazioni sul futuro del Milan: “Sento spesso Berlusconi al telefono. Se vende il Milan? Beh, ora non glielo posso dire. Ho fatto una promessa. Saprete tutti qualcosa alla fine del campionato…”.
Facciamo finta di credere a Maroni.
Fininvest cede una quota minoritaria, incassa il controvalore e lo imbosca, sicuro come la morte: ha bisogno di rientrare di tutte le spese sostenute per il Milan, sia quelle presenti che quelle passate. In più ha bisogno evidente di denaro: ha ceduto in Borsa una fetta di Mediaset per fare cassa e pagarsi l'investimento di 700/M di € per l'acquisto dell'esclusiva CL per 3 anni, investimento che non sta dando il ritorno sperato.
Se, quindi, vende il Milan, difficile credere che sia una quota di minoranza: l'acquirente, proprio perchè ricco, non sarà certo uno sprovveduto; chi glielo fa fare di entrare, pagando, in una società con regolari perdite, costringendolo a sborsare altri quattrini per ripianarle?! Di solito chi è ricco non lo è diventato con questo tipo di operazioni, si presume sia più furbo. Oltretutto non otterrebbe quella visibilità che è il motivo dominante nella scelta di acquistare una società di calcio.
Quindi ritengo più probabile una soluzione "maggioritaria", diciamo il 51%..
Ma in questo caso le posizioni si invertirebbero: sarebbe Fininvest a sottostare alla regola di ripianare le perdite sganciando altri soldi.
Avrebbe incassato una cifra maggiore, ma si sarebbe tirata la zappa sui piedi.
E siccome Fininvest non è sprovveduta come tanti vorrebbero far credere, eviterà questa soluzione.
Cosa rimane? 2 vie.
1- Fininvest cede una grossa parte di maggioranza (dall' 80 al 100%), mantenendo al massimo una quota di rappresentanza.
2- Fininvest non vende perchè non ha l'acquirente, oppure non ha quello giusto.
Sapremo tutto alla fine del campionato.